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Conferenza Stato Regioni. In arrivo il nuovo Regolamento per autorizzazione e sospensione attività studi odontoiatrici


La nuova versione dello schema di Decreto, recepisce osservazioni e proposte emendative formulate dalle Regioni, e individua modalità di accertamento della sussistenza e della permanenza dei requisiti autorizzativi, attività di vigilanza, sospensione e revoca delle strutture che esercitano attività  odontoiatrica. Il docimento sarà trasmesso nella prima seduta utile della conferenza per raggiungere l’Intesa. IL DOCUMENTO

22 FEB - In arrivo norme stringenti per regolare l’autorizzazione o la sospensione dell’attività degli studi odontoiatrici che non rispettato requisiti previsti dalla legge.
È stata trasmessa alla Conferenza Stato Regioni - dopo alcune modifiche che recepiscono osservazioni e proposte emendative formulate dalle regioni - la nuova versione dello schema di Decreto del ministero della Salute “Regolamento in materia di sospensione delle attività della struttura che esercita attività odontoiatrica, ai sensi dell’articolo 1, comma 156 della legge 4 agosto 2017, n. 124”. Un provvedimento che sarà esaminato nelle prima seduta utile per raggiungere l’Intesa.
 
Lo schema di decreto, sei articoli in tutto, individua le modalità di accertamento della sussistenza e della permanenza dei requisiti autorizzativi, attività di vigilanza, sospensione e revoca degli stessi nei casi di mancato rispetto degli obblighi previsti dalla Legge per il mercato e la concorrenza, per l’esercizio dell’attività odontoiatrica.
 
Prime attrici nell’accertamento della sussistenza e della permanenza dei requisiti, attraverso attività di vigilanza, sono le Regioni e le provincie autonome. Alle strutture autorizzare all’esercizio dell’attività odontoiatrica, spetta invece l’invio con cadenza quinquennale delle informazioni richieste dalla legge sulla permanenza dei requisiti minimi per esercitare la loro attività.
 
In caso di accertate violazioni delle norme di legge, l’amministrazione competente diffida la struttura ad adeguarsi entro 90 giorni. Se la struttura non presenta una documentazione ad hoc sulle contestazioni ricevute, le regioni possono disporre la sospensione dell’autorizzazione all’esercizio fino a chiuderlo a meno che non vengano rimosse le cause dello stop che potranno riportare alla sua apertura.
Il regolamento indica inoltre i soggetti (ad esempio il direttore sanitario) ai quali comunicare la sospensione dell’autorizzazione.
Ma nel caso di reiterate e gravi violazioni di legge o di accertare disfunzioni assistenziali, l’amministrazione dispone la revoca dell’autorizzazione ad esercitare l’attività.

22 febbraio 2022
© Riproduzione riservata
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