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Ma c’è chi non si rassegna. Fials: “Sforzo per approvare il ddl Lorenzin”


30 MAG - "La Fials, da tempo ritiene che il ddl Lorenzin sulle professioni sanitarie debba essere approvato nel più breve tempo possibile e che si sia sprecato sinora troppo tempo utile per varare un provvedimento di riforma ordinistica di tutte le professioni sanitarie che coinvolge oltre un milione di professionisti e che è atteso da decenni e che per troppe legislature ha visto interrotto il suo iter di approvazione". 
 
Così Giuseppe Carbone, Segretario Generale Fials, in una nota rivolta ai Presidenti delle Commissioni Parlamentari Affari Sociali della Camera e Sanità del Senato commentando l’iter legislativo di tale provvedimento in Commissione Affari Sociali della Camera, proprio nei giorni in cui si sta materializzando la possibilità concreta di un vota anticipato che renderebbe molto improbabile il varo della legge che prima del sì finale dovrenne in ogni caso tornare al Senato per un ultimo passaggio parlamentare.

E proprio ad alcuni emendamenti presentati alla Camera fa riferimento la Fials auspicandone l'approvazione in quanto "valorizzerebbero ulteriormente la legge andando incontro a giuste esigenze del sistema sanitario e degli operatori coinvolti".
 
La Filas si riferisce in partioclare:
1) emendamento 3.02 Lenzi, Carnevali, Beni; Mariano, Miotto che conferma “l’istituzione dell’area delle professioni socio-sanitarie” prevista dall’art. 3 octies del dlgs 502/92 e che colpevolmente i Ministeri delegati non hanno realizzato e che, per fortuna, è stata prevista, anticipando o surrogandone l’attuazione, nelle direttive emanate all’ARAN dal Comitato di Settore Regioni Sanità per il rinnovo contrattuale del personale del SSN. Con questo emendamento si darebbe la giusta valorizzazione e collocazione a quella parte larga di operatori e professionisti sinora mal collocati rispetto alla loro reale funzione di tutela della salute. Inoltre, oltre all’Operatore Socio Sanitario, potrebbero essere individuati ulteriori profili, come l’autista soccorritore, che pur presenti nell’organizzazione del lavoro, in specie nel settore privato, a tutt’oggi non sono stati riconosciuti appieno;

2) emendamento 3.01 Carnevali, Gelli, Piazzoni, D’Incecco, Amato, Mariano, Miotto che completa la giusta collocazione della professione di assistente sociale nella legge 251/00 prevedendo anche per questo profilo l’istituzione del “dirigente nel servizio sociale” a tempo indeterminato sinora, al contrario degli altri profili, previsto sinora quale incarico a tempo determinato;

3) emendamento 3.31 Lenzi, Paola Boldrini, Mariano che stabilisce il primato dell’Ente e dei contratti in materia di organizzazione del lavoro rispetto alla disciplina ordinistica dando serenità a chi opera ed evitando i recenti eventi negativi succeduti in alcuno ordini dei medici emiliani;

4) emendamenti 3-105 del Relatore, 4.5 Rondini, 4.2. Carnevali, Paola Bragantini, Beni, Paola Boldrini, Mariano, Piccione; Miotto, 4.7 Gigli che riconduce la previsione di nuove professioni sanitarie all’interno delle norme contenute nella legge 43/06 evitando scorciatoie privilegiate foriere di ulteriori rincorse ed emulazioni; in questa ottica rientrano gli emendamenti 5.02 Vignali, Calabrò e 5.06 Lenzi, Mariano, Miotto che normano in forma dinamica la revisione periodica delle tipologie di professioni sanitarie".

"In questo nuovo scenario - commenta Carbone - dovrebbero rientrare anche gli emendamenti istitutivi delle professioni di odontotecnico ed ottico che dovrebbero avere la medesima riformulazione dell’emendamento del Relatore per l’osteopata, altrettanta riformulazione dovrebbe aversi per gli emendamenti istitutivi delle professioni di musicoterapista e chinesiologo".

30 maggio 2017
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