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Manovra sanità. Anaao: “La penalizzazione del medico sulle prestazioni inappropriate nasconde un taglio ai servizi per i cittadini”


“I cittadini sappiano - afferma Costantino Troise riferendosi all'emendamento del Governo che recepisce l'intesa Stato Regioni del 2 luglio - che attraverso l’intimidazione dei medici si mira ad un taglio delle prestazioni erogate, del valore di  circa 100 milioni. Alla faccia di quanti assicurano che il sistema sanitario ed il diritto alla salute dei cittadini non sono in grado di sopportare ulteriori riduzioni”.

22 LUG - L’Anaao Assomed si scaglia contro l’emendamento del Governo al decreto Enti Locali che recepisce le norme dell’Intesa Stato Regioni del 2 luglio scorso laddove si prevede una penalizzazione economica dei medici che dovessero prescrivere prestazioni specialistiche ambulatoriali inappropriate.
“A parte il fatto che non si vede chi e come stilerà il nomenclatore delle prestazioni inappropriate – commenta il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise -  i cittadini sappiano che attraverso l’intimidazione dei medici si mira ad un taglio delle prestazioni erogate, del valore di  circa 100 milioni. Alla faccia di quanti assicurano che il sistema sanitario ed il diritto alla salute dei cittadini non sono in grado di sopportare ulteriori riduzioni”.

“Siamo alle solite: incapace di reclutare le intelligenze e le competenze professionali alla necessità di garantire una ri-lettura delle prestazioni alla luce della necessaria appropriatezza clinica ed organizzativa, Governo e Regioni, che litigano di giorno per accordarsi di notte sulla riduzione progressiva del perimetro dell’intervento pubblico in sanità – sottolinea il leader dell’Anaao - pensano a linee guida o protocolli di stato che limitino in maniera pervasiva l’autonomia responsabile dei medici nella diagnosi e nella prescrizione  scaricando sulle tasche dei cittadini il costo delle prestazioni. Un super ticket mascherato che prescinde dalle capacità reddituali dei singoli ed alimenta il grande business della sanità privata”.

“Siamo di fronte ad un nuovo strumento di controllo dei comportamenti professionali e delle strategie di difesa da parte dei cittadini del bene salute, figlio di una idea della  sanità italiana come grande mercato in cui l’iperconsumismo, che pure c’è – afferma ancora Troise - è alimentato non da decisioni governative, ma da comportamenti negligenti quando non fraudolenti dei medici. Che perciò vanno “amministrati” ed educati in quel grande campo di reclusione che sta diventando, complici anche le norme sul blocco del turnover e della mobilità volontaria, il servizio sanitario nazionale”.
 
“Sarà l’ennesima grida manzoniana, il buco nell’acqua di un artificio contabile la cui sorte è annunciata, la ricorrente illusione tecnocratica ed aziendalista che vede nella sanità solo un modello industriale. Per i cittadini – conclude Troise -  più  tagli e più tickets e più costi privati, per i medici l’ennesimo segnale di negazione del valore della loro professionalità, per la sanità pubblica un nuovo arretramento ed impoverimento”.

22 luglio 2015
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