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Liberalizzazioni. Federfarma: "Farmaci con ricetta solo in farmacia a tutela della salute"


Per la presidente Annarosa Racca la sentenza della Corte Costituzionale ha confermato che "la programmazione territoriale delle sedi farmaceutiche, gli obblighi di servizio, lo stretto legame con il Ssn e il mantenimento della ricetta nell’ambito della farmacia concorrono tutti insieme a garantire un servizio farmaceutico efficiente e capillare".

21 LUG - La norma che consente solo alle farmacie di vendere i farmaci di fascia C soggetti ad obbligo di prescrizione medica è pienamente costituzionale in quanto finalizzata a tutelare il fondamentale diritto alla salute. Lo ha sancito la Corte Costituzionale che, nella sentenza 216/2014 depositata il 18 luglio, in risposta alla richiesta di pronunciamento avanzata dal Tar Calabria, ha osservato che “per costante giurisprudenza ribadita nel corso degli anni, il regime delle farmacie rientra a pieno titolo nella materia 'tutela della salute'. Ciò in quanto la complessa regolamentazione pubblicistica della attività economica di rivendita dei farmaci è preordinata al fine di assicurare e controllare l’accesso dei cittadini ai prodotti medicinali ed in tal senso a garantire la tutela del fondamentale diritto alla salute”.

Proprio allo scopo di garantire un diritto fondamentale come quello alla salute - ha ricordato Federfarma in una nota - il legislatore ha organizzato il servizio farmaceutico secondo un sistema di pianificazione sul territorio, per evitare che vi sia una concentrazione eccessiva di esercizi in certe zone, più popolose e perciò più redditizie, e nel contempo una copertura insufficiente in altre con un minore numero di abitanti.

La Corte ha osservato, altresì, che sulle farmacie grava una serie di obblighi che si sono sviluppati nel corso del tempo e che a carico delle farmacie sono state poste “una serie di funzioni assistenziali di stretta collaborazione col Servizio sanitario nazionale”.
 
Le farmacie – ha sottolineato la Corte condividendo pienamente le argomentazioni sostenute da Federfarma - sono associate a una politica generale di sanità pubblica in gran parte incompatibile con una logica puramente commerciale, non altrettanto avviene per le parafarmacie estranee al circuito del Ssn.

“Questa sentenza - pienamente in linea con quella del 5 dicembre della Corte di Giustizia Europea sullo stesso argomento - conferma che la programmazione territoriale delle sedi farmaceutiche, gli obblighi di servizio, lo stretto legame con il Ssn e il mantenimento della ricetta nell’ambito della farmacia concorrono tutti insieme a garantire un servizio farmaceutico efficiente e capillare - ha commentato Annarosa Racca, presidente di Federfarma, esprimendo forte apprezzamento per quanto espresso dalla Corte -. Chi ancora continua a avanzare proposte che scardinerebbero il servizio farmaceutico, prenda finalmente atto del fatto che le regole tutelano i cittadini”.    

21 luglio 2014
© Riproduzione riservata

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