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Manovra. Lavecchia (SIMCCP): “Sbloccare il tetto di spesa per il personale e valorizzare chi lavora nel Ssn e nell'assistenza territoriale”


Tra le richieste, anche una norma che permetta ai medici specialisti in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie di esercitare la medicina generale in regime di dipendenza. E poi la creazione di una classe concorsuale per la dirigenza medica per l'esercizio dell'assistenza sanitaria primaria e la razionalizzazione delle risorse dedicate alla formazione, costituendo una unica Scuola di Specializzazione in Medicina Generale, di Comunità e delle Cure Primarie.

13 NOV - “Sbloccare subito il tetto di spesa per il personale sanitario e valorizzare di più i medici che operano nel Servizio Sanitario pubblico e per l’assistenza territoriale. I nostri specialisti sono idonei ad esercitare la Medicina Generale, anche in regime di dipendenza”. Questo il pensiero della Società Italiana di Medicina di Comunità e delle Cure Primarie (SIMCCP) espresso attraverso le parole del vicepresidente, Vincenzo Lavecchia, intervenendo venerdì scorso alle audizioni preliminari presso le commissioni Bilancio congiunte Camera-Senato.

“Il PNRR e il DM 77/2022 – spiega Lavecchia - ci chiedono un atto di coraggio: di rinnovare il nostro SSN e non di restaurare l’esistente. Per rispondere ai nuovi bisogni di salute della nostra popolazione, caratterizzata da un aumento dell’invecchiamento e da un crescente numero di persone con patologie croniche, polipatologia, disabilità e non autonomia, occorrono professionisti del territorio adeguatamente formati”.

In Italia, dal 1996 (quasi 30 anni) esiste la figura del Medico Specialista in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie (MCCP), che già possiede tali competenze. Il Decreto Interministeriale MIUR-SALUTE 4 febbraio 2015, n°68 afferma, infatti, che gli ambiti di competenza professionale dello specialista in MCCP sono le cure primarie, la medicina generale e la gestione e direzione dei servizi territoriali; a questo si aggiunge l’esercizio clinico di cure palliative e terapia del dolore (DM 11 agosto 2020).

“Eppure – evidenza il vicepresidente SIMCCP -, per un vulnus normativo, lo specialista in MCCP non può esercitare come Medico di Medicina Generale (MMG), né in regime di dirigenza medica né come libero professionista convenzionato. Questa è anche una delle ragioni per la quale la Scuola di Specializzazione in MCCP è tra quelle meno attrattive e che ogni anno subisce una forte penalizzazione in termini di borse assegnate”.

La SIMCCP chiede quindi:
- “uno sblocco del tetto di spesa per il personale sanitario, con un piano straordinario di assunzioni per i medici del territorio. Ciò deve essere accompagnato da emendamenti correttivi dei vulnus prima citati: occorre, in particolare, un decreto applicativo di quanto previsto dal DIM 68/2015 che permetta ai medici specialisti in MCCP di esercitare la medicina generale in regime di dipendenza; serve, pertanto, una modifica del D.Lgs n. 502/1992 in modo da ripristinare quanto previsto dall’art.25 della legge 833”;

- “la creazione di una classe concorsuale per la dirigenza medica per l'esercizio dell'assistenza sanitaria primaria, fornendo così alle Aziende Sanitarie più strumenti organizzativi per le Case della Comunità, Ospedali di Comunità, COT e per zone rurali”;

- “la razionalizzazione delle risorse dedicate alla formazione, favorendo la confluenza del Corso di Formazione specifica in Medicina Generale (CFSMG) all’interno della Scuola di Specializzazione in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie, andando a costituire una riordinata Scuola di Specializzazione in Medicina Generale, di Comunità e delle Cure Primarie, preservando l’equipollenza con l’attuale percorso specialistico”.

La SIMCCP auspica, infine, “che i Senatori e i Parlamentari presenti alle audizioni possano accogliere favorevolmente le nostre richieste e proporre e approvare emendamenti correttivi in seno alla Legge di Bilancio”.

13 novembre 2023
© Riproduzione riservata

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