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Ma Fials frena: “Non c’è piena condivisione della proposta ministeriale”


24 GIU - Al termine dell’incontro odierno presso il Ministero della Salute per affrontare le criticità connesse alla condizione del personale precario degli I.R.C.C.S. pubblici e degli I.Z.S. impegnato in attività di ricerca, il Segretario Generale della FIALS, Giuseppe Carbone, ha dichiarato “la non piena condivisione della proposta ministeriale.  La FIALS ha osservato con proprie integrazioni la bozza ministeriale già illustrata nell’incontro dello scorso 9 maggio”.
 
Tuttavia in ordine alla tempistica prevista per il raggiungimento dell’obiettivo della stabilizzazione, la FIALS ha ribadito che il termine “di ulteriori 10 o 15 anni di precariato, ancorché “protetto” da contratti di lavoro a tempo determinato a differenza delle forme di lavoro CO.CO.CO. , CO.CO.PRO. etc. etc. , risulta essere troppo lungo e non accettabile”.
 
“La proposta ministeriale – spiega la Fials - prevede inoltre un’articolazione del processo di stabilizzazione nell’arco di 3 lustri con un percorso di sviluppo professionale in tre fasi: ricercatore, ricercatore esperto, ricercatore senior. Oltre a prevedere specifiche norme, ancora da definire,  per il rientro di ricercatori italiani dall’estero.   Il trattamento economico dovrebbe essere invece articolato in una parte fissa stabilita dai nuovi  CCNL ed una parte variabile alimentata dai finanziamenti ricevuto da I.R.C.C.S. e I.Z.S. per le sole attività di ricerca. Così come nei futuri Atti Aziendali di I.R.C.S.S. e I.Z.S. dovrà essere prevista una specifica sezione per il personale della ricerca incardinato nel processo di stabilizzazione”. 
 
“Nella proposta ministeriale – ha rilevato Carbone - è anche prevista la potestà legislativa delle Regioni di estendere l’applicazione della norma in materia di stabilizzazione del personale di ricerca degli I.R.C.C.S. e I.Z.S. anche ad altri Enti e Aziende del S.S.R. dove ci sia personale precario impegnato in attività di ricerca. Oltre che prevedere la proroga di tutti i contratti “flessibili” attualmente in essere con precari della ricerca sino alla sottoscrizione dei contratti a tempo determinato finalizzati alla stabilizzazione. 
 
Il Direttore Generale del Ministero della Salute, dott. Leonardi in ordine alle critiche sulla durata del periodo di lavoro a tempo determinato, ha sottolineato che “il testo predisposto prevedrebbe che la trasformazione dei contratti a tempo determinato in tempo indeterminato possa avvenire anche dopo 10 anni e che solo in caso di valutazione non positiva la condizione di precariato si protrarrebbe per ulteriori 5 anni”.
 
“Dal monitoraggio effettuato - dice Carbone -, si tratta di una platea complessiva di  3967 lavoratori di cui 2994 negli I.R.C.C.S. e 913 negli I.Z.S., in gran parte ricercatori che vengono di fatto utilizzati in quel che resta della ricerca pubblica in sanità e che attualmente cono contrattualizzati come CO.CO.CO. , CO.CO.PRO. etc. etc”.
 
La Fials “pur apprezzando lo sforzo posto in essere dal Ministero della Salute di traguardare a fine luglio ad un testo da inserire, per tempo, nella legge di stabilità per il 2017, esprime perplessità oltre che per la durata prevista di contrattualizzazione a tempo determinato, ma soprattutto per la necessità di inserire il percorso nel prossimo rinnovo dei CCNL della sanità pubblica, atteso che la platea degli “stabilizzandi” sarà ricompresa nei contratti della Dirigenza Medica e Sanitaria non Medica, in quello delle Funzioni Locali e dell’area di Comparto. Infine atteso che ad oggi lo step di avanzamento della proposta ministeriale è stato solamente illustrato e non consegnato in bozza alle OO.SS. e che il monitoraggio sulla platea degli aventi diritto non è stato ancora concluso, la FIALS allo stato attuale non è in condizione di offrire osservazioni compiute chiedendo al dott. Leonardi di trasmettere un testo articolato sulla odierna riformulazione della proposta ministeriale unitamente ai dati definitivi del monitoraggio. Il confronto proseguirà anche tenendo conto del parere del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero della Pubblica Amministrazione al fine di arrivare ad un testo condiviso che ponga fine alle condizioni di precarietà i cui sono costretti i ricercatori del comparto sanità e che possa facilitare l’ulteriore rientro dei “cervelli” nel nostro paese”.
 
“La Fials - conclude Carbone - da sempre impegnata a combattere il precariato in sanità non farà mancare altri contributi di idee e proposte”.

24 giugno 2016
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