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Lorenzin a Padoan: "Stop ai tagli, bloccare budget del Fsn per 3 anni e reinvestire risparmi nel settore". Chiudere subito Patto della Salute

di Giovanni Rodriquez

In attesa dell'annunciato incontro con il ministro dell'Economia, Lorenzin anticipa ad un'emittente radiofonica la sua linea. Confermato l'orientamento alla chiusura dei piccoli ospedali prospettando un futuro con grandi nosocomi sempre più specializzati. E sul Titolo V dice: "Dopo 12 anni ci sono cose che possono essere migliorate, cambiate e ricentralizzate"

04 MAR - "Il nuovo Patto della salute è la vera priorità per il futuro del Servizio sanitario nazionale". Lo ha ribadito questa mattina il ministro della sanità, Beatrice Lorenzin, intervenendo ai microfoni della trasmissione radiofonica di Rtl "Non Stop News".
"Tengo veramente tantissimo a chiudere il Patto della Salute perchè è la pianificazione e la programmazione del Sistema sanitario Nnazionale dei prossimi tre anni - ha detto il ministro -. Dentro il Patto c'è tutto: il Piano prevenzione nazionale, il Piano sanitario nazionale, la riconversione dei piccoli ospedali, la gestione efficiente dei posti letto, la soluzione dei problemi del blocco del turn over, le liste d'attesa".
Lorenzin quindi ha sottolineato come ci siano “tanti problemi che sono lasciati andare perché bisognava risolvere prima l'emergenza finanziaria, l'enorme sovraffollamento di miliardi e miliardi di euro avvenuto dopo il 2001. Adesso che i conti sono tornati in ordine, a parte qualche eccezione - ha evidenziato - bisogna ripensare alla qualità della sanità e soprattutto al paziente e a quella che sarà la nostra società nei prossimi 20-30 anni: una società con più persone anziane che avrà bisogno quindi un diverso modo di concepire l'assistenza sanitaria".
 
La proposta a Padoan
"Ora abbiamo un nuovo ministro dell'Economia e dovrò ricominciare una trattativa, anche perché in questo anni il Fsn ha già avuto 25 mld di euro di tagli e le Regioni in Piano di rientro sono quelle che più hanno sofferto di questa situazione - ha spiegato Lorenzin -. La mia proposta al ministro Padoan è quella di fermare i tagli alla sanità, tener fermo il budget per tre anni, e quantificare una serie di risparmi da poter reinvestire all'intero dello stesso Sistema sanitario nazionale".

Titolo V
"La manutenzione del Titolo V va sicuramente fatta, soprattutto per quel che riguarda la sanità", ha precisato il ministro. "La materia è stata devoluta in maniera molto larga e abbiamo visto che ci sono situazioni che sono andate totalmente fuori controllo. Al di là dei compiti di controllo e verifica ci materie come la ricerca, la prevenzione, la lotta e il contrasto alle epidemie sono asset di livello nazionale". Si tratta, ha proseguito il ministro, di "questioni non solo di carattere locale, ma sono delle visioni che uno Stato programma e pianifica in tutto il territorio, credo non ci sia nessun tipo di taboo a dire che dopo 12 anni alcune cose possono essere migliorate, cambiate e ricentralizzate e altre, giustamente, rimarranno alle Regioni che hanno tra l'altro avviato un processo molto lungo e costoso ormai di pianificazione e programmazione sanitaria".

Chiusura piccoli ospedali
"Ci dovranno essere sempre meno ospedali, e quelli che resteranno dovranno essere sicuri e in grado di prendere in carico il paziente in situazioni di rischio e di difficoltà - ha spiegato Lorenzin -. Noi dobbiamo avere ospedali che, dal momento in cui vi si entra, siano capaci di prendersi in carico i pazienti con qualsiasi tipo di patologia offrendo le migliori cure che è possibile reperire sul mercato sanitario".

Assistenza transfrontaliera
La Direttiva, ha spiegato il ministro, cambia totalmente un aspetto del sistema di welfare europeo. "Si prevede già da ora la possibilità per le persone di muoversi nello spazio europeo con un accesso alle cure molto più libero e automatico rispetto a quanto accaduto fino ad oggi - ha spiegato Lorenzin -. Ogni cittadino europeo potrà curarsi in qualunque Stato membro, ovviamente con delle limitazioni che i singoli Paesi hanno posto". Limitazioni che sono di natura, ad esempio, economica. "Abbiamo messo dei paletti in modo che non ci possa essere un depauperamento di uno Stato rispetto ad un altro - ha concluso Lorenzin -. Viste le nostre eccellenze nel trattamento di diverse patologie, quali ad esempio quelle rare o oncologiche, potrebbe esserci un importante afflusso di pazienti verso l'Italia, soprattutto nelle regioni di confine.
Ci sarà soprattutto un maggiore flusso di informazioni attraverso i contact point, in questo modo, ad esempio per le malattie rare, si darà anche ai cittadini un maggiore accesso a cure spesso difficili da reperire".
 
Giovanni Rodriquez

04 marzo 2014
© Riproduzione riservata

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