Cisl e Uil: “Sbagliato proclamare sciopero”
04 GIU - L’Intersindacale dei medici e veterinari del Ssn incrocia le braccia in segno di protesta contro la manovra del Governo, ma il fronte non è compatto. All’appello, infatti, mancano la Cisl e la Uil che mantengono delle perplessità sullo sciopero. "Nella riunione dell'Intersindacale medica di oggi abbiamo condiviso con le altre organizzazioni tutte le criticità e le forti contrarietà sui punti della manovra economica che penalizzano i medici. Ma al momento di trovare gli strumenti più idonei per combattere unitariamente la battaglia per gli emendamenti è prevalsa la linea della Cgil medici di dichiarare fin da adesso due giornate di sciopero nel prossimo mese di luglio. Noi, unitamente alla Fpl medici Uil, l'abbiamo ritenuta una decisione errata". Lo ha affermato Giuseppe Garraffo, segretario generale Cisl medici.
"Noi - specifica in una nota Garraffo - restiamo convinti che lo sciopero in questa fase è tatticamente e strategicamente sbagliato. I medici non possono sottrarsi al loro senso di responsabilità davanti a una situazione di crisi economica di così vaste implicazioni, ma devono adoperarsi, con gli strumenti ordinari dell'attività sindacale, nel cercare di ottenere gli emendamenti più opportuni e necessari per correggere il decreto del Governo. Ci riferiamo in particolare al blocco della contrattazione, allo stop del turn over, alle forme esplicite ed implicite dell'incentivazione dei pensionamenti, all'articolo 32 sugli incarichi, e a tutte quelle misure che potrebbero avere un esito molto negativo sull'organizzazione, sul funzionamento e sulla qualità del Ssn e degli ospedali".
Il segretario della Fp Cisl Medici ritiene che la dichiarazione "intempestiva dello sciopero, risponda ad esigenze tattiche e strategiche al momento inadeguate e controproducenti”.
“Chiediamo, pertanto - ha concluso Garraffo - al ministro della Salute Ferruccio Fazio e al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di avviare una consultazione urgente per individuare i necessari emendamenti, al fine di evitare le possibili ricadute negative sull'assistenza sanitaria ai cittadini”.
04 giugno 2010
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