Farmaci: il prezzo industriale italiano è il più basso d’Europa
23 GIU - Uno studio Cergas Bocconi (Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale) ha analizzato i prezzi industriali dei farmaci con obbligo di prescrizione nel nostro Paese, rilevando come questi siano inferiori mediamente del 20% a quelli dei Paesi principali del’Ue. Gli analisti del Cergas, hanno sottolineato come per i farmaci con obbligo di prescrizione i prezzi di vendita da parte dell’industria siano più bassi in Italia – sempre in confronto ai principali partner comunitari – dal 5 al 53% con una media del 20%, ponderando le differenze con la struttura dei consumi in Italia, e lo scarto è ancora maggiore per quelli coperti da brevetto.
L’analisi del Cergas ha messo a confronto i prezzi industriali dei farmaci dispensati nelle farmacie nel 2009 in Italia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Spagna, Regno Unito e Svezia (in pratica l’80% del mercato dell’Unione Europea). La prima evidenza dal confronto internazionale basato sulle prime 200 molecole in Italia (il 92% del mercato per farmaci con prescrizione) è che sulla totalità del campione i prezzi industriali italiani risultano più bassi di tutti gli altri Paesi che li superano, rispettivamente del 12-18% (Francia, Belgio, Svezia e Austria) e del 34% (Germania).
“Il risultato conferma nella sostanza nostre precedenti rilevazioni e uno studio bilaterale svolto dal Department of Health inglese” spiega il coordinatore della ricerca Claudio Jommi, responsabile dell’Osservatorio Farmaci del Cergas e professore associato presso l’Università del Piemonte Orientale. “Ed evidenzia come la leva prezzo stia ancora agendo quale principale fattore di contenimento della spesa farmaceutica”.
“Il risultato è sistematicamente confermato, indipendentemente dagli indici di prezzo utilizzati e dal fatto che siano state considerate le prime 200 molecole in Italia o quelle comuni tra le prime 200 in Italia e nei Paesi di confronto) per i farmaci coperti da brevetto.
Per quelli il cui brevetto è scaduto, invece, spiega ancora Jommi “l’analisi mostra che facendo riferimento alla situazione dei consumi in Italia, il livello dei prezzi è inferiore a quello della maggioranza dei Paesi. Considerando le molecole comuni tra le prime 200 in Italia e le prime 200 nei Paesi di confronto, l’Italia ha prezzi più alti solo rispetto a Svezia, Spagna e Regno Unito”.
“Anche nel comparto dei farmaci fuori brevetto dunque – conclude – l’Italia comincia ad avere prezzi inferiori a quelli degli altri Paesi, per effetto della sempre più estesa produzione di farmaci generici e del taglio prezzi che li ha riguardati”.
Differenza del prezzo industriale nel 2009 rispetto all’Italia (in %)*
Paese |
Totale mercato |
Farmaci lanciati
dopo il 1990 |
Con brevetto |
Con brevetto
scaduto |
Austria |
+17,7 |
+13,5 |
+15,1 |
+18,4 |
Belgio |
+18,7 |
+23,4 |
+23,9 |
+10,7 |
Francia |
+12,0 |
+10,3 |
+12,2 |
+8,4 |
Germania |
+33,8 |
+30,6 |
+38,5 |
+30,8 |
Irlanda |
+52,6 |
+54,7 |
+34,8 |
+65,9 |
Spagna |
+4,8 |
+17,2 |
+9,2 |
-7,5 |
Svezia |
+15,2 |
+34,2 |
+40,0 |
-0,3 |
Regno Unito |
+6,8 |
+8,1 |
+15,3 |
+0,2 |
Fonte: elaborazione Cergas Bocconi su dati IMS Health sulle prime 200 molecole in Italia
* Indice di prezzo basato sulla struttura dei consumi in Italia
23 giugno 2010
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