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Contratto. Oss, puericoltori e infermieri generici a Lorenzin: “Vogliamo essere coinvolti”


Il segretario del Migep chiede un incontro al ministro per “mettere in evidenza la problematica di questi operatori denominati ‘i dimenticati della sanità italiana’”. “E qualora si apra un tavolo di confronto tra Medici e Infermieri, la partecipazione sia allargata anche agli infermieri generici, alle puericultrici e agli oss”.

10 MAR - “Riteniamo che tutte quelle figure che oggi continuano ad essere sballottate potrebbero avere la giusta collocazione” ristabilendo “quella dignità professionale tolta” e dando d’altra parte vita a “quel rapporto di collaborazione con le altre professioni che fino ad oggi è venuto a mancare”. A scriverlo è, in rappresentanza degli infermieri generici, delle puericultrici e degli operatori sociosanitari (oss), Angelo Minghetti, leader del Migep, in una lettera indirizzata al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin per chiede un incontro per “mettere in evidenza la problematica di questi operatori denominati ‘i dimenticati della sanità italiana’”.

“La Federazione Migep – scrive Minghetti nella missiva - vuole portare a conoscenza che la ripresa dei contratti non deve essere solo indirizzati ad alcune figure assistenziali sugli aspetti normativi e inquadramenti considerato che bisogna superare la vecchia distinzione dei quattro ruoli  che la 761/79 richiama. Considerato che le 4 aree attuali dovrebbero essere considerati ad un mondo che non c’è più non vorremmo che molte figure che ne fanno ancora parte siano spazzate via”.

Per Minghetti “è da troppo tempo che non si vuole vedere ne sentire delle oltre 250 mila operatori che operano nell’ambito assistenziale (inf. Generici – Puericultori – OSS), quindi sarebbe importante fare una fotografia su queste figure per capire come verranno collocati nelle nuove aree e quali cambiamenti verranno adottati nel trovare strumenti contrattuali per inquadrali anche attraverso normative. Considerato l’intenzione di istituire un tavolo per trovare una forma d’integrazione tra le due categorie ( Medici – Infermieri). Si vuole ricordare la sanità non è fatta solo di infermieri e medici ma anche di altre figure che costantemente sono affianco ai pazienti e che vengono costantemente dimenticati da tutti la loro esistenza. L’ipotesi di costituire un unica area sanitaria non deve portare a determinare per questi operatori l’inserimento in un’area getto come ha fatto la legge 42/99”.

“Pertanto – prosegue la lettera - ci aspettiamo un’accelerata positiva nei nuovi processi di rinnovazione organizzativa, contrattuale e professionale per queste figure anche attraverso l’evoluzione delle competenze.

Per questo chiediamo che nel momento in cui si apra un tavolo di confronto la partecipazione sia allargata non solo ai rappresentanti di tutte le professioni sanitarie e di assistenza ma a tutti gli operatori che operano nel SSN anche gli infermieri generici, puericultrici e OSS”. Il Migep chiede quindi l’intervento di Lorenzin “in merito alla definizione delle aree per queste figure assistenziali, inoltre apprezziamo l’ intento di istituire le stesse regole per quanto riguarda un contratto unico pubblico/privato”.

“Non si tratta – prosegue Minghetti - solo di gestire un sistema sanitario in senso stretto solo per alcune figure, ma deve dare un articolata e complessa attività di tutti i professionisti esistenti andando a modificare quei fattori che oggi influiscono in modo negativo verso 250 mila operatori dimenticati dal un sistema sanitario italiano”.

Il Migep ricorda quindi che “con le modifiche previste dall’articolo 3 octies del dlgs 502/92 abbia legiferato l’integrazione dell’area  delle professioni socio sanitaria che purtroppo non è stata ancora istituita, ciò non toglie al legislatore che non possa essere resa operante all’interno del contratto prevedendone la sua istituzione. Anche su quanto il ministero e le regioni hanno anticipato per una attuazione di questa area. È evidente – osserva Minghetti - che questa area è una nuova configurazione professionale tutta da riempire di profili da ricollocare o da istituire ex novo, inoltre l’oss è un profilo istituito con una metodologia di questa area”.

Per Minghetti “tutte quelle figure che oggi continuano ad essere sballottate potrebbero avere la giusta collocazione, risolvendo alla radice le questioni controverse legate a delle linee politiche errate, ristabilendo quella dignità professionale tolta e, dall’altra parte, dando definitivamente vita a quel rapporto di collaborazione con le altre professioni che è venuto a mancare aprendo anche nuove legittimità verso gli inf generici attuale (area sanitaria) – puericultrici attuale area (arte ausiliaria) affrontando ed eliminando tutte quelle criticità attuali anche attraverso uno sviluppo delle competenze in modo innovativo attraverso quel bagaglio di competenze enormemente cresciuto negli anni di cui non si può buttarla nella spazzatura”.

Per Mingetti, inoltre, “questa area può dare attuazione al documento del 4 luglio 2012  prodotto al tavolo ministero regioni sul ruolo, funzioni, formazione e programmazione del fabbisogno dell’oss”.

10 marzo 2016
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