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Ex specializzandi. A Roma rimborsi per oltre 60 mln. Lala (Omceo): “Urge accordo transattivo”


Dopo l’annuncio dei 60 milioni, ne arrivano altri 10. Lo Stato paga subito per risparmiare su spese e interessi: dalle casse della Banca d’Italia gli assegni arrivano direttamente nella “casa” dei medici grazie all'azione di Consulcesi. Prossima azione collettiva prevista per il 10 aprile.

25 MAR - “E’ diventata un’esigenza improrogabile per lo Stato raggiungere un accordo con i medici specialisti”. Perentorio il presidente dell’Omceo Roma, Roberto Lala, nel commentare la maxi consegna da 60 milioni per gli ex specializzandi. Un record che segna la storia dei rimborsi per il mondo medico. Una cifra enorme, senza precedenti, alla quale si sono aggiunti negli ultimi giorni altri 10 milioni. “Ormai è un continuo di sentenze positive per i medici - continua Lala - che fanno ricorso: è un’onda, cresciuta piano piano ma che ora è inarrestabile. Si avverte l’esigenza per lo Stato di trovare una transazione per ridurre l’esborso economico e anche per liberare le aule dei Tribunali, ormai ingolfate”. Va evidenziato che il diritto al risarcimento spetterà però solo a coloro che avranno fatto ricorso prima della trasformazione in legge.

"Quello dei 60 milioni - commenta Consulcesi -  è un nuovo grande risultato per gli operatori sanitari da noi tutelati. Un successo che ha permesso agli specialisti di vedersi già riconoscere, ad oggi, oltre 373 milioni di euro. Una cifra che, considerata la grande mole di ricorsi presentati e la velocità alla quale arrivano ormai le sentenze, è destinata a salire ulteriormente in tempi molto rapidi. Lo Stato, infatti, mai come adesso paga spontaneamente e subito già dopo la notifica della sentenza positiva, per risparmiare su spese e interessi".

"Il rischio concreto per le casse pubbliche - sottolinea ancora Consulcesi - è quello di dover pagare oltre 4 miliardi di euro". E Consulcesi ha ricordato che ha già ottenuto la presentazione di tre Ddl volti a garantire il diritto dei medici ed evitare allo Stato un esborso eccessivo.

“Non basta il non aver ricevuto la borsa di studio prevista da una normativa che risale al 1978 - spiega Marco Tortorella, legale Consulcesi ed esperto del tema rimborsi - ma la specializzazione conseguita dai medici tra l’82 e il 1991 non è riconosciuta a livello comunitario. Oltre il danno, dunque, la beffa. È ormai necessario che la questione esca dai Tribunali per tornare nella sua sede più congeniale: quella legislativa. Magari approvando i Ddl al momento presenti in Parlamento per trovare un accordo transattivo”.

“La prossima azione di rimborso è prevista per il 10 aprile. Sono già tanti gli Omceo, gli Enti e le Società scientifiche che hanno aderito - ha affermato Sara Saurini, responsabile dell’Area Legale di Consulcesi Group - ma sono migliaia i professionisti ancora in attesa di vedersi rimborsare ciò che è loro diritto ricevere. Resta inoltre alta la nostra attenzione anche sul fronte della mancata applicazione della direttiva europea 88/2003. Consulcesi, insieme agli studi legali nostri partner in Francia, Germania, Spagna e Inghilterra, sta vagliando e predisponendo azioni collettive - nei confronti dello Stato e non contro le aziende - a tutela dei medici sottoposti a turni massacranti. Saremo inoltre a disposizione anche nella sede dell’Omceo di Roma ogni settimana in modo da dare un nuovo punto di riferimento gratuito per tutti i professionisti”. 

25 marzo 2015
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