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Le reazioni: Anaao Assomed, FpCgil Medici, Cimo Asmd, Fadoi, Giovani Medici


28 LUG - Troise (Anaao): “Bene la riduzione del percorso formativo, ora miglioriamo la qualità”
L’Anaao Assomed ha accolto positivamente le novità annunciate dai Ministri Ferruccio Fazio e Mariastella Gelmini sul percorso formativo dei futuri medici. Tuttavia per quanto riguarda l’anticipazione di due anni dell’incontro tra mondo assistenziale e il mondo formativo, il sindacato avverte che: “Se però la soluzione prospettata per quest’ultima problematica rimanesse ancora tutta interna al mondo universitario, riducendosi a mera questione ordinamentale, ci troveremmo di fronte ad una soluzione gattopardesca che non potremmo non denunciare. Le buone intenzioni da sole non garantiscono i risultati: occorre aprire la discussione con tutti gli attori interessati ai singoli aspetti per segnare veramente un cambio di passo nei rapporti tra Ssn e Università”.
 
Cozza (Fp Cgil Medici): “Sì alla riduzione dei tempi, no allo sfruttamento degli specializzandi”
“La riduzione dei tempi complessivi di studio per diventare medici specialisti, oggi tra gli 11 e i 13 anni, è condivisibile fermo restando il riconoscimento europeo dei diplomi di laurea e di specializzazione. Bene anche la contestualità dell’esame di stato con la laurea e lo svolgimento dei tre mesi di tirocinio già nel corso degli studi pre-laurea”. È questo il commento di Mimmo Pantaleo Segretario generale Flc e Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici alle proposte annunciate oggi dai Ministri Gelmini e Fazio, secondo i quali però “la proposta per gli specializzandi di contratti a termine nei servizi sanitari regionali negli ultimi due anni di corso non deve trasformare la formazione sul campo in sfruttamento”.
“Ciò che serve – hanno affermato in una dichiarazione congiunta – è una formazione di qualità anche negli ospedali e nei servizi territoriali che non diventi una istituzionalizzazione di circa 10mila medici specializzandi-precari a basso costo per coprire i vuoti di organico dei servizi regionali, colpiti da un irresponsabile blocco del turn over. Non vorremmo che gli specializzandi pronti ad imparare nel servizio pubblico con il tutoraggio dei medici ospedalieri e del territorio si ritrovino da soli a svolgere i turni di guardia e di ambulatorio”.

Cassi (Cimo): “Bene riduzione percorso formativo. È svolta”
“Bene la proposta di riduzione del percorso di formazione in medicina, è una svolta importante che consentirà di avere prima dei medici già formati adeguandoci a quello che già avviene nel resto d’Europa”. Così il Presidente Nazionale Cimo-Asmd Riccardo Cassi ha commentato positivamente la proposta presentata oggi dal Ministro della Salute Ferruccio Fazio e da quello dell'Istruzione Mariastella Gelmini per abbreviare di un anno la durata della specializzazione, con la possibilità di svolgere gli ultimi due anni all’interno degli Ospedali, ed incorporare il tirocinio valutativo nel corso dei sei anni di studi e non a laurea conseguita.
“Questa proposta rappresenta un inserimento più precoce nel mondo del lavoro e dà la possibilità ai futuri medici di acquisire da subito quell’esperienza sul campo che il sistema attuale oggi non consente”, ha proseguito Cassi, “la Cimo ha qualche perplessità invece sulla proposta di inglobamento dell’esame di Stato nell’esame di laurea perché l’attività formativa deve restare separata da quella di accreditamento del professionista. Aspettiamo di conoscere le modalità attuative della proposta per dare una giusta valutazione”

Nozzoli (Fadoi): “Bene la proposta Fazio/Gelmini: i reparti di medicina interna hanno un forte bisogno di nuovi specializzandi
La Fadoi valuta positivamente l’annuncio dei Ministri Ferruccio Fazio e Mariastella Gelmini di voler intervenire sul percorso formativo dei futuri medici prevedendo la riduzione della durata dei corsi di specializzazione per adeguarla alla normativa europea.
“Non posso che esprimere il mio apprezzamento sulle proposte annunciate dai ministri Fazio e Gelmini – afferma Carlo Nozzoli, Presidente della Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti – in particolare sulla possibilità che gli specializzandi trovino già  dal terzo anno di specializzazione una loro collocazione. A partire proprio dai reparti di medicina interna degli ospedali che presentano una fortissima carenza di personale, a fronte di compiti assistenziali crescenti, soprattutto nei confronti di persone con malattie croniche che necessitano di un approccio multidisciplinare che solo la medicina interna può garantire”.

 
Giovani Medici (Sigm): “Una buona proposta, ma apriamo un tavolo per definire gli adempimenti”
 I Giovani Medici della Sigm esprimono soddisfazione per l’annuncio di ridurre il percorso formativo pre e post lauream di medicina. Ma chiedono chiarimenti su tempi e modalità di applicazione della riforma. E propongono l’istituzione di un tavolo tecnico interministeriale di esperti, al quale siano convocati i rappresentanti dei Giovani Medici, che definisca tutti gli adempimenti necessari a porre in essere le innovazioni annunciate.
“Esprimiamo parere favorevole nei confronti della laurea abilitante in medicina, con l’anticipazione del tirocinio professionalizzante nel contesto dei sei anni di università e il conseguente abbattimento dei tempi morti, ascrivibili all’attuale articolazione tra pre e post lauream, che ha fatto registrare negli ultimi anni patologici ritardi e disservizi ai fini dell’avvio delle procedure concorsuali per l’accesso alle scuole di specializzazione” è quanto ha affermato Andrea Silenzi, Coordinatore nazionale del Dipartimento specializzandi del Sigm.
C’è anche una convergenza sulla riduzione della durata del corso di specializzazione “purché quest’ultimo provvedimento non rappresenti un espediente appannaggio delle Regioni per ricorrere agli strutturandi a discapito della stabilizzazione dei precari e dell’espletamento dei concorsi per l’accesso dei giovani alla dirigenza medica” ha aggiunto Marco Mafrici, Vice Presidente nazionale Sigm”. 
I Giovani Medici chiedono quindi “l’immediata istituzione di un tavolo tecnico interministeriale di esperti, al quale siano convocati i rappresentanti dei Giovani Medici, che sia incaricato di definire in maniera partecipativa tutti gli adempimenti necessari a porre in essere le innovazioni annunciate”. Nessuna accettazione a scatola chiusa, quindi, ma il Sigm si impegna a vigilare affinché "il filo conduttore della riforma non sia razionalizzare le risorse destinate alla formazione universitaria di medicina, ma punti a valorizzare il ruolo dei giovani medici all’interno del Ssn”.

28 luglio 2011
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