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Ruggiero (Lpi): "Bene Farmacieunite su fascia C, ma noi non siamo merce di scambio"


03 AGO - "Le dichiarazioni di Muschietti sicuramente ci fanno piacere, ma sia chiaro le Parafarmacie non vanno strumentalizzare x costringere Federfarma a un ripensamento sui capitali. La fascia C è il male minore, confermo, ma bisogna chiarire che è un riconoscimento professionale al Farmacista titolare di Parafarmacia, che per anni si è visto svilita la propria professione. Siamo una categoria discriminata in tutti i sensi, valgono più le Onlus, che noi, agli occhi del Ministero della salute". Così Ivan Giuseppe Ruggiero, presidente delle Libere parafarmacie italiane, commenta le dichiarazioni del presidente di Farmacieunite.
 
"Chi sta seguendo il Ddl sulla donazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, si renderà conto che le Onlus potrebbero dispensare qualsiasi farmaco, anche se gratuitamente, mentre par anni il luogo parafarmacia è stato discriminato rispetto alla Farmacia, come anche la nostra categoria, per bloccare le liberalizzazioni dei Farmaci di Fascia C. Onlus, che anche sui servizi, sono state favorite dal Ministero rispetto alle Parafarmacia. Una continua discriminazione da parte del Ministero della Salute che ci ha visto protagonisti di una richiesta di aiuto all’Antitrust. Ora All’improvviso Lorenzin, si è accorta dell’importanza dell’operatore sanitario, del Farmacista mi auguro, che dovrebbe dispensare i farmaci nella Onlus. Allora cambiasse idea anche sul valore del Farmacista Titolare di Parafarmacia. Anche l’ordinamento Nazionale inquadra i Farmacisti come persone esercenti un servizio di pubblica necessità (art. 359 c.p.), solo per Lorenzin, continua a discriminarci. E’ inaccettabile, lo diciamo ad alta voce e sicuramente sarà uno dei motivi della nostra battaglia sindacale", prosegue Ruggiero.
"Mi fanno piacere, quindi, le parole del presidente Muschietti, che ringrazio, ma vanno prese con le pinze. Noi non ci sentiamo merce di scambio, noi siamo professionisti che meritano di svolgere la propria professione dignitosamente e chi si allea a noi deve credere in una parità professionale in primis e alla valorizzazione della professione facendo leva sul Farmacista e non sul luogo. Salviamo il Farmacista, questo deve essere il messaggio non il luogo, che è solo uno spazio dove si esercita la professione. Se ci sono queste premesse, allora sono pronto al dialogo con FarmacieUnite, anche perché siamo stati i primi a dire che questo Ddl concorrenza, non è altro che la tomba della nostra professione, perché valorizza il capitale, potenziando gli effetti commerciali, svilendo sempre più la professione e l'immagine del Farmacista, come operatore sanitario a tutela della salute pubblica. Salviamo il Farmacista, la fascia C rispetto ai capitali e agli oligopoli che si formeranno per conseguenza, non è il disastro, ma un opportunità per tutti. Non è mai troppo tardi, abbiamo il tempo per modificare questo vergognoso Ddl concorrenza, facciamolo insieme", conclude.
 

03 agosto 2016
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