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Coletto: "Dopo i medici di famiglia, via al rinnovo della convenzione anche con le farmacie"


Il coordinatore della Commissione Salute delle Regioni lo ha annunciato sabato scorso a Farmadays. “Le due professioni, d’altronde, viaggiano di pari passo, sono terminali vitali della sanità. Riuscire a chiudere l’anno con la stipula di entrambe le Convenzioni sarebbe molto positivo per il Ssn”.

07 OTT - Dopo il rinnovo della convenzione con i medici di famiglia sarà la volta di quella con le farmacie. Questa sarebbe l’intenzione, almeno secondo quanto dichiarato dall’assessore alla Sanità del Veneto e coordinatore della Commissione salute delle Regioni, Luca Coletto, durante la sua visita, sabato scorso, a Farmadays, la mostra-evento sulla farmacia promossa dall’Utifar (Unione tecnica italiana farmacisti) dal 4 al 6 ottobre.

Secondo quanto riportato da un resoconto web di Federfarma, Coletto avrebbe spiegato che “una volta chiuso l’Accordo nazionale con i medici di famiglia arriverà il turno delle farmacie. D’altronde – ha aggiunto Coletto - le due professioni viaggiano di pari passo, sono terminali vitali della Sanità. Riuscire a chiudere l’anno con la stipula di entrambe le Convenzioni sarebbe molto positivo per la gestione del Ssn”.

Di sinergie tra medici di famiglia e farmacie, d’altronde, Coletto ha parlato anche nel suo intervento dal palco nel corso del convegno politico al quale hanno partecipato, oltre a Coletto e al presidente Utifar Eugenio Leopardi, il presidente dell’Ordine dei Farmacisti Italiani Andrea Mandelli, la presidente di Federfarma Annarosa Racca, il senatore e vicepresidente Fofi Luigi d’Ambrosio Lettieri, il vicepresidente di Farmindustria Daniele Finocchiaro, per i farmacisti europei Max Liebl. Ad aprire il dibattito il messaggio inviato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, secondo la quale i farmacisti rappresentano “un fondamentale e imprescindibile punto di incontro tra il cittadino e il servizio sanitario nazionale”. “La naturale capacità professionale del sistema farmacia di essere vicino ai bisogni della popolazione – ha proseguito il ministro - rende la categoria un soggetto idoneo ad erogare nuovi servizi di valenza socio-sanitaria come l’assistenza domiciliare, lo screaning, la presa in carico di pazienti cronici per monitorare le terapie. La farmacia resta un nodo fondamentale del sistema sanitario. Questo offre indubbi vantaggi all’intera collettività. Preservare il ruolo della farmacia rende efficienza ed efficacia al sistema sanitario nazionale, utilizza al meglio le risorse umane ed economiche, e risponde in maniera più immediata alla domanda di salute dei cittadini”, ha concluso Lorenzin.

“Dobbiamo valorizzare il ruolo dei presidi dalla croce verde – ha aggiunto Luca Coletto - e dobbiamo fare in modo che facciano sistema con i medici di famiglia e le loro aggregazioni h24. Non c’è motivo per avere paura delle Case della Salute, ci fossero problemi di integrazione interverremo certamente come Regioni ma è l’evoluzione del Ssn che preme per l’aggregazione dei medici di medicina generale”. Sui farmaci recapitati per posta, invece, Coletto è stato categorico: “I costi dei farmaci in continuo aumento impongono la presenza di un professionista preparato, affidarsi ai postini non ha senso perché la farmacia è il luogo dove arriva a compimento un percorso che inizia e transita dal medico, dallo specialista, dall’ospedale”.

Oltre al rinnovo della Convenzione, le farmacie scalpitano per la riforma della remunerazione, sulla quale a Verona si è soffermata la presidente nazionale di Federfarma, Annarosa Racca: “Cambiare sistema - ha ricordato - consentirebbe finalmente di riunire in un unico percorso un sistema distributivo che oggi è tripartito tra farmacie del territorio, diretta e ospedale. Stiamo lavorando in questi giorni con le altre sigle della filiera per arrivare in un paio di mesi a una proposta unica da portare al ministero dello Sviluppo”.

Di riforma ha anche parlato il senatore Andrea Mandelli, presidente della Fofi, che ha auspicato un aggiornamento del ruolo del farmacista nel Ssn a fronte di una corretta valutazione anche economica del suo lavoro. Giudizi severi sulle passate vicende della riforma li ha invece espressi il senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri, vicepresidente della Fofi: “Siamo di fronte a un legislatore protervo che prima scrive una legge sulla remunerazione (nella quale si fissava il passaggio al nuovo sistema entro la fine del 2012, ndr) e poi non la rispetta”.

Il presidente dell’Utifar, Eugenio Leopardi, ha ricordato ai titolari che l’erosione del fatturato Ssn impone una valorizzazione dell’area commerciale dalla quale non discende necessariamente una tracimazione verso il modello drugstore.

Per Daniele Finocchiaro, vicepresidente di Farmindustria, la crisi che in questi ultimi anni ha colpito anche l’industria farmaceutica con la perdita di almeno 15000 posti di lavoro e una sensibile diminuzione della remunerazione delle imprese stesse, obbliga una revisione complessiva del sistema, che parta da un confronto sempre più dialogante e serrato fra le parti.

Max Liebl, rappresentante della categoria a livello europeo, ha infine richiamato l’ attenzione sulla necessità di una migliore remunerazione del servizio per mantenerlo efficiente e funzionale.

Oltre al convegno, sono molte le novità di interesse che hanno caratterizzato la seconda edizione di Farmadays, alla quale hanno partecipato quasi tremila gli ingressi, e con 115 aziende del settore presenti per illustrare ai farmacisti i propri servizi e proporre i prodotti più innovativi.

I farmacisti presenti hanno potuto confrontarsi nello spazio Farmadays Lab, una farmacia ideale costruita da Alfonso Maligno all’interno del Palaexpo della Fiera secondo le più efficaci tecniche espositive. Il laboratorio ha presentato percorsi dedicati al pubblico, anche di tipo sensoriali con sonorità, profumi e illuminazione che rendono gradevole la visita in farmacia. Sempre all’interno del Farmadays Lab, si sono tenuti ben 16 workshop sui temi inerenti la gestione del punto vendita.

Altra novità di questa edizione è stata l’assegnazione del Premio Renato Grendene, concorso alla sua prima edizione che ha avuto come oggetto l’innovazione in farmacia. Sono stati presentati 26 progetti di modernizzazione e rinnovamento. Al primo posto è risultato il progetto presentato dal dottor Gianmarco Padovani di Verona “L’ autoanalisi come mezzo di fidelizzazione”. Al secondo posto il progetto dei dottori Alberto Tombolato e Maria Occari della provincia di Padova, con una proposta su “Professionalità, cortesia e continuo aggiornamento al servizio della gente”.
Terzo classificato il dottor Alessandro Gardini di Modena con un’idea sul tema “Sport, nutrizione e benessere in farmacia”.

A Farmadays si è parlato anche di telemedicina, di prevenzione dell’ictus e di bilanci, con una fotografia piuttosto preoccupante rispetto conti delle farmacie che hanno visto, in questi ultimi anni, una brusco calo al quale occorre porre rimedio anche attraverso l’innovazione.

“A fronte della crisi di redditività conseguente alla crisi del settore farmaco, un farmacista ogni 16 è pronto a lasciare l’esercizio e ha perso entusiasmo verso la professione”, ha spiegato nel corso dei lavori Enrico Finzi sociologo e ricercatore. “Ma non mancano aspetti positivi – ha aggiunto Finzi - a partire dalla persistente elevata soddisfazione che la gran parte dei farmacisti prova quando riflette sul proprio ruolo di professionista della salute e sul valore sociale del proprio rapporto con il cittadino”.

“Occorre sviluppare i molti settori differenti dal farmaco che contraddistinguono l’offerta commerciale della farmacia. Per farlo, servono professionalità e conoscenza profonde del settore”, ha commentato il presidente di Utifar Eugenio Leopardi. Secondo il quale “il farmacista davvero competente viene riconosciuto dal pubblico come il massimo esperto al quale chiedere consiglio”

 

07 ottobre 2013
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