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Presentato l’Albo dei tecnici sanitari di laboratorio biomedico. Ora in attesa di riconoscimento


Riunisce 500.000 professionisti della sanità che chiedono l’approvazione del Ddl 1142 sull’istituzione degli Albi ed Ordini delle professioni sanitarie. Anche a garanzia della qualità delle prestazioni erogate ai pazienti. Messaggio da Balduzzi: “Necessità condivisa”.

20 MAR - Tecnici di Laboratorio Biomedico,Tecnici Sanitari di Radiologia Medica,Fisioterapisti, ostetriche, infermieri, Tecnici della Prevenzione, Tecnici di Neurofisiopatologia e della Perfusione cardiaca, podologi ed altri un esercito di 500.000 operatori della sanità riuniti in un’unica Assise per richiedere a gran voce il riconoscimento dei loro ordini professionali. L’obiettivo è quello di ottenere il riconoscimento dell'Albo Unico dei Tecnici Sanitari di Laboratorio previsto dal Ddl 1142, e degli altri al momento in fase di stallo presso il Senato. Un iter legislativo iniziato nel 2006, con l’approvazione di status giuridico per 22 professioni della sanità, e mai completato con l’istituzione dei relativi ordini professionali. Nonostante l’approvazione del Ddl sia appoggiata dalle forze politiche a livello bipartisan e soprattutto dalle associazioni dei pazienti.

“Il vuoto normativo lascia oggi spazio agli improvvisatori o ai millantatori- ha dichiarato Fernando Capuano, presidente della Confederazione Antel-Assiatel-Aitic - il tutto a scapito della salute del malato e con gravi ripercussioni sul bilancio della sanità pubblica alla quale il paziente si rivolge per rimediare ai danni subiti.”

Della necessità di arrivare in tempi brevi all’approvazione del DDL per l’istituzione degli Ordini professionali si è parlato a Roma anche nel corso di un convegno svolto nei giorni scorsi. “Al momento siamo in attesa del placet da parte del Governo per riprendere il dibattito”, ha affermato Laura Bianconi, componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato e relatrice del Ddl. Secondo Bianconi “è indubbio che l’Europa vada contro gli ordini professionali e lo stesso Governo Monti sembra favorevole alle liberalizzazioni. Ma è altrettanto vero che in Europa il ragionamento è stato fatto in diversi campi, ma non certo in quello sanitario. Quando si parla di salute e di benessere dei cittadini, l’Ordine è una garanzia e una  fondamentale barriera contro l’abusivismo”.

Al convegno, tuttavia, è invece arrivato un messaggio da parte del ministro della Salute, Renato Balduzzi (leggi il testo integrale), letto da Francesco Saverio Proia della Direzione Generale delle Professioni Sanitarie, che nell’apprezzare l’iniziativa promossa dalla Confederazione Antel-Assiatel-Aitic esprimeva, da parte del Governo, condivisione sulla necessità di affrontare la questione di omologare le 17 professioni sanitarie prive di Albo alle altre professioni. Balduzzi, quindi, rimarcava l’utilità dell’approvazione del DDL 1142 e la riforma dell’intero impianto anche per le altre professioni sanitarie già regolamentate, adeguandole alle sfide della società e delle istituzioni pubbliche contemporanee.

Intanto, proprio a garanzia della tutela della salute del paziente, la Confederazione ha in quest’ottica siglato un protocollo d’intesa con la Federazione Nazionale Diabete Giovanile mirato alla realizzazione di progetti di interesse comune nel settore della conoscenza, della prevenzione, della cura, dell’educazione sanitaria del diabete. “Per la persona con diabete è fondamentale la certificazione e la rintracciabilità del professionista sanitario per avere la garanzia dell’accuratezza e dell’efficacia delle prestazioni analitiche- ha sottolineato Antonio Cabras, presidente della Federazione.
 

20 marzo 2012
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