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Interpellanza/2. Zampa (Sott. Salute) su batterio New Dehli: “Tutte le Asl toscane si sono attivate per affrontare adeguatamente il fenomeno”


"Grazie all'impegno del personale sanitario, sono state messe in atto adeguate misure di prevenzione e di controllo e il numero di pazienti portatori viene costantemente monitorato. Non devono essere messe in atto strategie specifiche se non le comuni regole igieniche della vita quotidiana e l'uso corretto degli antibiotici". E poi sull'antibiotico resistenza: "Il Ministro sta valutando l'opportunità di assumere iniziative, anche normative, con copertura finanziaria, per fronteggiare il fenomeno". Così il sottosegretario alla Salute rispondendo alla Camera all'interpellanza del M5S.

27 SET - "Il 17 maggio 2019 veniva data comunicazione al Ministero della salute dell'epidemia di NDM in corso ed è stato immediatamente attivato il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie di Stoccolma. Tale Centro ha emanato il 4 giugno 2019 un Rapid risk assessment su enterobatteri New Delhi in regione Toscana. Il fine di queste comunicazioni è rivolto a indicare agli esperti di altre regioni e di altri Paesi di porre maggiore attenzione all'individuazione di CRE con meccanismo di resistenza NDM, in quanto nella regione Toscana vi era un'importante diffusione di tale meccanismo di resistenza; per questo il raccordo con il Ministero e l'Istituto superiore di sanità è costante. Sulla base dell'analisi dell'andamento delle segnalazioni di positività, il 27 maggio 2019, la regione ha costituito una unità di crisi regionale, che è oggi ancora attiva".
 
Così il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, rispondendo oggi in Aula alla Camera all'interpellanza urgente sul tema presentata dal M5S. "La regione - ha ricordato il sottosegretario - ha definito indicazioni per l'effettuazione dello screening in ingresso al momento del ricovero e la definizione delle tipologie di strutture-degenza da tenere sotto controllo; ha definito indirizzi omogenei per la gestione, sotto il profilo igienico-sanitario dei pazienti colonizzati/infetti, comprese le istruzioni da fornire al momento delle dimissioni; ha definito i protocolli terapeutici per la gestione clinica dei casi, tre sono i possibili schemi di terapia antibiotica alternativi tra loro, sviluppati seguendo l'attuale letteratura scientifica; inoltre, ha definito criteri standardizzati per le metodiche di diagnostica microbiologica da utilizzare e indicazioni, ovviamente, per la pulizia ambientale".
 
"Per contenere al massimo la diffusione del ceppo NDM, che presenta un profilo di antibiotico-resistenze specifico, è stato largamente esteso lo screening in ingresso al momento del ricovero. I ceppi NDM dal punto di vista della prevenzione e del controllo delle infezioni non richiedono interventi diversi da quelli degli altri CRE: è necessario contenerne la diffusione, perché questa determina ulteriori resistenze ad antibiotici, rispetto a quelle già presenti, ed è un fattore che rende più impegnativo il contrasto complessivo alle antimicrobico-resistenze.
 
In presenza di un aumento dei casi - ha spiegato Zampa - occorre allargare il numero dei reparti ospedalieri da tenere sotto sorveglianza attiva e questo è stato disposto a livello regionale. Tale intervento aumenta a livello massimo la capacità di identificare tutti i batteri produttori di carbapenemasi e, per effetto delle misure straordinarie, in questo momento le strutture ospedaliere regionali assicurano una prevenzione delle infezioni da contatto elevatissima. In caso di positività, infatti, vengono messe in atto le procedure consigliate dall'Organizzazione mondiale della sanità e il paziente viene trattato tempestivamente con la terapia più appropriata e più efficace. La concentrazione di casi nell'Area Vasta Nord Ovest corrisponde all'andamento tipico di queste infezioni; casi di NDM, in minor numero, sono presenti anche in altri ospedali della Toscana. L'epidemia si è rapidamente stabilizzata nell'Area Vasta Nord Ovest, tanto che attualmente il numero di pazienti infetti nelle altre aree è limitato".
 
"Tutte le aziende sanitarie della regione si sono attivate per affrontare adeguatamente il fenomeno e, grazie all'impegno del personale sanitario, sono state messe in atto adeguate misure di prevenzione e di controllo e il numero di pazienti portatori viene costantemente monitorato. Riguardo alle positività in assenza di infezione (portatori), queste risultano più numerose negli ospedali dove, a seguito delle prime avvisaglie di un trend in aumento, si è avviata da più tempo l'estensione dello screening e sono stati effettuati un maggior numero di esami in ingresso. La Klebsiella è un batterio che vive comunemente nell'intestino dell'uomo, è un patogeno opportunista che non infetta, a meno che non siano presenti condizioni particolari come - è stato richiamato - un abbassamento delle difese immunitarie. Non devono essere messe in atto strategie specifiche per la prevenzione dello sviluppo di batteri NDM, se non le comuni regole igieniche della vita quotidiana e l'uso corretto degli antibiotici, come giustamente richiamava l'interpellanza".
 
Il sottosegretario ha poi ricordato le iniziative messe in campo dal Ministero della Salute: "L'istituzione di un gruppo di lavoro che ha coinvolto l'Istituto superiore di sanità e la stessa regione; l'effettuazione della debita allerta europea tramite il sistema di allerta e risposta rapida; la costante collaborazione con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie di Stoccolma; l'inoltro, nel maggio 2019, di una nota a tutti gli assessorati alla salute regionali, allo scopo di sollecitare le strutture assistenziali ad aderire alle indicazioni rivolte alla prevenzione, sorveglianza e controllo di casi simili. È stata, inoltre, adottata la richiesta di dettagliata relazione alla regione Toscana anche allo scopo di fornire informazioni corrette e condivise alle altre regioni e invitare l'Istituto superiore di sanità ad effettuare il monitoraggio e l'analisi di tutti i dati disponibili".
 
Infine, sempre in tema di antibiotico resistenza, Zampa ha anticipato: "Il Ministro della Salute sta valutando l'opportunità di assumere iniziative, anche di natura normativa, con idonea copertura finanziaria, per fronteggiare e contrastare in generale il fenomeno dell'antibiotico-resistenza".
 
“Quello che si sta verificando in Toscana con il batterio New Delhi è un evento epidemico da non sottovalutare, che dimostra non solo la necessità di prevenzione e di un monitoraggio sanitario costante e capillare, ma anche di una politica seria di contrasto all’antibiotico-resistenza”. Così Silvana Nappi, deputata del MoVimento 5 Stelle in commissione Affari sociali, che oggi in Aula ha rivolto a Zampa l’interpellanza urgente.
 
“Apprendo con soddisfazione che il Ministero della Salute sta prestando la giusta attenzione al caso toscano e che sono in atto anche degli screening per fare sorveglianza attiva sui portatori sani di questo batterio. Non possiamo però dimenticare”, prosegue Nappi, “che per combattere la minaccia dell’antibiotico resistenza occorre fare molto di più, e a più livelli. Oltre alla prevenzione, infatti, serve attuare le linee guida internazionali sul controllo di questo fenomeno e avviare una massiccia campagna di informazione per sensibilizzare la popolazione. È imprescindibile, inoltre, modificare le abitudini di consumo degli antibiotici, utilizzandoli in modo mirato e parsimonioso. In Parlamento siamo al lavoro anche su questo: sia con una risoluzione in commissione Affari sociali che con una proposta di legge, a mia prima firma, che mi auguro approdi presto in Aula”, conclude la portavoce del MoVimento 5 Stelle.
 

27 settembre 2019
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