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Bimbi soffocati dal cibo. Sis 118: “Basta morti evitabili. Al via corsi di disostruzione gratuiti”


Un impegno che Mario Balzanelli, presidente della SIS 118, annuncia a poche ore dall’ultimo decesso verificatosi in provincia di Taranto. “Ho rianimato Maria Chiara per quasi due ore. Inutilmente. Il suo cuore non ha mai ripreso a battere”. Negli ultimi 15 giorni sono due i bambini soffocati da un acino d’uva, entrambi nella provincia di Taranto. “E nessuno degli astanti ha cercato, nei primissimi minuti, di effettuare le manovre di disostruzione”.

28 AGO - “Basta morti per soffocamento”. È il grido lanciato dal presidente della Società Italiana Sistema 118 (SIS 118), Mario Balzanelli, dopo la morte, in soli 15 giorni, nella sola provincia di Taranto, di due bambini di circa 2 anni soffocati da un acino d’uva. Tragedie che non dovrebbero ripetersi con così tanta frequenza, per Balzanelli, perché il cibo ai bambini va tagliuzzato, i bambini vanno sorvegliati mentre mangiano, e le persone dovrebbero conoscere le manovre di disostruzione che spesso, in questi casi, possono salvare la vita. Perché a separare la vita dalla morte, in caso di soffocamento, sono solo pochi minuti, troppo pochi anche per l’arrivo dell’ambulanza.

Per questo la Società Italiana Sistema 118 annuncia che garantirà, sul territorio, un concreto piano di  sensibilizzazione culturale in materia di primo soccorso. “A tutte le mamme e ai papà d'Italia, ai nuclei familiari e a tutti i cittadini, per il tramite delle Centrali Operative 118 dei vari territori regionali, a titolo completamente gratuito,  organizzeremo  momenti di incontro e di formazione - addestramento in tema di disostruzione delle vie aeree nell'adulto, nel bambino, nel lattante”.
 
Balzanelli conosce bene il problema. “Ho rianimato Maria Chiara
per quasi due ore. Inutilmente. Il suo cuore non ha mai ripreso a battere. Non so quanto possano essere utili le domande, con il senno di poi. Ma di certo la risposta non può che essere unanime e di prospettiva definitiva: basta con le morti da soffocamento! Inaccettabile veder morire bambini piccolissimi, come gli ultimi due in provincia di Taranto, negli ultimi 15 giorni, di appena due anni, uccisi da un acino d'uva senza che nessuno, tra gli astanti, abbia cercato, nei primissimi minuti, di effettuare le manovre di disostruzione”.

Per il presidente della Sis 118 “dobbiamo mettere, con urgenza, la popolazione italiana nelle condizioni di riconoscere "a colpo d'occhio" i segni dell'ostruzione della vie aeree da corpo estraneo potenzialmente pericolosa per la vita, indipendentemente dal fatto che la vittima sia un adulto, un bambino, un lattante”.

E “dobbiamo ancora chiarire alla popolazione nazionale che in quegli attimi terrificanti di sconcerto, di disperazione, occorre fare - immediatamente - l'unica scelta che può assicurare la risposta di soccorso più tempestiva ed appropriata, in grado di fare la differenza, ossia chiamare il 118”, prosegue Balzanelli spiegando, tuttavia, che “il 118, purtroppo, in questi casi, viene puntualmente chiamato quando sono ormai passati diversi minuti dall'insorgenza dell'evento, quando ormai, considerato che, nelle forme di ostruzione totale delle vie aeree, dopo 3 - 4 minuti di anossia la corteccia cerebrale subisce danni irreparabili e del tutto incompatibili con la vita, è troppo tardi”.

“Dobbiamo meglio spiegare alla popolazione nazionale – prosegue il presidente della Sis - che la chiamata precoce al 118 ha, di conseguenza, un insostituibile valore terapeutico, non solo perché assicura l'immediato invio sulla scena di un mezzo di soccorso con equipaggio sanitario in grado di effettuare diagnosi e terapia di emergenza potenzialmente salvavita, ma anche perché gli operatori della Centrale Operativa del 118 attivano, in tempo reale, attraverso il telefono del chiamante disposto in modalità vivavoce, il momento più indispensabile del primo soccorso , dettando agli astanti le manovre di disostruzione, guidandoli con semplicità e fermezza alla loro istantanea esecuzione (manovre salvavita dettate quali istruzioni prearrivo dal 118)”.

E ancora, “dobbiamo mettere, con urgenza, la popolazione italiana nelle condizioni di usare le mani in quei momenti drammatici, di saper fare, nel modo giusto e nel tempo giusto, le manovre appropriate, perché, come dal nome della raccolta delle 93.000 firme che - a partire dal 2005 -rappresentarono la spinta propulsiva all'istituzione della legge relativa all'insegnamento del Primo Soccorso nella Scuola Italiana (art.1, comma 10 della Legge 107/ 2015), ‘le mani salvano la vita’”.

“Dobbiamo insistere – conclude Balzanelli - sul concetto che i bambini, proprio quando così piccoli, vanno sorvegliati particolarmente quando stanno mangiando o quando giocano, facendo attenzione a che non mettano in bocca cibi od oggetti potenzialmente in grado di soffocarli”.

28 agosto 2018
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