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Patto per la salute. Per il Governo le risorse ci sono e il 24 luglio si parte per chiudere


Garantita la copertura dei due miliardi per il mancato introito dei ticket. Via libera ai costi standard per il riparto del fondo. Su questi due presupposti si è sbloccata la vertenza sul Patto per la salute. L’incontro oggi tra i ministri Delrio e Lorenzin con le Regioni, guidate dal presidente Vasco Errani.

18 LUG - Questa volta si parte su serio, le tessere del puzzle sembra si stiano incastrando ognuna al posto giusto. E così il prossimo 24 luglio il tavolo per il nuovo Patto per la salute si aprirà ufficialmente. La copertura dei due miliardi di euro di ticket ci sarà, e a stretto giro di posta arriverà anche il decreto sui costi standard con le cinque Regioni tra cui scegliere le tre benchmark per il federalismo fiscale.
Ad assicurarlo il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, oggi a margine di un incontro a porte chiuse tra dicastero della Salute, Regioni e ministero degli Affari regionali.

Un incontro che proprio il ministro degli Affari regionali, Graziano Delrio ha definito “proficuo”. E per due ragioni essenziali: “La ripartenza seria del Patto per la salute e quella del federalismo in sanità con i costi standard”.
Un giudizio in linea con le parole espresse dal  ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. “Parliamo poco ma lavoriamo molto – ha detto il ministro  – abbiamo registrato una grande disponibilità da parte delle regioni a riprendere un percorso che si era interrotto. Ci siamo dati un metodo di lavoro quindi il 24 partirà il primo incontro che apre ufficialmente il tavolo per il nuovo patto per la salute”. Alla base ci sono presupposti solidi, ossia come ha assicurato il ministro, “un impegno che il Fondo sanitario nazionale non può più sopportare tagli lineari, e un lavoro con le Regioni per trovare le metodologie per rendere sempre più efficiente il sistema”. Soprattutto, ha aggiunto Lorenzin “con la riapertura del percorso sui costi standard speriamo di attuare tutte quelle misure che gli italiani aspettano per avere quel sistema sanitario con servizi di primo livello e sostenibile per questa e la prossima generazione”.
 
Insomma, una svolta decisiva che ha sciolto, come le Regioni auspicavano, i nodi più duri per dare l'avvio al confronto. Un rinnovato clima di collaborazione dove troverebbe spazio anche la richiesta dei governatori di avere garanzie più a lungo termine, tanto che il Patto potrebbe essere siglato non piu' per tre ma per i prossimi cinque anni. “Si apre finalmente la discussione sul Patto per la Salute – ha affermato il presidente delle Regioni, Vasco Errani – avevamo posto come condizione sostanziale che vi fosse la garanzia della copertura dei due miliardi relativa ai ticket”. E ora che l’assicurazione è finalmente arrivata “parte la discussione con il fondo sanitario 2014 più i due miliardi di euro di ticket. Quindi con i Lea, il Patto per la salute e i costi standard che proponiamo da circa nove anni si potrà procedere per costruire un salto di qualità assicurando un adeguato finanziamento. Non dimentichiamo – ha aggiunto – che l’Italia è uno dei paesi Ocse con la percentuale più bassa di finanziamenti sulla sanità”.
 
Quanto ai costi standard, Errani ha assicurato che già nei prossimi giorni si comincerà a discutere del decreto ministeriale che individuerà le cinque Regioni tra cui scegliere le 3 Regioni benchmark per i costi standard.
 
Va sottolineato, comunque, ha aggiunto Errani che “l’'Italia è uno dei Paesi Ocse con la percentuale più bassa di finanziamenti per la sanità”.
 
Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, apprezza “la coerenza del Ministro Lorenzin che, dopo gli annunci, sembra davvero voler passare ai fatti. Spero davvero che sia terminato il tempo delle chiacchiere e cominci quello dei fatti”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto commenta gli esiti dell'incontro su alcuni importanti temi della sanità, tenutosi il 18 luglio a Roma, al quale il Veneto era rappresentato dall'assessore alla sanità Luca Coletto, presente anche nella sua veste di coordinatore della Commissione salute per la Conferenza delle Regioni. “Se così sarà - prosegue Zaia - potrebbe essere posta una pietra miliare per una seria riforma del settore, che attendiamo e chiediamo da tanto tempo, a cominciare dall'introduzione dei costi standard, unico vero rimedio agli sprechi che ancora esistono in alcune aree del paese. Per curare bene la gente - aggiunge il presidente - è indispensabile guardare con più attenzione e rigore all'ottimizzazione della spesa e al taglio di quella inutile che alimenta gli sprechi. Anche per questo - conclude Zaia - mi auguro che quello sui costi standard non sia l'ennesimo tavolo di parole inconcludenti, ma l'inizio di un non più rinviabile cammino di rigore e di attenzione alla spesa”.
 
Comunque “qualcosa si muove e se gli impegni verranno mantenuti, cosa di cui non dubito, possiamo immaginare tempi migliori per la sanità in generale e per quella delle Regioni virtuose in particolare”. E' questo il commento dell'assessore alla sanita' della Regione Veneto Luca Coletto (coordinatore della Commissione salute della Conferenza delle Regioni). “Portiamo a casa risultati significativi - riferisce Coletto - perché il ministro Lorenzin ci ha assicurato ad esempio che i 2 miliardi di nuovi ticket previsti per il 2014 non ci saranno e l'importo sara' coperto con fondi governativi. Il 24 luglio, inoltre, prenderà il via il lavoro di un autorevole tavolo nazionale che dovrà accompagnare il percorso verso l'introduzione dei costi e fabbisogni standard in sanità. Rilevante - secondo Coletto - anche l'impegno assunto dai ministri per un rifinanziamento dei fondi Cipe ex articolo 20”. “Sono 3 obiettivi - commenta Coletto - per i quali la Regione Veneto ha lavorato, e a tratti combattuto, sin dall'inizio della legislatura. Basta mettere le mani nelle tasche dei cittadini, basta parlare ma lavorare concretamente sui costi standard, garantire un flusso certo di fondi nazionali per l'edilizia sanitaria dopo troppo tempo di sottovalutazione del problema”.
 
“Abbiamo preso atto positivamente della volontà del Governo di raccogliere le richieste che, come Regioni, abbiamo avanzato di non applicazione di un ulteriore aumento del ticket a partire dal 1 gennaio 2014”: è quanto hanno invece affermato la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e l’assessore regionale alla sanità, Franco Tomassoni, al termine dell’incontro. “E’ positivo che il Governo finalmente, abbia dato assicurazioni circa l’incremento del fondo sanitario di 2 miliardi in sostituzione della mancata applicazione degli aumenti sui ticket - affermano  – Come  Regioni, non da ora, abbiamo sempre  affermato l’insostenibilità di ulteriori aumenti del ticket sia per il sistema sanitario regionale ma, soprattutto, per i cittadini che si sarebbero trovati costretti ad una nuova compartecipazione alla spesa sanitaria”.  
 
“Questo impegno – proseguono – accanto anche a quello della fine della politica dei tagli lineari al fondo sanitario annunciata dal ministro Lorenzin, rappresenta per noi la precondizione per avviare, a questo punto, il confronto sul nuovo Patto della salute”. “Abbiamo anche valutato positivamente la volontà del Governo di confrontarsi con le Regioni sul merito delle diverse questioni che dovranno essere affrontate dal nuovo Patto. Fondamentali per la presidente Marini e l’assessore Tomassoni – saranno le tematiche relative alle cure primarie, all’assistenza ospedaliera e al riassetto del territorio; la definizione di nuovi livelli essenziali di assistenza, vecchi ormai di 10 anni, il fondo per la non autosufficienza e per l’integrazione socio-sanitario che  dovrà tener conto del tema dell’invecchiamento e della cronicità”. Inoltre, dovrà essere affrontata la questione dell’atto di indirizzo per l’adeguamento degli accordi collettivi nazionali e il turn over del personale del servizio sanitario nazionale.  “Non possiamo non ritenere quindi positiva – concludono  - la riapertura di un dialogo costruttivo tra Regioni e Governo, finalizzata alla realizzazione di un servizio sanitario capace di assicurare concretamente il diritto alla salute per i cittadini, che sia economicamente sostenibile, ma anche adeguato ai cambiamenti dettati dai nuovi bisogni di salute della popolazione”.

18 luglio 2013
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