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Anaao: “Senza medici e operatori niente Patto per la Salute”


“Se il patto per la salute non si traduce in un nuovo compromesso sociale tra Stato e Professionisti, è la tesi di Troise, i risultati saranno prevedibilmente scarsi e la sanità continuerà a rincorrere di manovra in manovra le ragioni della propria sopravvivenza”.

29 DIC - “L’anno si chiude con una notizia buona ed una cattiva: quella buona è la ripresa degli incontri tra Stato e Regioni per la definizione del nuovo Patto per la salute. Quella cattiva è che, in una ingiustificabile coazione a ripetere, il tutto avviene a prescindere da coloro che tale obiettivo dovrebbero assicurare”. E' questo il commento del Segretario Nazionale dell'Anaao Assomed, Costantino Troise dopo i recenti incontri tra Ministro della salute e Regioni.
“Un nuovo patto per la salute - sottolinea Troise -  non può ridursi ad un incontro istituzionale o a formulazioni regolamentarie o ad algoritmi economici. La sostenibilità non solo economica del servizio sanitario richiede un ampliamento in un vero patto sociale che recluti le intelligenze e le competenze dei medici agli obiettivi che si intendono raggiungere”.

“Non vediamo come si possa parlare di livelli di assistenza sanitaria - prosegue - senza definire i livelli organizzativi delle strutture, essendo ormai evidente la asimmetria tra ciò che si deve fare e ciò che si può fare, la tutela della salute che la costituzione impone di garantire e le risorse a disposizione dei presidi sanitari. Né come l’agenda del Patto possa evitare le problematiche del personale che pure ne rappresenta la principale, e più costosa, risorsa. La definizione degli standard dimensionali ed organizzativi della spesa sanitaria diventa un artificio senza livelli organizzativi minimi delle strutture sanitarie che tale spesa devono utilizzare. Né si può ignorare che la medicina ospedaliera aspetta dai tempi di Mariotti e Donat Cattin parametri organizzativi capaci di garantire efficacia e sicurezza delle cure in coerenza con le risorse economiche, tecnologiche ed umane disponibili”.
“Se il patto per la salute non si traduce in un nuovo compromesso sociale tra Stato e Professionisti - è la tesi di Troise -  i risultati saranno prevedibilmente scarsi e la sanità continuerà a rincorrere di manovra in manovra le ragioni della propria sopravvivenza acuendo il disagio dei cittadini”.
“Per questo chiediamo al Ministro della Salute ed al Presidente della Conferenza delle Regioni - conclude il segretario dell’Anaao Assomed - che i medici e i dirigenti sanitari non siano tagliati fuori dalla definizione di un nuovo patto che assicuri il futuro del Servizio sanitario”.

29 dicembre 2011
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