Convenzioni. Testa (Snami): “In atto ‘riflessioni’ su proposte Sisac. Ma ci piace la ‘non ortodossia’ nell’applicazione norme”
Il sindacato autonomo analizza le proposte fatte dal coordinatore Pomo sul ‘nuovo’ atto d’indirizzo per la medicina generale. “Piace al nostro sindacato la possibile ‘non ortodossia’ della applicazione delle norme che abbiamo sempre propugnato all’insegna di non disperdere, ma anzi rafforzare, il grande patrimonio delle attuali «buone cure territoriali”
10 FEB - "Riflessioni" del sindacato autonomo alle informali considerazioni di
Enzo Pomo, neo coordinatore della Sisac, sul nuovo atto di indirizzo per la riapertura delle trattative per il rinnovo della convenzione dei medici di Medicina Generale. "E’ corretto secondo noi dello Snami - dichiara
Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami - che ci sia nel prossimo contratto una sorta di "zoccolo duro" nazionale che abbia un indirizzo ben preciso, valido per tutti, con la possibilità poi che le regioni possano intervenire senza però che sia stravolto il principio che ha ispirato l’indirizzo stesso. Nel considerare una AFT con un massimo di 30.000 abitanti ovviamente le regioni stesse dovranno valutare il senso dell’esistenza di quella aft quando l’eccessiva lontananza tra i vari comuni e le difficoltà dovute alla viabilità possano renderla virtuale ed anacronistica".
"In questi casi - prosegue
Testa - andranno analizzate le opportunità perché le nuove aggregazioni possano essere calibrate in maniera differente secondo il principio cardine che dovrà essere la loro funzionalità, nel comune interesse dei pazienti e dei Medici. Siamo perfettamente d’accordo che l’autonomia organizzativa del Medico debba necessariamente rimanere in capo al professionista e che non si possano togliere da un momento all’altro le indennità ai Medici, cancellando gli investimenti che sono stati fatti negli anni per costruire e far funzionare le odierne forme aggregative, che al momento permettono ai pazienti di usufruire di un’assistenza sanitaria di qualità".
"Inoltre - conclude il Presidente - la continuità dei fattori di produzione, quando il medico andrà in pensione, non verranno persi ma recuperati in seno alla aft stessa. Come Snami stiamo analizzando con attenzione le dinamiche della continuità delle cure nell’arco della giornata e soprattutto nelle ore notturne, nella considerazione che anche questo contesto assistenziale, secondo noi, non potrà non tener conto delle situazioni locali, le più diverse nella penisola e nelle isole, soprattutto per evitare un decadimento e peggioramento del servizio".
Lorenzo Proia
10 febbraio 2016
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