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Massofisioterapisti. Aifi: “No a iscrizione dei diplomati post ’99 al terzo anno laurea in Fisioterapia”


L’Associazione scrive a Ministeri Istruzione e Salute. “In seguito alla sentenza del Consiglio di Stato 01105/2015 si sta facendo strada una sorta di vera e propria sanatoria di fatto, visto che con un artificio giuridico-legale, applicando impropriamente e al di fuori della sua ratio una norma dettata ad altri fini, si stanno ipotizzando equipollenti ad un percorso di laurea i titoli rilasciati da una scuola per massofisioterapisti”. LA LETTERA

25 AGO - I fisioterapisti Aifi tornano a denunciare una “gravissima situazione che si va verificando in diversi Atenei di varie Regioni per le numerose domande di massofisioterapisti in possesso di semplici attestati regionali rilasciati dopo il 1999, che chiedono e talvolta ottengono l’ammissione al terzo anno di corso per l’ottenimento della laurea in Fisioterapia, in spregio ad ogni programmazione ministeriale”.
 
Si legge così in una lettera a firma del presidente Aif Mauro Tavarnelli inviata ai Ministri di Istruzione e Salute. “In questo modo – denuncia Aifi - non viene alterato solamente l’impianto del calcolo del fabbisogno formativo concordato con il MS, le Regioni e le Professioni, ma si creano percorsi che possiamo definire “facilitati” per l’accesso a questo CdL che ogni anno vede moltissimi giovani concorrere ai test regolarmente banditi dalle sedi universitarie. La questione ha ormai assunto valenza nazionale ed è sfociata anche in numerosi contenziosi avanti la Giustizia Amministrativa, che si è diversamente pronunciata, affermando, in alcuni casi, che i titoli di massofisioterapista non sono equipollenti alla laurea in fisioterapia e non consentono l’esercizio della professione, ma nel contempo sostenendo l’obbligo per l’Università di considerare questi percorsi formativi senza necessità che i richiedenti passino prima per i test di ammissione”.
 
Per Aifi “si sta in altre parole facendo strada una sorta di vera e propria sanatoria di fatto, visto che con un artificio giuridico-legale, applicando impropriamente e al di fuori della sua ratio una norma dettata ad altri fini, si stanno ipotizzando equipollenti ad un percorso di laurea i titoli rilasciati da una scuola per massofisioterapisti che dovrebbe formare solo operatori sanitari ausiliari di interesse regionale, a cui si accede con un diploma di scuola media inferiore e che non è quindi di livello universitario. Inoltre, e ciò è ovvio, l’Università non è parte di questa formazione. Se non si interviene prontamente nell'immediato futuro le università si troveranno costrette ad immatricolare centinaia di questi massofisioterapisti e saranno costrette ad alterare la normale programmazione formativa a scapito degli studenti in corso che hanno avuto accesso attraverso la normale programmazione del fabbisogno formativo e hanno superato i test di ammissione”.
 
“Si ritiene – conclude la missiva - che tutto ciò nel nostro Paese non debba e non possa accadere e pertanto, con la presente si chiede di voler intervenire al più presto per fornire alle Università un orientamento certo sulla linea da seguire in riferimento alla normativa esistente. Nel contempo si chiede che venga presa ogni necessaria iniziativa volta a risolvere la questione anche con eventuali interventi di tipo normativo. Si resta a completa disposizione per fornire ogni supporto documentale e istruttorio, chiedendo altresì una nuova convocazione d’urgenza di un tavolo tecnico-giuridico per affrontare le predette tematiche”.

25 agosto 2016
© Riproduzione riservata

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