Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Sabato 27 APRILE 2024
Governo e Parlamento
segui quotidianosanita.it

Regionalismo differenziato. Medici, Infermieri e Cittadini pronti a rivolgersi a Conte per evitare rischi per il Ssn


Riunti presso la sede romana della Fnomceo si sono ritorvati oggi medici, infermieri, Cittadinanzattiva e Coordinamento malati cronici per un confronto sulle ricadute dei progetti di autonomia differenziata in materia di tutela della salute. Preoccupazione unanime per la tenuta del Ssn in termini di equità e sostenibilità. La settimana prossima partirà una lettera congiunta al premier Giuseppe Conte

13 FEB - Il regionalismo differenziato preoccupa anche i pazienti. È quanto è emerso oggi da una riunione dei rappresentanti delle principali associazioni con quelli delle Federazioni degli Ordini di Medici e Infermieri, avvenuta a Roma presso la sede della Fnomceo.
 
“In particolare, - si legge in una nota della Fnomceo - le perplessità dei cittadini, condivise dai professionisti, si concentrano sul fatto che le intese sulle autonomie regionali costituirebbero una riforma imposta dall’alto, senza confrontarsi con i fruitori e con gli erogatori dei servizi”.
 
“È fondamentale che tutti i cittadini siano informati sui potenziali effetti di una autonomia differenziata – ha affermato Francesca Moccia, Vice Segretario Generale di Cittadinanzattiva – Da anni, attraverso i nostri Rapporti denunciamo l’aumento delle differenze territoriali nell’accesso e qualità delle cure. Una autonomia differenziata senza garanzie non farebbe altro che acuire queste disparità. Proprio per questo, anche in collaborazione con la Fnomceo e decine di altre realtà, abbiamo proposto una modifica dell’articolo 117 della Costituzione (www.diffondilasalute.it), che introducendo il concetto di tutela della salute dell’individuo rappresenterebbe uno strumento efficace per riequilibrare le differenze e riconoscere che il diritto alla salute deve esser garantito ugualmente su tutto il territorio nazionale”.
 
 
“L’obiettivo di chi lavora in sanità è quello di abbattere il più possibile l’incidenza e gli effetti delle malattie– ha esordito il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli – Se un sistema riesce, impiegando poche risorse, a dare ottimi risultati di salute è un sistema buono, che va salvaguardato e valorizzato, non smantellato. L’Italia spende meno rispetto a molti altri Paesi per il suo Servizio sanitario eppure è, per longevità e buona salute dei suoi abitanti, in cima a tutte le classifiche”.
 
“Siamo seriamente preoccupati che, in un sistema con autonomie troppo spinte, solo poche Regioni riescano a mantenere un servizio sanitario pubblico – ha continuato Anelli -. Le altre, quelle che non ce la faranno, dovranno vicariare con le assicurazioni, con sistemi privati. Ma questo aumenterà le disuguaglianze tra cittadini, tra chi potrà permettersi l’assistenza migliore e chi dovrà rinunciare. Il rischio, in altre parole, è quello di tornare, in alcune Regioni, a prima del 1978. A noi questo scenario non piace”.
 
“Occorre mettere in primo piano gli obiettivi di salute – ha detto all’incontro Tonino Aceti, portavoce della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche - favorire concretamente la partecipazione dei cittadini e mettere i professionisti nelle migliori condizioni di perseguire tali obiettivi: fino ad oggi nessuna di queste componenti essenziali dell’assistenza sanitaria è stata coinvolta nel processo di regionalismo”.
 
Secondo Aceti, “bene sarebbe prima di procedere oltre, che il Governo elaborasse un’analisi rischi/benefici delle proposte di autonomia differenziata presentate dalle Regioni per misurare l’impatto di queste riforme sulla finanza pubblica, sulla tenuta di tutti i servizi sanitari regionali, sulla mobilità interregionale, sul ruolo di garante dei Livelli Essenziali di Assistenza del livello centrale, sui diritti dei pazienti e sull’equità dell’assistenza”.
 
Per portare le loro istanze all’attenzione del Governo, e per chiedere di avviare un confronto condiviso, la Fnomceo, la Fnopi, Cittadinanzattiva, insieme al suo Coordinamento nazionale Associazioni Malati Cronici, e a tutte le associazioni di pazienti e cittadini che vorranno aderire all’iniziativa, scriveranno, la prossima settimana, una lettera aperta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

13 febbraio 2019
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Governo e Parlamento

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy