Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Mercoledì 01 MAGGIO 2024
Cronache
segui quotidianosanita.it

Lecce. Una broncopolmonite fulminante e non l’omeopatia fu la causa della morte del piccolo Luca. I genitori (il padre è anche medico omeopata) assolti dall’accusa di omicidio colposo


La morte di Luca Monsellato avvenne il 20 ottobre del 2011 a Tricase, in provincia di Lecce. I genitori, che lo curavano con l’omeopatia, erano stati accusati di omicidio colposo ma il tribunale di Lecce ha stabilito che non c’è alcuna relazione con le tisane e gli altri rimedi ‘alternativi’ e il decesso del piccolo: a ucciderlo, secondo i giudici, fu invece una broncopolmonite fulminante che ha peggiorato un quadro clinico già delicato

28 SET - Le cure omeopatiche somministrate dal padre, omeopata e presidente onorario dell’Amos (Accademia nazionale di medicina omeosinergetica)non sono responsabili, secondo i giudici del Tribunale di Lecce, della morte del figlio del medico, che poi morì per una malattia respiratoria.

Secondo i giudici “il fatto non sussiste” e anche il pubblico ministero ha chiesto l'assoluzione, con la formula “per non aver commesso il fatto”.

La morte del piccolo Luca Monsellato risale al 20 ottobre del 2011 a Tricase, in provincia di Lecce. I genitori, che lo curavano con l’omeopatia, erano stati accusati di omicidio colposo ma il tribunale di Lecce ha stabilito che non c’è alcuna relazione con le tisane e gli altri rimedi ‘alternativi’ e il decesso del piccolo. Preparati che il padre, medico, riteneva efficaci ma che inizialmente per la procura erano “assolutamente inidonei a curare le gravi patologie” da cui era affetto il bambino. I due, inoltre, secondo le accuse, non avrebbero neppure consultato uno specialista per avere una diagnosi certa.

A ucciderlo è stata invece una broncopolmonite fulminante che ha peggiorato un quadro clinico già delicato, dato che il piccolo probabilmente soffriva di una malattia genetica incurabile. Questo è quello che hanno accertato i giudici, dopo che successivi approfondimenti hanno fatto emergere un altro quadro e nel novembre 2015  lo stesso pubblico ministero ha chiesto, appunto, l’archiviazione della posizione dei genitori. Il giudice per le indagini preliminari invece non era convinto di tale soluzione e dispose l’imputazione coatta e il rinvio a giudizio.

Ora la vicenda si chiude con la pronuncia del Tribunale che ha assolto i genitori. 

28 settembre 2017
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Cronache

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy