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La proposta della Commissione per un nuovo patto di stabilità in Europa. Restano i vincoli del 3% per il deficit e del 60% per il debito pubblico sul Pil. Ma i piani di rientro saranno più “morbidi”


Presentata ieri a Bruxelles la proposta che dovrebbe ridisegnare il vecchio patto di Maastricht messo in stand by durante la pandemia. Per i Paesi con debiti molti alti (come l’Italia) il piano della Commissione prevede che il debito sia orientato verso “un percorso di riduzione plausibile o rimanga a livelli prudenti, e che il disavanzo resti o sia portato e mantenuto al di sotto del 3% del PIL a medio termine”.

27 APR -

La Commissione Europea ha presentato ieri alcune proposte legislative per attuare la riforma delle regole di governance economica dell'UE più completa dall'indomani della crisi economica e finanziaria.

L'obiettivo centrale di queste proposte, si legge in una nota della Commissione, “è rafforzare la sostenibilità del debito pubblico e promuovere una crescita sostenibile e inclusiva in tutti gli Stati membri attraverso le riforme e gli investimenti”.

Le proposte, che affrontano le carenze del quadro attuale, tengono conto della “necessità di ridurre i livelli di debito pubblico, notevolmente cresciuti” e “si basano sugli insegnamenti tratti dalla risposta politica dell'UE alla crisi COVID-19 e preparano l'UE alle sfide future sostenendo i progressi verso un'economia verde, digitale, inclusiva e resiliente e rendendola più competitiva”.

Le nuove regole, spiega ancora la Commissione, “agevoleranno riforme e investimenti necessari e contribuiranno a ridurre gli elevati rapporti debito pubblico/PIL in modo realistico, graduale e duraturo”.


La riforma renderà “la governance economica più semplice, migliorerà la titolarità nazionale, accentuerà l'enfasi sul medio termine e rafforzerà l'applicazione delle norme, nell'ambito di un quadro comune trasparente dell'UE”, spiega ancora la nota della Commissione che ha quindi illustrato a grandi linee la sua proposta che ora dovrà passare il vaglio del Parlamento e del Consiglio Europeo, dove siedono i capi di Stato e di Governo dei 27 Paesi dell’Unione.

Una titolarità nazionale rafforzata con piani a medio termine organici, basati su regole comuni dell'UE
I piani strutturali di bilancio a medio termine nazionali rappresentano la pietra angolare delle proposte della Commissione.

Nei piani che elaboreranno, gli Stati membri definiranno i loro obiettivi di bilancio, le misure per affrontare gli squilibri macroeconomici e le riforme e gli investimenti prioritari per un periodo di almeno quattro anni. I piani saranno valutati dalla Commissione e approvati dal Consiglio sulla base di criteri comuni dell'UE.

L'integrazione degli obiettivi di bilancio, di riforma e di investimento in un unico piano a medio termine contribuirà a creare un processo coerente e semplificato. La titolarità nazionale ne uscirà rafforzata: gli Stati membri avranno un maggiore margine di manovra nella definizione dei percorsi di aggiustamento di bilancio e degli impegni in materia di riforme e investimenti. Gli Stati membri presenteranno relazioni annuali sui progressi compiuti per facilitare un monitoraggio e un controllo più efficaci dell'attuazione di tali impegni.

Il nuovo processo di sorveglianza di bilancio sarà integrato nel semestre europeo, che rimarrà il quadro centrale per il coordinamento delle politiche economiche e occupazionali.

Regole più semplici che tengano conto della diversità delle sfide di bilancio
Le situazioni di bilancio, le sfide e le prospettive economiche variano notevolmente tra i 27 Stati membri dell'UE. Un approccio unico per tutti, dunque, non è efficace. Le proposte mirano a passare a un quadro di sorveglianza più basato sul rischio, che metta al centro la sostenibilità del debito pubblico, promuovendo nel contempo una crescita sostenibile e inclusiva. Tale approccio si atterrà a un quadro comune trasparente dell'UE.

I piani degli Stati membri definiranno i rispettivi percorsi di aggiustamento di bilancio, che saranno formulati in termini di obiettivi di spesa pluriennali: sarà questo l'unico indicatore operativo per la sorveglianza, con una conseguente semplificazione delle regole di bilancio.

Per ciascuno Stato membro con un disavanzo pubblico superiore al 3% del PIL o un debito pubblico superiore al 60% del PIL, la Commissione pubblicherà una "traiettoria tecnica" specifica per paese. Questa traiettoria cercherà di garantire che il debito sia orientato verso un percorso di riduzione plausibile o rimanga a livelli prudenti, e che il disavanzo resti o sia portato e mantenuto al di sotto del 3% del PIL a medio termine.

Agli Stati membri con un disavanzo pubblico inferiore al 3% del PIL e un debito pubblico inferiore al 60% del PIL la Commissione fornirà informazioni tecniche volte a garantire che il disavanzo pubblico resti al di sotto del valore di riferimento del 3% del PIL anche nel medio periodo.

Le traiettorie tecniche e le informazioni tecniche guideranno gli Stati membri nella definizione degli obiettivi di spesa pluriennali che includeranno nei loro piani.

Per garantire la sostenibilità del debito si applicheranno garanzie comuni. I valori di riferimento del 3% e del 60% del PIL per il disavanzo e il debito rimarranno invariati. Il rapporto debito pubblico/PIL alla fine del periodo coperto dal piano dovrà essere inferiore rispetto a quello registrato all'inizio dello stesso periodo, e finché il disavanzo rimarrà al di sopra del 3% del PIL dovrà essere attuato un aggiustamento di bilancio minimo dello 0,5% del PIL all'anno come parametro di riferimento.

Inoltre gli Stati membri che beneficiano di un prolungamento del periodo di aggiustamento di bilancio dovranno garantire che lo sforzo fiscale non sia rinviato agli anni successivi.

Una clausola di salvaguardia generale e clausole specifiche per paese consentiranno deviazioni dagli obiettivi di spesa in caso di grave recessione economica nell'UE o nella zona euro nel suo complesso oppure di circostanze eccezionali al di fuori del controllo dello Stato membro che abbiano un forte impatto sulle finanze pubbliche. Il Consiglio, sulla base di una raccomandazione della Commissione, deciderà in merito all'attivazione e alla disattivazione di tali clausole.

Agevolare le riforme e gli investimenti per le priorità dell'UE
Le riforme e gli investimenti sono entrambi essenziali. La duplice transizione verde e digitale, il rafforzamento della resilienza economica e sociale e la necessità di consolidare la capacità di sicurezza dell'Europa richiederanno investimenti pubblici ingenti e duraturi negli anni a venire. Riforme volte a promuovere una crescita sostenibile e inclusiva rimangono una componente essenziale di piani di riduzione del debito credibili. L'interazione positiva tra riforme e investimenti sta già dimostrando i suoi benefici nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza di NextGenerationEU.

Le proposte mirano pertanto ad agevolare e incoraggiare gli Stati membri ad attuare importanti misure di riforma e di investimento. Gli Stati membri beneficeranno di un percorso di aggiustamento di bilancio più graduale se, nei loro piani, si impegnano a realizzare una serie di riforme e investimenti conformi a criteri specifici e trasparenti.

Assicurare un'applicazione efficace
Le regole devono essere applicate. Le proposte, pur conferendo agli Stati membri un maggiore controllo sull'elaborazione dei loro piani a medio termine, hanno introdotto un regime di applicazione più rigoroso per garantire che gli Stati membri rispettino gli impegni assunti nei loro piani strutturali di bilancio a medio termine.

Per gli Stati membri che affrontano sfide rilevanti in materia di debito pubblico, le deviazioni dal percorso di aggiustamento di bilancio concordato porteranno automaticamente all'avvio di una procedura per i disavanzi eccessivi.

Il mancato rispetto degli impegni in materia di riforme e investimenti che giustificano un prolungamento del periodo di aggiustamento di bilancio potrebbe comportare una riduzione del periodo di aggiustamento.

Prossime tappe
Un rapido accordo sulla revisione delle regole di bilancio dell'UE e di altri elementi del quadro di governance economica “è una priorità urgente nell'attuale congiuntura critica per l'economia dell'UE”.

Il Consiglio, nelle conclusioni approvate anche dal Consiglio europeo, ha chiesto che i lavori legislativi si concludano nel 2023. La Commissione invita il Parlamento europeo e il Consiglio a raggiungere quanto prima un accordo sulle proposte legislative presentate oggi, in modo da rispondere adeguatamente alle sfide future.

“Rispetto ai risultati raggiunti in passato dal patto di stabilità, le proposte di oggi - ha detto il Commissario Ue per l'economia, Paolo Gentiloni - mirano a conseguire una riduzione del debito più graduale ma più costante e a stimolare una crescita sostenibile e inclusiva attraverso investimenti e riforme. Abbiamo discusso a fondo e ampliato al massimo le consultazioni. Ora è necessario raggiungere un consenso tra gli Stati membri e il Parlamento europeo: riscoprire quell'unità di intenti che ha aiutato l'Europa a superare le immense sfide degli ultimi tre anni. Sono convinto che possiamo farcela e che questo nuovo quadro sosterrà sia la stabilità che la crescita nell'UE per gli anni a venire”.

Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo per un'economia al servizio delle persone, ha poi ricordato che "le nostre regole di bilancio comuni dell'UE risalgono agli anni Novanta. Da allora abbiamo resistito a gravi shock economici: la crisi economica e finanziaria mondiale, la pandemia, la guerra in Ucraina. Ora ci troviamo di fronte a sfide e priorità economiche diverse e le nostre regole devono rispecchiare questi cambiamenti. Le proposte di oggi garantiranno una riduzione costante degli elevati livelli di debito pubblico e ci aiuteranno a soddisfare le nostre principali esigenze in termini di riforme e investimenti. Stiamo semplificando il corpus di norme per garantire la sostenibilità del debito pubblico attraverso un aggiustamento di bilancio graduale e realistico e per sostenere una crescita sostenibile e inclusiva”.

E infine la Commissaria Ue Ursula von der Leyen ha tenuto a precisare che “abbiamo bisogno di regole di bilancio adeguate alle sfide di questo decennio. Le nuove regole contribuiranno a ridurre gli elevati livelli di debito pubblico in modo realistico, graduale e duraturo. Miglioreranno inoltre la titolarità nazionale sulla base di norme comuni dell'UE e ne rafforzeranno l'applicazione. Finanze pubbliche sane ci consentono di investire ancora di più nella lotta ai cambiamenti climatici, di digitalizzare la nostra economia, di finanziare il nostro modello sociale europeo inclusivo e di rendere le nostre economie più competitive. Auspico un accordo rapido su questa riforma fondamentale”.



27 aprile 2023
© Riproduzione riservata

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