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Emergenza urgenza. Marino (Fimmg Es): “I medici del 118 non ‘trasportano’ i malati, li salvano e li curano. Vanno difesi”


Le aggressioni al personale sui mezzi di soccorso si susseguono e i medici del 118 con i loro equipaggi continuano a lavorare in condizioni di  pericolo costante e quotidiano: “È essenziale che le istituzioni si impegnino per garantire maggiori tutele in termini professionali e assicurativi e per diffondere e strutturare nella società l’immagine di professionisti il cui compito è preservare la salute e la sicurezza dei cittadini”

13 FEB -

In Sicilia, a Gela precisamente, il 28 Gennaio scorso una squadra del 118 e il medico presente in ambulanza sono stati aggrediti da un giovane che voleva “farsi giustizia” ai danni del paziente soccorso. Sempre la scorsa settimana, a Pozzuoli, il personale di 2 mezzi di soccorso, è stato minacciato con delle schegge di vetro e solo la prontezza e la lucidità degli operatori ha evitando tragiche conseguenze.
Uno scenario inaccettabile per la Fimmg emergenza sanitaria, che chiede un maggior impegno delle istituzioni.

“Non si può lavorare così – dichiara Francesco Marino Segretario Nazionale Fimmg Es – andare al lavoro è come andare in guerra. Si esce di casa ad inizio turno e si spera di rientrare alla fine incolumi. Sentire di continue ed ormai giornaliere aggressioni determina sconforto, e aumenta la sensazione di essere abbandonati dallo Stato, di cui ci sentiamo rappresentanti”

Qualche giorno fa una ulteriore vile aggressione ad un collega in Pronto Soccorso nel Leccese, che a seguito di un pugno al volto ha perso i sensi per qualche minuto. “Con che serenità in un clima del genere si potranno gestire gli interventi come si fa a mantenere la necessaria lucidità e freddezza per assistere al meglio i pazienti?” chiede ancora Marino

La Fimmg esprime quindi la vicinanza a tutti gli operatori coinvolti in queste “vili aggressioni”. “E mentre in alcune aree difficili da anni i professionisti chiedono , senza ricevere risposta, un presidio di polizia fisso al Pronto Soccorso – prosegue – e il ministro Schillaci dichiara il suo impegno ‘affinché tutti gli strumenti a disposizione siano utilizzati in modo efficace per permettere a tutti gli operatori e professionisti sanitari di svolgere il proprio lavoro nelle condizioni di massima tutela’, i fatti di cronaca si susseguono e i medici del 118 e non solo con i loro equipaggi continuano a lavorare in condizioni in cui i possibili rischi professionali assumono i contorni di un pericolo costante e quotidiano”.

La legge sulla sicurezza delle professioni sanitarie, ricorda poi una nota della Fimmg Es, prevede per aggressioni ai danni di medici e personale sanitario la procedibilità d’ufficio, “tuttavia presenta un grosso limite, poiché la procedibilità riguarda solo aggressioni che provocano una prognosi di oltre 20 giorni, mentre andrebbe estesa anche a quelle di minore entità e a quelle verbali. Più volte abbiamo detto che il lavoro dei medici del 118 consiste nel salvare vite. A che servono gli eroi, se non possono più combattere per il bene di tutti”.

“Per farlo è fondamentale lavorare nella massima sicurezza – sottolinea Marino – senza mettere a rischio la propria vita. Risulta quindi essenziale che le istituzioni si impegnino per garantire maggiori tutele in termini professionali e assicurativi e per diffondere e strutturare nella società l’immagine di professionisti il cui compito è preservare la salute e la sicurezza dei cittadini. I medici del 118 non sono dei semplici trasportatori di malati, ma si prendono cura di tutti coloro che hanno bisogno di assistenza in caso d’urgenza sul territorio. Ormai sta diventando un lavoro sempre più umiliante – conclude Marino – non valorizzato da gratifiche di carriera e ristori economici, io non so fino a quando riusciremo a resistere in un servizio che ormai umilia continuamente la dignità professionale dei Medici Convenzionati“.



13 febbraio 2023
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