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Università. La corsa dei 76.000 per entrare a Medicina


Solo 1 su 7 potrà frequentare la facoltà di Medicina, ma a sperarci sono in 76 mila. A tanto, infatti, ammonta il numero di domande presentate per partecipare al test di ammissione universitaria. In calo di circa l’1,4% rispetto allo scorso anno.

09 SET - La professione medica non conosce crisi. Nonostante il leggero calo dell’1,4% rispetto allo scorso anno, sono infatti ben 76.000 i ragazzi iscritti al test di accesso alla Facoltà di Medicina e Odontoiatria che si sta svolgendo oggi in tutta Italia. Tuttavia, solo 1 ragazzo su 7 realizzerà questo sogno (i posti a disposizione sono 10.771 a livello nazionale).

“In realtà – spiega Angelo Mastrillo, segretario della Conferenza Nazionale Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie e Coordinatore Tecnico del Corso di Laurea in Tecniche di Neurofisiopatologia, Università di Bologna – i ragazzi che effettivamente si giocheranno il futuro con il test saranno circa 66.000. C’è infatti un fisiologico 10% che, pur avendo presentato la domanda, il giorno del test non si presenta”.

Ma Mastrillo svela anche un altro dettaglio, che nelle ore scorse ha portato molti giornali a parlare di 86.000 ragazzi ai test di ingresso. “Quest’anno era possibile presentare la domanda anche attraverso il sito Universitaly. In 86.000 hanno avviato la pre-iscrizione. Che tuttavia doveva essere seguita dal pagamento della tassa di partecipazione. Cosa che hanno fatto in 74.500”. A questi vanno sommati altri 2 mila ragazzi circa che si sono iscritti con le vecchie procedure. “In totale, quindi, sono state 76.000 circa le domande presentate. Da qui possiamo supporre che i ragazzi che hanno affrontato il test in queste ore siano circa 66.000”.

Un dato in leggero calo rispetto lo scorso anno (-1,4%), ma che non preoccupa l’esperto. “Il vero trend negativo è quello che si registra tra le professioni sanitarie. Le domande presentate, infatti, sono 102.000, a fronte delle 114.000 del 2012”.

La causa sarebbe da imputare, secondo Mastrillo, alla crisi economica. “Perché se a frequentare Medicina sono spesso i figli di famiglie più abbienti, i professionisti sanitari provengono per la maggior parte da famiglie più umili, che oggi non sono più in grado di sostenere le spese per gli studi universitari del proprio figlio”.

 

09 settembre 2013
© Riproduzione riservata

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