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Manovra e farmacie/3. Il dibattito continua su Qs


Nonostante le posizioni di alcune associazioni di parafarmacia e farmacisti non titolari, la maggioranza della categoria continua però ad opportsi alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C con ricetta. A loro si uniscono gli studenti in Farmacia e Ctf. (Leggi le puntate 1 e 2).

12 DIC - Ormai è questione di ore per sapere se gli emendamenti presentati contro la liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C con ricetta saranno o meno compresi nel maxiemendamento concordato tra relatori delle commissioni Bilancio e Governo. Una cosa, comunque, è certa fin da adesso: la maggioranza dei farmacisti è decisamente contraria alla norma. Ecco una terza serie di comunicati e commenti alla liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C con ricetta pervenuti alla redazione.
 
Conasfa lancia una petizione contro uscita fascia c e per riordino organico del servizio farmaceutico
Il Conasfa, Federazione Nazionale delle Associazioni dei Farmacisti non titolari ha preso posizione contro l’uscita della fascia c prevista dal decreto “ Salva Italia” e ha deciso di inviare alla stampa, al Presidente del Consiglio Monti, al ministro della Salute Balduzzi e al Ministro dello Sviluppo Economico Passera un comunicato che rappresenti le ragioni dei farmacisti non titolari italiani che vedrebbero a rischio il loro futuro professionale.
Si tratta di una vera e propria petizione. Il Conasfa, infatti, chiede a tutti i farmacisti di firmare il comunicato ed inviarlo attraverso una mail o un fax all'associazione, per inoltrarlo poi a Monti, a Balduzzi e a Passera e chiedere che la fascia C resti in farmacia e si provveda ad un organico riordino del servizio farmaceutico.
Per portare avanti la petizione, il Conasfa ha quindi inviato il comunicato a tutti gli Ordini provinciali di Farmacisti chiedendo di diffondere, attraverso una circolare dell’Ordine, questa iniziativa "che riteniamo tuteli gli interessi della maggior parte dei farmacisti italiani e soprattutto del 45000 non titolari che da sempre lavora nelle farmacie private e pubbliche italiane".
Ecco il testo del comunicato.

 
Studenti in Farmacia e Ctf di Urbino scrivono a Monti: "Misura lesiva per la società e per i farmacisti, anche quelli futuri"
Egregio Senator Monti, Presidente del Consiglio dei Ministri,
Egregio Senator Schifani, Presidente del Senato della Repubblica,
Egregio Prof. Renato Balduzzi, Ministro della Salute,
Egregio On. Fini, Presidente Camera dei Deputati,
Egregia Dott.ssa Annarosa Racca, Presidente di FederFarma,
Egregio Dott. Andrea Mandelli, Presidente F.O.F.I,
siamo un folto gruppo di studenti della facoltà di Farmacia dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, le scriviamo anche a nome di studenti in Farmacia di altri Atenei italiani che in questi giorni si stanno unendo a noi per creare un coordinamento nazionale.
Con la presente lettera intendiamo chiederLe di rivedere urgentemente il provvedimento della manovra economica che prevede la distribuzione dei farmaci di fascia C al di fuori della Farmacia.
Siamo fortemente convinti che tale misura sia assolutamente lesiva sia per la società sia per la professione del farmacista che noi ci stiamo preparando a svolgere. Crediamo infatti che il farmacista debba essere un professionista della salute libero e indipendente nelle sue scelte e non debba essere assoggettato in nessun modo ad interessi economici di ipermercati e grandi magazzini, questo perché il farmaco non deve essere equiparato ad un mero bene di consumo, a maggior ragione farmaci per i quali si necessita di ricetta medica.
Ci stupisce come una manovra basata su una presunta equità sociale non preveda una saggia e intelligente apertura di nuove Farmacie in tutta Italia. Oltre alle attuali 17500 sedi farmaceutiche si potrebbe mettere a concorso un numero tale di farmacie da garantire una assistenza ancora più capillare ed accessibile. Un ridimensionamento della pianta organica garantirebbe occupazione, qualità del servizio e permetterebbe ai giovani ed a chi attualmente possiede una parafarmacia di diventare titolari di farmacia più facilmente e svolgere dignitosamente il proprio lavoro. Perché non prendere in considerazione questa ipotesi? Forse perché gli interessi economici messi in campo dalla grande distribuzione organizzata sono tali da riuscire ad offuscare il nostro futuro.
Fino ad oggi noi studenti in Farmacia abbiamo sognato un governo che ascoltasse le nostre proposte e che si ponesse come arbitro nella fin troppo logora lotta fra farmacie e corner della distribuzione organizzata, oggi però ci sentiamo traditi da Lei e dalla sua generazione che ci vuole relegare ad un ruolo di eterni commessi ed eterni precari. Noi sogniamo altro, studiamo per fare altro.
Un suo concetto, durante la conferenza stampa del 4 Dicembre ci ha particolarmente colpiti, Lei disse che vanno premiati gli outsider e non chi si barrica dietro le vecchie posizioni corporative. Quegli outsider vorremmo essere noi. Ma Presidente Monti chi sono i veri outsider?
Le grandi catene commerciali che ricaveranno sicuro profitto da questa manovra mercificando la salute del cittadino senza peraltro migliorare le condizioni dei neolaureati, oppure i tanti giovani non titolari di farmacie che sono disposti a fare i concorsi in tutta Italia, a sottoscrivere mutui scommettendo solo sulle loro capacità, o che decidono di gestire farmacie rurali?
Come nella migliore tradizione italiana, si è riusciti a complicare ciò che era semplice. E’ assurdo chiedere al cittadino di saper distinguere tra ricette ripetibili e non, tra farmaci parenterali e non, tra farmaci che danno dipendenza e non e tra comuni sopra o sotto i 15 mila abitanti. Quello che si otterrebbe sarebbe solo grande confusione e disorientamento.
Per tutti questi motivi chiediamo:
-di non portare i farmaci di fascia C fuori dalle farmacie.
-di abbassare in modo sostanziale il quorum previsto dalla pianta organica col duplice scopo di incrementare i concorsi per l’assegnazione di sedi farmaceutiche e di ridurre il valore delle farmacie facilitandone la compravendita.
-di tutelare il nostro futuro in cui vogliamo che siano i nostri studi e la nostra professionalità a pesare più di un’ipermercificazione del farmaco.
Fiduciosi di essere ascoltati,
Il comitato studentesco promotore
Facoltà di Farmacia e Cft di Ubrino


12 dicembre 2011
© Riproduzione riservata

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