Quotidiano on line
di informazione sanitaria
05 MAGGIO 2024
Lettere al direttore
segui quotidianosanita.it

Per l’oncologia evitare divisione e competizione tra Regioni

di Francesco Perrone

30 GEN -

Gentile direttore,
ricambio tutta la stima per l’amico Gianpiero Fasola e ringrazio QS per dare spazio a un dibattito che mi auguro possa essere utile a una causa che – ne sono certo - vede me e Gianpiero alleati: far funzionare al meglio il SSN nell’interesse della cura dei pazienti.

Una dovuta precisazione. Il comunicato stampa AIOM del 24 gennaio è frutto di un iniziale dibattito interno al direttivo dell’associazione, ricco di spunti, anche tra di loro contrastanti. Il direttivo è eletto e ha quindi diritto di esprimere una opinione, ma sa anche di non rappresentare necessariamente le visioni di ogni singolo socio AIOM. Per questo motivo, il dibattito proseguirà nelle prossime settimane, volendo essere propositivi e collaborativi e non solamente critici. Al contrario, le considerazioni che seguono, stimolate dal garbato dissenso di Fasola, rappresentano mie visioni personali.

Condivido pienamente l’analisi storica che riconosce come la attivazione di competenze e capacità a livello regionale fosse necessaria per dare forza al SSN, poiché in assenza di esse l’attuazione della legge istitutiva 833 del 1978 sarebbe stata molto complessa, forse un fallimento. E, credo, questo fosse chiaro alle forze politiche che, come Gianpiero osserva, fin dai primi anni 90 avevano lavorato e legiferato in questa direzione. Sicuramente, a quell’assetto si devono i pregi e i risultati straordinari prodotti dal SSN italiano, dei quali sono consapevole. Dissento, però, sul fatto che la riforma del 2001 abbia rappresentato un reale (e ancor meno un cruciale) rafforzamento, pur essendo essa stessa voluta o accettata da molte forze politiche. Ma su questa divergenza di vedute, Gianpiero ed io dovremo metterci l’anima in pace, poiché non esiste possibilità di prova del contrario o di verifica sperimentale su chi di noi abbia ragione.


Non riesco, però, a considerare come segnali di buona salute del SSN alcune criticità che negli ultimi mesi sono state segnalate e aggiornate, da fonti credibili. Mi riferisco alla ripresa della migrazione sanitaria da Sud a Nord, dopo la pausa che si era, per ovvi motivi, registrata durante il COVID (rapporto AGENAS aggiornato al 2022). Mi riferisco alla permanente disparità nella organizzazione delle reti oncologiche regionali, necessarie per garantire presa in carico e assistenza oncologica che deve essere multidisciplinare, tempestiva, di qualità e appropriata (rapporto AGENAS). Penso alle notevoli disparità nei tassi di adesione agli screening oncologici inclusi nei LEA; siamo tornati ai livelli del tutto inadeguati di prima del COVID, anzi la Lombardia che andava quasi bene perde qualche punto mentre le regioni del Sud, pur progredendo di qualche punto, hanno un tale divario da colmare che ci vorrà tempo per arrivare ai livelli di efficienza che l’Europa ci chiede (dati Osservatorio Nazionale Screening - I numeri del cancro AIOM 2023). Penso, poi, alla inefficienza - e ancora una volta alle disparità - nella prevenzione primaria; a incominciare dal fatto che dai rapporti PASSI e PASSI d’argento sugli stili di vita che rappresentano fattori di rischio per il cancro (I Numeri del Cancro AIOM 2023) si evince che sedentarietà, obesità, insufficiente consumo di frutta e verdura e fumo colpiscono molto di più al Sud; finendo con la riflessione sul fatto che le regioni padane chiedono deroghe rispetto ai limiti imposti dall’Europa in termini di emissioni nocive (ancora da I Numeri del Cancro AIOM 2023), tema sicuramente complesso perché impone di mettere sul piatto della bilancia da una parte la tutela della salute e dall’altra la tutela dell’economia e delle attività produttive.

Questa è la fotografia venti anni dopo la modifica federalista del titolo V, e i confronti storici (Gianpiero Fasola lo sa) non sono mai troppo affidabili.

Autonomia è uno strumento e una opportunità, condivido. Ma da più parti viene presentata come l’occasione per le regioni di competere; dando, si spera, il meglio di sè. Osservo che la competizione finisce inevitabilmente con dei vincitori e dei vinti, dove i vinti sono le regioni che già non sono riuscite a raggiungere i LEA negli anni passati e che presumibilmente (almeno alcune di loro) non riusciranno in futuro a raggiungere i LEP, sebbene più abbordabili. Ahimè, io credo che ogni volta che una regione “perde”, ad essere danneggiati e a pagarne le conseguenze siano i suoi cittadini, sani e ammalati. Perché questo non accada, sarebbe necessaria una forte e illuminata azione di governo centrale.

Ma, negli ultimi venti anni, abbiamo assistito a un progressivo depotenziamento del governo centrale in sanità, fino al punto in cui molti di noi (fatto salvo forse il periodo pandemico) hanno percepito che il vero governo stesse nella conferenza stato-regioni. In particolare, quella che mi sembra venuta meno è la capacità propulsiva e di programmazione. Mentre a prevalere è stata una strategia di controllo e, se necessario, sanzionatoria. Di conseguenza, i LEA, che dovevano rappresentare l’obiettivo da raggiungere per garantire l’equità richiesta dalla Costituzione, sono diventati meccanismo di valutazione della performance, premiando chi li raggiunge e sanzionando chi, al contrario, stenta.

Nei fatti, un circolo vizioso destinato a peggiorare le differenze e le disequità. Questo è quello che non mi piace e che temo possa peggiorare, se con la nuova riforma si andrà a modificare sostanzialmente la gestione economica a favore delle regioni già oggi più ricche. Temo, anche, che questo possa vanificare i segnali incoraggianti che, al contrario, si vedono negli ultimi mesi di operato dell’odierno ministero.

Per l’oncologia, mi piacerebbe che le eccellenti professionalità e i modelli organizzativi efficienti, che si sono sviluppati in alcune regioni negli ultimi venti anni, siano la base per una efficace programmazione nazionale che aumenti la condivisione territoriale, piuttosto che esasperare la divisione e la competizione tra le regioni.

Francesco Perrone
Presidente Nazionale AIOM



30 gennaio 2024
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lettere al direttore

lettere al direttore
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy