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Manovra: farmacie, la rivolta parte da Napoli


Il Consiglio direttivo di Federfarma Napoli ha deliberato la serrata delle circa 800 farmacie tra Napoli e provincia per protestare contro il ritardo nei pagamenti da parte delle Asl napoletane e gli interventi della manocra che rischiano di acuire una situazione "già drammatica per questioni regionali" e di renderla "insostenibile" per i farmacisti.

25 GIU - I farmacisti napoletani preparano la serrata. La decisione, proposta dal Consiglio direttivo della federazione, deve ancora essere formalizzata dalle assemblee di Asl Napoli 1, Asl Napoli 2 e Asl Napoli 3, ma lo stato di agitazione è alto e lo sciopero potrebbe concretizzarsi a breve in una Regione che ormai da tempo denuncia l’annosa questione nel ritardo dei pagamenti da parte delle Asl. Una situazione che rischia di acuirsi con la manovra, spiegano dalla sede napoletana di Federfarma.
I ritardi rappresentano “uno stato deficitario ormai cronico che diventa mortifero per le farmacie napoletane anche alla luce delle nuove decisioni prese dal Governo centrale che con l’ultima finanziaria che prevede un sensibile aumento dello sconto allo Stato per i farmaci rimborsabili”, si legge nella nota diffusa da Federfarma Napoli.

Attualmente il ritardo nei pagamenti ammonta a sei mesi: nel 2010, in pratica, non è stata saldata alcuna mensilità. "È stato disatteso - denuncia Federfarma Napoli - anche l’accordo con l’Asl 1 Centro che si era impegnata al pagamento della mensilità di gennaio 2010 a fronte della rinuncia da parte dei titolari di farmacia ad agire in giudizio per il recupero dei propri crediti". E il commissario straordinario Maria Grazia Falciatore, pochi giorni fa ha fatto sapere a Federfarma Napoli che non ci sono i fondi per rimettere le spettanze alle farmacie napoletane.

A preoccupare, dunque, è l’impossibilità di intravedere margini di miglioramento per le farmacie napoletane. “Mi vedo costretto a dissotterrare un’ascia di guerra che pensavo di aver deposto definitivamente dopo le elezioni regionali e i segnali programmatici del presidente Caldoro” è il commento di Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli. Invece “nulla è cambiato, ma tutto si è aggravato”. I titolari di farmacia, continua Di Iorio, “non possono, a metà anno, non aver ricevuto nulla dei primi 5 mesi del 2010 e non possono più programmare la loro attività senza certezze su se come e quando sarà pianificato il saldo dei propri crediti per la restante parte dell’anno”.

Una situazione “già drammatica per questioni regionali” ma che “diventa insostenibile per i costi previsti a carico dei farmacisti dalla recente manovra finanziaria del Governo centrale”. Costi che, denuncia il presidente di Federfarma Napoli, “sommati agli oneri finanziari generati dai mancati pagamenti da parte delle Aziende Sanitarie, pregiudicano la continuità del servizio farmaceutico”.
Ricordando che, proprio in questi giorni, il consorzio delle farmacie pubbliche di Salerno ha chiesto per i propri dipendenti l’accesso alla Cassa Integrazione, Di Iorio conclude osservando che “le farmacie private, seppure in crisi, hanno finora mantenuti i livelli occupazionali e la qualità dei servizi prestati. Ma senza una forte presa di posizione del Presidente Caldoro nonché una diluizione di quanto previsto dalle norme finanziarie, non saranno in grado di farlo ancora per molti giorni”.
 
L.C.
 

25 giugno 2010
© Riproduzione riservata

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