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L’annuncio di Schillaci: “Superare logica del ‘Patto per la Salute’. Ora nuovo Piano Sanitario Nazionale con obiettivi, tempi e risorse”


Il Ministro della Salute in un’intervista a il Messaggero lancia l’idea di un nuovo documento che metta nero su bianco i temi da affrontare per il prossimo futuro ma avvisa: “Occorre che le Regioni spendano bene i fondi e migliorino i modelli organizzativi. Su questo vigileremo con attenzione, nel rispetto della loro autonomia”. E poi sul sovraffollamento dei Pronto soccorso dice: “Prima di andarci occorre chiamare il medico di famiglia e sono sicuro che in molti però non l’hanno fatto”.

14 GEN -

“Vogliamo migliorare la governance del sistema e stringere un nuovo "patto" con le Regioni e con i cittadini, superando la logica negoziale dei patti della salute, attraverso un Nuovo Piano Sanitario Nazionale che contenga obiettivi strategici, priorità, linee di azione, risorse da mettere in campo e tempi per la loro realizzazione. Abbiamo un rapporto costante di dialogo con le Regioni e siamo sempre pronti a dare il sostegno necessario per rispondere ai bisogni di salute delle persone in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Come ho detto più volte, però, occorre che le Regioni spendano bene i fondi e migliorino i modelli organizzativi. Su questo vigileremo con attenzione, nel rispetto della loro autonomia”. L’idea è del Ministro della Salute, Orazio Schillaci che in un’intervista a ‘il Messaggero’ ha anche analizzato l’attuale scenario del Ssn e lanciato alcune ipotesi di lavoro.

In primis il Ministro ha parlato di Covid: “La situazione è assolutamente sotto controllo. Monitoriamo costantemente l'andamento del virus. I dati dell'ultimo bollettino settimanale indicano un calo dei contagi, dei decessi e dei ricoveri ospedalieri. Come per l'influenza, è disponibile il vaccino: abbiamo anticipato la distribuzione alla fine di settembre ed è stato consegnato alle Regioni, anche quello proteico”.

Sulle mascherine Schillaci ha prorogato recentemente l’ordinanza per l’obbligo all’interno delle strutture sanitarie all'interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, Identificati dalle direzioni sanitarie, non vuole rafforzare la misura ma punto sulla responsabilità dei cittadini: “Ritengo debba prevalere il buon senso e la responsabilità di ognuno di noi: se ho sintomi influenzali o simil influenzali, evito di far visita ai nonni anziani o a persone fragili. E se proprio c'è necessità di farlo, ad esempio per assisterli, è bene proteggerli”.

Nonostante il Covid fortunatamente sia in discesa l’ondata influenzale quest’anno è stata da record con i pronto soccorso che, come ogni anno, sono andati in affanno. “Sono sicuro – ha detto il Ministro - che molti pazienti, ai primi sintomi, non hanno chiamato il loro medico di famiglia. È qui l'errore. Non sempre è necessario andare in pronto soccorso e soprattutto senza essersi consultati prima con chi può darci i consigli giusti”

Tema caldo visti i molti scioperi negli ultimi mesi del 2023 la crisi che vivono i medici. “C'è un problema di attrattività – ha ribadito Schillaci - di alcune specializzazioni mediche. Abbiamo dato un primo segnale sugli stipendi con 2,4 miliardi per i rinnovi dei contratti del personale sanitario. Non sarà l'unico. In merito alla responsabilità sanitaria, credo che siano maturi i tempi per intraprendere la via della depenalizzazione dell'atto medico, a esclusione del dolo, mantenendo la responsabilità civile. Ricordo che la maggior parte delle cause si risolve nell'assoluzione. E' un tema di cui, come Governo, ci stiamo occupando e verso cui anche il Parlamento ha mostrato sensibilità con la mozione di maggioranza approvata alla Camera”.

Infine, il Ministro ha compilato la lista dei suoi desiderata per il 2024: “C'è più di uno obiettivo: aumento dell'indennità di specificità medica e sanitaria; eliminare i tetti spesa per le assunzioni di personale; utilizzare di più gli specializzandi nei reparti dove c'è maggiore bisogno. Sono tutte misure che si aggiungono a quelle già adottate in questo primo anno e che puntano a rendere più attrattivo il lavoro nel servizio sanitario pubblico, sopperire alla carenza di personale e ridurre le liste d'attesa”.



14 gennaio 2024
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