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Ddl Lorenzin. Ingegneri a sostegno del provvedimento: “Bene riconoscimento ingegneria clinica”


Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (Cni) ha diramato una circolare nella quale si approvano due documenti condivisi da tutte commissioni ordinariali di ingegneria biomedica e clinica a supporto del

17 GIU - L'ingegneria biomedicale italiana è ad un punto di svolta. Nei giorni scorsi il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (Cni) ha infatti diramato la propria circolare n.743/XVIII (6 giugno 2016) nella quale si approvano due documenti redatti e condivisi da tutte commissioni ordinariali di ingegneria biomedica e clinica del nostro Paese a supporto del decreto Lorenzin. Nei testi si riconosce la necessità di “differenziare” la figura ingegneristica, identificando l’ingegnere clinico come soggetto specifico, portatore di competenze e specificità proprie, figura caratteristica di responsabilità e processi biomedicali. 
 
Il documento del Cni sostiene dunque l’art 8 (Elenco nazionale degli ingegneri biomedici e clinici) del ddl Lorenzin, appena approvato al Senato ed in attesa di esame da parte della commissione competente alla Camera.
 
Sergio Cerutti, Coordinatore delle Commissioni Ordinariali di Ingegneria Biomedica – Membro Gruppo Nazionale Bioingegneria, ha così presentato il documento del Cni: “Nel corso delle ultime settimane sono stati ottenuti importanti risultati per la disciplina dell’Ingegneria Biomedica e per la definizione delle sue figure professionali. Attualmente le Università italiane laureano da 800 a 1000 Ingegneri Biomedici l’anno (Laurea Magistrale) ed in molte Scuole di Ingegneria tale settore risulta essere uno dei più 'gettonati' da parte degli Studenti. A seguito di un lavoro ben coordinato da parte delle Università (Gruppo Nazionale di Bioingegneria), del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici (Aiic), all’interno del ddk Lorenzin, approvato al Senato il 24 maggio scorso, per la prima volta viene riconosciuto un elenco di Ingegneri Biomedici e Clinici da parte del Ministero della Salute, mediante un procedimento di certificazione volontaria effettuata dagli Ordini e sotto il controllo del Cni. Tale riconoscimento permetterà un più facile inquadramento di queste figure professionali all’interno delle strutture sanitarie e del territorio, aumentando le sempre più necessarie competenze tecnologiche, di sicurezza e di razionalizzazione dei costi nel complesso comparto della Salute nel nostro Paese”.
 
Grande soddisfazione è stata espressa da Lorenzo Leogrande, presidente dell'Associazione Italiana Ingegneri Clinici: “I documenti approvati dal Cni rappresentano una tappa importante nel processo di riconoscimento dell’ingegneria clinica nel Sistema Sanitario Nazionale, e più in generale nella valorizzazione della specificità dell’ingegnere biomedico. Il riconoscimento di tale specificità rappresenta un passaggio dovuto, in linea con i bisogni di competenza che la complessità della materia sanitaria impone, in linea con l’imperativo di garantire la sicurezza delle cure per i pazienti. Si tratta di un risultato importante anche perché denota una risposta organica, di sistema, che vede la convergenza piena dei tre mondi di riferimento: Università, Sistema Ordinistico, Associazione di Professionisti”.
 
Leogrande ha così concluso: “L’approvazione dei documenti da parte del Cni è in continuità con l’approvazione in Senato del ddl 'Omnibus Lorenzin' sul riordino delle professioni sanitarie che prevede l'istituzione, presso l’Ordine degli Ingegneri, dell'elenco nazionale certificato degli ingegneri biomedici e clinici, su base volontaria, i cui requisiti per l'iscrizione saranno definiti da un regolamento ministeriale”.

Anche Angelo Valsecchi, Consigliere del cni, ha commentato l'importante momento professionale che sta interessando il mondo ingegneristico e biomedico: "I documenti approvati recentemente dal Consiglio Nazionale Ingegneri evidenziano l'attenzione che l'organismo di vertice della categoria mostra per un settore dell'ingegneria in estrema espansione, inoltra il riconoscimento delle competenze degli ingegneri attraverso il sistema Certing in ambito sanitario consente di valorizzare quei colleghi che con il loro prezioso lavoro contribuiscono a migliorare il welfare sanitario sia nell'ambito della ricerca che nell'ambito dell'ottimizzazione dei costi attraverso una consapevolezza che valorizza la 'prestazione' rispetto alla 'promozione'".
 
"Non da ultimo – ha concluso Valsecchi - è importante ricordare che il Consiglio Nazionale Ingegneri con la propria azione agisce da cerniera tra il mondo universitario ed il mondo della produzione con valorizzazione delle aziende e degli ingegneri che operano nel settore con particolare riguardo all'innovazione di prodotto (strumentazione e medical device) e di processo sviluppando l'efficentamento del sistema (fascicolo sanitario informatico)". 

17 giugno 2016
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