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Psicologo di base. Verso il testo unificato in Parlamento. Ecco a che punto siamo

di Lorenzo Proia

Sette proposte di legge depositate in Parlamento e sperimentazioni avviate già in cinque Regioni. Abbiamo sentito vari stakeholders, fra loro tre primi firmatari delle pdl. Ieri il convegno alla Camera organizzato dal presidente Cnop Lazzari: “Le convergenze superano le differenze, mi fa sperare si arrivi presto a un testo integrale. È grande l’attesa dei cittadini. Lo stesso Mattarella ha citato esplicitamente i bisogni psicologici”.

29 SET - Inserire gli psicologi nell’assistenza primaria, operando negli studi dei medici di famiglia, con i pediatri di libera scelta e nelle case di comunità, così come con i medici specialisti e gli altri professionisti sanitari e socio-sanitari, per offrire un supporto di prossimità ai cittadini. È lo psicologo di assistenza primaria, comunemente noto come psicologo di base (pdb).

Già da molti anni le Regioni, in assenza di una legislazione nazionale, hanno avviato da sé delle sperimentazioni con leggi regionali (al momento sono 5: Piemonte, Toscana, Abruzzo, Campania e recentemente Puglia e Sicilia) ed il bisogno di assistenza psicologica si è reso ancor più evidente con la pandemia da Covid-19 e le successive crisi, divenendo una vera e propria urgenza del Paese.

Attualmente si lavora per un disegno di legge nazionale: 7 le proposte in Parlamento, con l’obiettivo di arrivare a un testo unificato. Ieri alla sala del cenacolo della Camera si è svolto un convegno, vi abbiamo intervistato Luciano Ciocchetti (Fdi), vicepresidente commissione Affari Sociali della Camera, primo firmatario di una delle pdl: “Nel 2021 sono stati spesi 1,7 miliardi per accedere a un servizio di supporto psicologico, si stima che il numero di persone con disturbi emotivi sia aumentato del 25%. Il 65% della popolazione italiana di aver vissuto di recente un disagio. Lo Stato deve quindi poter offrire a tutti un servizio di cure primarie. La pdl garantirebbe la rapida presa in carico del paziente, di facile fruizione, efficiente, utile, con un impatto economico moderato e complementare con gli altri servizi sanitari e socio-sanitari”.

Un’altra pdl è stata presentata al Senato da Filippo Sensi (Pd) che getta acqua sul fuoco: “La volontà politica da parte nostra di un testo unificato c’è, tutti vogliono correre. Le difficoltà parlamentari e politiche di arrivare alla meta le ho sperimentate sulla mia pelle. Rispetto all’esperienza che ho avuto in passato sul bonus psicologico, è bene che ci sia entusiasmo, ma sarà una fatica immane con complicazioni non solo burocratiche”.

È stata Ilaria Cavo (gruppo Noi Moderati alla Camera), ad annunciare nei giorni scorsi di aver ottenuto la calendarizzazione in Parlamento: “Per novembre discuteremo un testo unico, non era scontato. Il mmg dovrebbe indirizzare al pdb, individuando le necessità e conoscendo il paziente. Nel registro degli psicologi di base inseriremmo solamente coloro che hanno almeno 3 anni di attività, pensiamo a un servizio capillare”. Mentre Ilenia Malavasi (Pd) della Commissione Affari Sociali della Camera: “Secondo l’Axa Mind Health Report 2023, l’Italia ha la più bassa percentuale di persone che avvertono uno stato di totale benessere mentale. Siamo a percentuali inferiori al 20%. È necessario concludere presto l’iter parlamentare”.

Al convegno del cenacolo, il presidente degli psicologi David Lazzari ha evidenziato: “Sette proposte sono un valore, un segnale di attenzione. Le convergenze superano le differenze e questo mi fa sperare si arrivi presto a un testo integrale. Voglio sottolineare anche l’attesa dei cittadini. Lo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento ha citato esplicitamente i bisogni psicologici”.

“Quando parliamo di aspetti psicologici legati alla salute – ha spiegato Lazzari - pensiamo ai diffusi disturbi di ansia e depressione, ma dobbiamo anche pensare ai problemi dello sviluppo nell’infanzia, dell’adolescenza, a quelli legati alle situazioni di crisi, allo stress, ai problemi di somatizzazione, alle malattie fisiche, alla gestione delle cronicità. Tante situazioni destinate in gran parte ad aggravarsi, con un aumento enorme dei costi umani, sanitari e sociali. I dati ci dicono – prosegue Lazzari - che oltre la metà di questi problemi vengono portati dai cittadini ai pediatri e ai mmg, la prima rete di prossimità. Ecco perché in quasi tutti i Paesi europei ci sono gli psicologi all’interno di questa rete (Agenas 2022). È quindi un tema di equità sociale visto che oggi solo chi può permetterselo riceve aiuto”. E per Mariella Mainolfi (Dg delle professioni sanitarie al Ministero della Salute): “È importante che le legislazioni regionali siano uniformate con una legge nazionale, da parte nostra ci sarà impegno in questo senso”.

Ma non c’è solamente bisogno dei cittadini che la politica vuole intercettare e soddisfare, la questione verte anche sulla regolamentazione a livello contrattuale, ecco che il sindacato segnala il suo punto di vista: “L’istituzione del pdb è indispensabile – dichiara Ivan Iacob, segretario del sindacato maggiormente rappresentativo degli psicologi, l’Aupi – per dare una prima risposta territoriale e far sì che i servizi sanitari di secondo livello non vengano intasati da richieste non opportune. Come sindacato, dobbiamo prendere in considerazione la tipologia del rapporto di lavoro scelto dalle aziende: attualmente quello scelto è il contratto libero professionale, tuttavia va ricordato che nel mentre è intervenuta la legge sull’equo compenso (n. 49 21/04/2023) che obbliga le amministrazioni pubbliche a riferirsi a specifici parametri. Ciò potrebbe portare ad un aumento sostanziale del costo del personale, ma riconoscendo l’utilità di questo servizio potrebbe essere opportuno sviluppare delle convenzioni, o altre modalità che permettano un minore costo alle Asl”.

Il fatto che gli psicologi di base possano operare al fianco dei medici è anche l’auspicio del presidente della Fnomceo Filippo Anelli: “L’aumento delle malattie psicologiche impone di partire dal pdb, con il quale saremo felici di lavorare. L’epoca nella quale le professioni lavoravano da sole è finita, noi vogliamo lavorare assieme a tutte le altre professioni sanitarie. Quante persone oggi vengono negli studi dei medici di famiglia e richiedono un supporto psicologico, oppure anche solo i farmaci? Pensiamo solo a quanto siano saliti ultimamente gli ansiolitici”.

Lorenzo Proia

29 settembre 2023
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