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Il neo-massofisioterapista è e resta un “operatore di interesse sanitario”  

di Gianni Melotti e Romualdo Carini

04 MAR - Gentile Direttore,
l’impressione è che, nonostante un gran darsi da fare, come nel Gioco dell’Oca si sia tornati al punto di partenza. La risposta del Sottosegretario Gemmato non dice niente di nuovo, per chi, come noi, ricordano come, già nel 2000, ad una Interrogazione Parlamentare, l’allora Sottosegretario alla sanità, on. Monica Bettoni, si diceva informata che alcune Regioni avevano attivato corsi per massofisioterapisti “contra legem” e che i titoli, sia quelli eventualmente conseguiti al presente, sia gli altri in via di conseguimento, non erano titoli abilitanti e validi. (Senato Interrogazione n° 412794 – luglio 2000).

Sono passati 24 anni e dopo innumerevoli tentativi per metterci una toppa, si è tornati, come proprio nel Gioco dell’Oca, al punto di partenza.

È quanto ci viene in mente leggendo la Risposta data, a nome del Governo, dal Sottosegretario alla salute on. Gemmato, ad una “Interrogazione a risposta immediata” al Ministro della Salute (Atto Camera 5-02072), presentata in Commissione Affari Sociali della Camera il 27 febbraio ca, da alcuni Parlamentari, probabilmente “bene imparati”, su “l'assenza della figura del massofisioterapista iscritto agli Elenchi Speciali, nell'elenco delle Professioni citate nel Decreto Ministeriale del 29 marzo 2001 del Ministero della Salute”.

Il pretesto è subito trovato: “... il regime di applicazione dell'IVA con riferimento alle prestazioni sanitarie rese dalle professioni sanitarie operanti sul territorio nazionale, è un contesto in cui figura il massofisioterapista iscritto agli Elenchi Speciali, ma il cui operato è spesso oggetto di contenziosi o rivalse con gli organi ispettivi della Guardia di Finanza”.

Dopo l’incipit e uno scarno excursus, citando Decreti e Circolari sull'esenzione IVA del “neo-massofisioterapista”, così ci piace definire questa nuova figura, che non ha niente a che fare con il massofisioterapista che può vantare un titolo valido e abilitante del pregresso ordinamento, rivolgendosi al Ministro, gli interroganti arrivano “al sugo della storia” e chiedono “... se non ritenga opportuno adottare un provvedimento che completi l'elenco delle professioni già indicate nel decreto ministeriale 29 marzo 2001, comprendendo la figura del massofisioterapista (neo- mft per noi) iscritto negli elenchi speciali ad esaurimento tra quelle eroganti soggettivamente ed oggettivamente prestazioni sanitarie esenti dall'applicazione dell'IVA.”

Insomma, un esplicito invito al Ministro a promuovere il “neo-massofisioterapista”, in deroga alle normative vigenti, a Professione Sanitaria, magari con una semplice aggiunta al citato Decreto del 2001.

Chiara, normativamente circostanziata, esauriente ed inconfutabile, la risposta dell'On. Marcello Gemmato, Sottosegretario al Ministero della Salute, che, oltre a chiarire l'inquadramento del “neo-massofisioterapista” tra gli operatori di interesse sanitario, non riconducibili alle professioni sanitarie, cola a picco le pretese e forse anche le malcelate speranze, di chi ha probabilmente “ben informato” i proponenti l'Interrogazione.

Eccola: "Non è invece accoglibile, come richiesto dall'On.le interrogante, l'integrazione del decreto ministeriale 29 marzo 2001 con la figura del massofisioterapista, in quanto, come sopra illustrato, il massofisioterapista non è una figura annoverabile tra le professioni sanitarie, ma rientra nella categoria degli operatori di interesse sanitario.

Insomma nonostante i maneggi degli ultimi 24 anni, si è tornati a quanto aveva già esposto Monica Bettoni tornando, come nel Gioco dell’Oca, alla partenza.

Gianni Melotti
Fisioterapista e già Giornalista Pubblicista

Romualdo Carini
Fisioterapista e Giornalista Pubblicista

04 marzo 2024
© Riproduzione riservata

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