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Pronto soccorso: attese lunghe anche 7 ore. Il Nord più veloce ed efficiente


I pronto soccorso italiani stanno soffrendo moltissimo per il crescente numero degli accessi, cresciuto negli ultimi 10 anni del 50% fino ad arrivare a quasi 30 milioni. Criticità anche a causa del mancato adeguamento del personale e per il fatto di non aver usufruito in passato di un percorso formativo specialistico nel settore. È quanto rileva un’indagine conoscitiva pubblicata dalla commissione Igiene e Sanità del Senato.

15 APR - Nei Pronto Soccorso ad alta specialità (Eas) tempi attesa lunghi anche 450 minuti, come nel caso dell’Abruzzo. “Inammissibili”, secondo la commissione Igiene e Sanità del Senato. Ma “obiettivamente troppi” anche i 241 minuti di attesa media nei Dipartimenti di emergenza sanitaria (Dea) della Regione. In confronto, i 100 minuti di attesa media nelle Regioni del Nord sembrano soddisfacenti. O almeno “ammissibili”.
In generale, Eas del Nord e del Sud sembrano essere più efficienti rispetto a quelli del centro, con un'attesa media dimezzata.
Sono alcune delle considerazioni della commissione Igiene e Sanità del Senato sullo schema di documento conclusivo sull'indagine conoscitiva sul trasporto degli infermi e sulle reti di emergenza e urgenza, pubblicato dalla commissione Sanità del Senato tra gli atti della seduta del 13 aprile e qui per scaricabile in formato pdf.

I dati si basano su una serie di specifici questionari inviati alle strutture coinvolte nella gestione delle emergenze e delle urgenze a cui hanno aderito l’84 per cento delle strutture del Nord, l’81 per cento del Centro e il 54 per cento delle strutture del Sud.
Dai dati emerge una forte criticità nel soccorso di emergenza a un paziente con evento cardiopatico acuto, la cui tempestività è essenziale per ridurre il rischio di attacco cardiaco/infarto miocardico acuto. Attualmente, infatti, solo il 10% dei pazienti giunge in Utic (Unità Terapia Intensiva Coronarica) entro le prime 2 ore, e un altro 30 % tra le 2 e le 6 ore dall’inizio dell’evento acuto. A tutt’oggi il tempo medio di attesa pre-intervento medico risulta essere mediamente di 200 minuti sul territorio nazionale, con picchi di quasi 600 minuti nel Sud Italia.

E le ambulanze, osserva la commissione, “stazionano troppo in ospedale, sottraendo in questo modo risorse al territorio. Un tempo di stazionamento accettabile per le ambulanze che trasportano pazienti in codice verde è di 30 minuti. Per i Dea in Liguria la media è di 46 minuti; in Sardegna di 60 minuti. Improponibili invece i picchi che si registrano per alcuni Eas, quali 127 minuti per il Lazio e 152 minuti per la Puglia, in cui i pazienti sostano quasi 3 ore sulla barella dell’ambulanza”. Dati che, secondo la commissione, sollevano anche il dubbio che la “medicina di base non sia in grado di svolgere un fattivo ruolo di filtro” con l’ospedale.

15 aprile 2011
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