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Covid. Senior Italia FederAnziani: “Solo a marzo 10% decessi da inizio pandemia. Inaccettabile lentezza, anziani superati persino dai ‘furbetti’ del vaccino”


Messina: “Ci auguriamo che il nuovo criterio di ripartizione delle dosi tra le Regioni, adottato in base all’accordo raggiunto tra il commissario Figliuolo e gli Enti locali possa compensare questa gravissima situazione, consentendo di riprendere fiato alle Regioni che sono risultate fin qui penalizzate dal criterio di ripartizione adottato nella prima fase”.

26 MAR - “Oggi tocchiamo quota 106.799 morti dall’inizio della pandemia, 9.100 solo nel mese di marzo, ovvero quasi il 10% del totale, 32.640 dall’inizio del 2021, nella quasi totalità persone ultraottantenni, eppure avvocati, studenti, collaboratori di politici, lavoratori di ogni settore, tutti sembrano avere più diritto di accedere al vaccino in questo momento rispetto alle due categorie che andrebbero messe in sicurezza per prime, ovvero gli over 80 e i fragili. In Italia fin qui solo il 42,8% degli over 80 ha avuto accesso alla vaccinazione, a fronte di una media europea del 55%, ma con enormi difformità regionali, che vedono alcuni territori coperti in misura risibile. Non comprendiamo come sia possibile che solo nel mese di marzo abbiamo avuto il 10% di tutti i decessi, dal momento che ormai conosciamo la bestia del Covid. Abbiamo cure e vaccini, eppure marzo è stata un’ecatombe per i nostri anziani. Ci auguriamo che il nuovo criterio di ripartizione delle dosi tra le Regioni, adottato in base all’accordo raggiunto tra il commissario Figliuolo e gli Enti locali possa compensare questa gravissima situazione, consentendo di riprendere fiato alle Regioni che sono risultate fin qui penalizzate dal criterio di ripartizione adottato nella prima fase”, dichiara Roberto Messina, Presidente Nazionale di Senior Italia FederAnziani.
 
“Al quadro desolante dei bassi numeri delle vaccinazioni tra gli aventi diritto e al caos organizzativo con cui ogni giorno si scontrano milioni di nostri concittadini, si aggiunga che assistiamo quotidianamente alla beffa della vaccinazione dei furbetti, sui quali i carabinieri dei Nas e i nuclei ispettivi delle regioni continuano ad aprire inchieste. Gli anziani assistono sconcertati e sfiduciati a questo spettacolo, e sono ancora troppi quelli che ancora non sanno quando e da chi saranno contattati, e magari si vedono superati nelle liste d’attesa nel migliore dei casi da parenti e conoscenti non appartenenti alle categorie più vulnerabili, nel peggiore dai furbetti del vaccino di cui sopra. Oltre a questo, con gli attuali dati relativi ai contagi e ai decessi non è comprensibile come si possa accettare che il personale sanitario che opera negli ospedali e nelle altre strutture sanitarie, a contatto con over 80 e malati non ancora vaccinati, possa sottrarsi deliberatamente alla vaccinazione. Riteniamo sia imprescindibile introdurre per queste categorie l’obbligo vaccinale, unico modo per dare una qualche sicurezza a tutte quelle persone che, dovendo accedere a tali strutture, sono presumibilmente nelle condizioni di salute più sfavorevoli e più a rischio di sviluppare esiti gravi o addirittura fatali in caso di contagio”.
 
“Chi ha in mano la salute della popolazione – conclude Messina - non può permettersi il lusso di rifiutare l’adozione di una misura di tutela elementare quale il vaccino, che peraltro ha una sicurezza ormai comprovata. Insomma, il governo deve prendere in mano la situazione, fare chiarezza in questo caos, garantire l’arrivo delle dosi necessarie, ricondurre le Regioni a una linea univoca poiché non è possibile che gli individui in territori diversi abbiano trattamenti tanto difformi tra loro, e adottare tutte le misure necessarie affinché gli anziani possano finalmente recuperare un po’ di serenità e fiducia verso le istituzioni”.

26 marzo 2021
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