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Covid. Conasfa: “Ora un segnale forte sul rinnovo del contratto dei farmacisti dipendenti”


"Nel drammatico scenario degli ultimi mesi i Farmacisti hanno dato una indiscutibile prova dell’ importanza della loro figura professionale, numeri alla mano la stragrande maggioranza di quei farmacisti erano collaboratori. Ora quegli stessi Farmacisti si aspettano un preciso e forte riconoscimento, ovvero il rinnovo del contratto, vacante da tanti anni". Questa la richista avanzata da Conasfa in una nota. 

11 GIU - Che la professione del farmacista non sia sempre ben posizionata nello scenario della sanità italiana, è sotto gli occhi di tutti. Nel drammatico scenario degli ultimi mesi i Farmacisti hanno dato una indiscutibile prova dell’ importanza della loro figura professionale, numeri alla mano la stragrande maggioranza di quei farmacisti erano collaboratori. Ora quegli stessi Farmacisti si aspettano un preciso e forte riconoscimento, ovvero il rinnovo del contratto, vacante da tanti anni. In questi giorni Federfarma rinnoverà le cariche, Conasfa ben si ricorda che uno dei punti della precedente campagna, che ha portato all’ elezione del dott. Cossolo, era il rinnovo del Ccnl dei dipendenti farmacisti. Il risultato è stato nullo".
 
Così in una nota Conasfa, commentando l'impegno mostrato dalla categoria durante l'emergenza Covid-19.
 
"Le domande sorgono spontanee: a) i colleghi dipendenti sono così 'anonimi'?; b) il ruolo del farmacista dipendente è così semplicemente intercambiabile?; c) questo insuccesso di Federfarma è dovuto dal vertice o dalla base?; d) quando un'azienda farmacia non trova un accordo soddisfacente con l'azienda fornitrice ha la possibilità di cambiare interlocutore, mentre i farmacisti collaboratori sostanzialmente non hanno la possibilità di cambiare interlocutore, perchè si trovano a confrontarsi con un monolite; e) i motivi/pretesti per rinviare da anni un accordo dignitoso per un professionista oramai sono infinti; f) per chi vive all'esterno della contrattazione è difficile poter accettare maggior flessibilità, sono già presenti degli istituti nel contratto in vigore e tutto quello che è successo in questi ultimi mesi nelle farmacie pensiamo possa bastare ed avanzare", prosegue la nota.

"Un emendamento al decreto legge Rilancio propone l’istituzione del Farmacista di famiglia, che verrebbe remunerato dalla Asl e potrebbe essere un farmacista dipendente, o comunque non titolare, o un titolare di farmacia senza dipendenti. Forse potrebbe essere questa la via per offrire al Farmacista una retribuzione dignitosa riconoscendolo come professionista e non semplicemente come colui che lavora presso una farmacia? Ci piace interpretare in questo modo il recente intervento del Presidente Mandelli che auspicava il passaggio del nostro contratto nell’area sanità: non solo un fatto formale ma il porre le basi per permettere un nuovo modello che potrebbe integrarsi con un'altra proposta del nostro Presidente ovvero la firma della ricetta da parte del Farmacista. Tutto ciò permetterebbe, quando si passerà al nuovo modello di remunerazione basato sul pagamento dell’atto professionale, di prevedere che una quota vada al Farmacista che firma la ricetta o la prestazione".

Consfa spiega poi di concordare con i bonus/riconoscimenti economici del Governo, "condivide la richiesta di Mnlf su una estensione dell'esonero per l'anno in corso dei crediti Ecm, ma ribadisce che il punto fondamentale è il rinnovo del contratto subito".

11 giugno 2020
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