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Specializzazioni in Medicina. Un anno in meno e contratto rapido con il Ssn. Ecco la proposta Fazio/Gelmini


Il corso di laurea in medicina rimane di sei anni, ma la specializzazione si riduce di un anno. L’entrata nelle corsie ospedaliere arriva già dopo due anni dalla laurea e con contratto a tempo determinato. E il dottorato si potrà svolgere durante la specializzazione. Sono queste le principali novità per il percorso di studi in Medicina (vedi il testo), presentate oggi a Palazzo Chigi dai ministri dell’Istruzione, università e ricerca, Mariastella Gelmini, e della Salute, Ferruccio Fazio.

28 LUG - Il percorso di laurea in medicina e chirurgia si rifà il look. La scuola di specializzazione durerà un anno in meno. Ma non solo, diventa più vicina la conquista della corsia ospedaliera per gli aspiranti medici: potranno entrare nel mondo del lavoro già con due anni di anticipo rispetto al previsto. E con contratto a tempo determinato. Mentre il dottorato si potrà svolgere durante l’ultimo anno di specializzazione.
Sono questi gli atout che i ministri dell’Istruzione, università e ricerca, Mariastella Gelmini, e della Salute, Ferruccio Fazio hanno calato sul tavolo per rendere il percorso in medicina più snello. Anche se gli aspiranti camici bianchi dovranno continuare a sgobbare sui libri sempre per sei anni per conquistare l’agognata laurea.
E le novità potrebbero non finire qui. Come annunciato nel corso della conferenza stampa oggi a Palazzo Chigi, in cantiere c’è anche la possibilità che il tirocinio valutativo di tre mesi, che oggi si svolge dopo la laurea, venga incorporato nella stessa. In sostanza, l’esame di laurea ingloberebbe anche quello di Stato permettendo di accelerare ulteriormente i tempi. Ma questo è ancora tutto da decidere.
“Credo che questa sia una riforma strutturale – ha spiegato il ministro della Salute – che consente l’ingresso dei giovani nel lavoro con grandissimo anticipo immettendoli nel Servizio sanitario nazionale, anche se con contratti a termine e ciò ci mette in linea con gli altri paesi industrializzati”.
A conti fatti lo specializzando diventa un medico ospedaliero a tutti gli effetti circa tre anni prima rispetto a oggi. Un esempio concreto? “Attualmente – ha detto  Fazio – uno studente che si immatricola a 19 anni, si laurea a 25. Deve effettuare l’esame di Stato dopo sei mesi, quindi a 25-26 anni. Poi si iscrive alla specializzazione, dalla quale uscirà a 31-32 anni. Con le nuove regole, a 27 anni è già nel mondo del lavoro e a 29-30 si è specializzato”.
Per quanto riguarda i tempi di approvazione delle nuove regole, come ha spiegato ministro della Salute, Ferruccio Fazio, il restyling delle specializzazioni dovrebbe essere formalizzato entro pochi mesi con un Decreto ministeriale previa un rapido passaggio in Conferenza Stato Regioni. Mentre la possibilità che i giovani medici inizino a lavorare nel Ssn con contratti a tempo determinato già dopo il secondo anno di specializzazione, dovrà prima essere concertata in Stato Regioni, e comunque “verrà verosimilmente inserito come emendamento nel Ddl sulla sperimentazione clinica che dovrà andare all’Aula della Camera a settembre”.
 
Ma vediamo nel dettaglio quali sono i tre punti cardine della riforma.
La specializzazione durerà un anno in meno. “La durata di questi corsi – ha chiarito Mariastella Gelmini – è avvicinata a quella europea: la specialità chirurgiche passano da 6 a 5 anni, quelle mediche da 5 a 4 anni o 3 per alcune aree particolari”. Saranno inoltre definiti, d’intesa con il Cun, ordinamenti delle scuole che prevedano una maggiore partecipazione degli specializzandi all’attività professionale, con un modello 2+2 o 2+3, con una prima metà di formazione più teorica, seguita da una seconda metà dedicata all’attività diretta dello specializzando”.
Entrata più veloce nel Ssn. Si abbreviano i tempi per entrare nella squadra dei medici del Ssn. In pratica, dopo due o tre anni di specializzazione, lo studente “inizia concretamente a lavorare all’interno dell’ospedale – ha sottolineato Fazio – si crea quindi la figura del medico ‘resident’, quella che vediamo in tutte le serie televisive’”. I giovani specializzandi potranno contare su un contratto a tempo determinato.
Dottorato. Durante la specializzazione sarà consentito, nell’ultimo anno, di svolgere contemporaneamente il dottorato. In questo modo si permette allo specializzando di accorciare ulteriormente il percorso di studi e di entrare nel mondo del lavoro ancora più rapidamente, come accade all’estero.
Tirocinio valutativo nei 6 anni di laurea. L’intenzione dell’Italia è quella di confermare la durata di 6 anni del percorso di laurea, ma il tirocinio valutativo di tre mesi, che oggi si svolge dopo la laurea, dovrebbe essere incorporato nella stessa. L’esame di laurea, quindi, inglobando anche l’esame di Stato, permetterebbe di conseguire una “laurea abilitante”. “Questa scelta, però – ha precisato Gelmini – dovrà avvenire previo confronto in sede europea, dove è già in atto il dibattito, in modo da garantire l’uniformità delle scelte del nostro ordinamento con quelle dell’Europa. Quello che mi preme sottolineare è che questi provvedimenti puntano alla maggiore qualità della formazione, non al risparmio economico”.
Il numero chiuso non si tocca. “In Italia abbiamo medici 4,1 ogni 1.000 abitanti contro una media Ocse di 3,3. Nei prossimi anni questo numero è destinato a ridursi, ma si manterrà sempre al di sopra della media Ocse” ha affermato Fazio chiarendo se sarà mantenuto il numero chiuso per l'ingresso alle Facoltà di Medicina. “Attualmente abbiamo 9.500 nuovi medici l'anno e negli ultimi quattro anni questo numero è aumentato di ben il 30%. Siamo intervenuti con nuove regole nelle specializzazioni mediche perché era lì che si riscontravano delle criticità. Criticità che non esistono nei corsi di Laurea” .

 

28 luglio 2011
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