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Fisioterapisti. Al via programma triennale di riorganizzazione e sviluppo della professione


Presentato, nel corso prima direzione nazionale Aifi , un documento programmatico per la riorganizzazione e lo sviluppo della professione. Saranno istituiti anche gruppi di lavoro che faranno riferimento per progetti condivisi e sviluppati sul territorio.

12 DIC - Si apre all’insegna della cooperazione e dello sviluppo il prossimo triennio dell’Associazione Italiana Fisioterapisti (Aifi), basato su un piano programmatico e politico che prevede la riorganizzazione interna delle cariche e su aree di lavoro. Ad illustrarla il presidente, Antonio Bortone, riconfermato dopo i primi tre anni di mandato alla guida dell'associazione in occasione del Congresso nazionale di ottobre.
“Innanzitutto – ha spiegato Bortone – ci siamo riorganizzati. L’Aifi avrà responsabili di progetto sui principali temi di discussione: i rapporti con le società scientifiche, la libera professione, la formazione di base, la qualità, la comunicazione e il marketing, gli affari legali, la formazione avanzata, il sistema delle terapie non convenzionali, le relazioni con l’estero”. “Su questi argomenti – ha precisato - sono stati preparati i punti principali, ed ogni gruppo avrà un responsabile che sarà sempre in stretto contatto con i principali organi direttivi e il presidente”.

Un secondo punto è il rafforzamento della rete regionale, sviluppata, operativa, esistente ma che deve essere resa più efficiente. “Molte Regioni sono assai intraprendenti e autonome nel loro lavoro – ha continuato Bortone – ma altre fanno più fatica. L’obiettivo di questo triennio è valorizzare le competenze regionali, sviluppare i rapporti con e sul territorio per rendere questa ‘rete’ fondamentale per il monitoraggio delle situazioni regionali”.

Poi c’è il problema ordini e la lotta all'abusivismo. Nei giorni scorsi il Governo si è pronunciato come promotore di una riforma del Decreto Legge 233 di istituzione degli ordini professionali. “In questo disegno di legge – ha spiegato Botone – è contemplata anche la partecipazione delle professioni ‘non ordinate’, cioè anche quelle sanitarie. Se processo di liberalizzazione ci sarà, non ci sarà la perdita di valore del titolo, ma alcune modifiche interne come l’abolizione delle tariffe minime e dell’esame abilitante successivo alla tesi, del tirocinio necessario per l’ammissione all’ordine”. “Ma non si perderà l’identità che l’ordine deve avere a garanzia della prestazione professionale a tutela del cittadino – ha puntualizzato -. Dal momento che entro agosto la riforma del Decreto Legge 233 prevista dalla Manovra di stabilità deve essere fatta, pena la ‘disattivazione’ degli ordini, crediamo che in questo ambito entri a pieno titolo anche l’approvazione del Disegno di Legge 1142”.

Bortone ha poi detto di “restare in attesa” di una riposta da parte del ministro della Sanità, Renato Balsuzzi, “alla nostra richiesta di incontro. Ma essendo un giurista ci lascia ben sperare che agirà con meno creatività e più pragmatismo. E soprattutto equità, come dichiarato nelle linee di indirizzo del Governo dal Presidente del Consiglio”.

12 dicembre 2011
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