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Assunzione medici specializzandi, governo Meloni si può fare di più

di Ilenia Malavasi

05 APR -

Gentile direttore,
registriamo con soddisfazione che -piano piano- anche il Governo Meloni sta facendo proprie parte delle proposte che, nella precedente legislatura e nell’attuale, il Partito Democratico ha presentato dopo un lungo confronto, concertazione e condivisione con le rappresentanze ordinistiche, scientifiche e sindacali delle professioni mediche e sanitarie nonché delle Università e delle Regioni.

Se è vero che le proposte governative vanno nel senso di poter assumere gli specializzandi senza ulteriori ostacoli frapposti dagli Atenei, le modifiche introdotte o proposte paiono di facciata e non intervengono alla radice del problema. Ciò che occorre è, infatti, una soluzione strutturale realmente riformatrice.

Tale soluzione risiede nell’evoluzione della borsa di studio in un vero e proprio contratto di formazione lavoro di dirigente medico o sanitario in formazione, normato come una specifica sezione contrattuale del contratto collettivo nazionale dell’area dirigenziale medica e sanitaria del SSN.

Si garantirebbe così un’assunzione a tempo determinato per tutti gli specializzandi con il rispetto dei medesimi diritti normoeconomici, previdenziali e sindacali dei colleghi strutturati nonché della specifica condizione di essere già professionisti abilitati alla professione ma che stanno acquisendo ulteriori competenze specialistiche e ulteriore autonomia professionale secondo la progressiva verifica positiva della loro acquisizione.

Una volta terminato positivamente il contratto di formazione lavoro e acquisita la specializzazione si passerebbe senza soluzione di continuità dal rapporto di lavoro a tempo determinato a quello indeterminato per chi voglia rimanere dirigente dipendente del SSN.

La proposta di legge che ho depositato va esattamente in questa direzione. Si tratta di un progetto di riforma organica della formazione specialistica medica e sanitaria con la previsione che per ogni professione sanitaria, il periodo di specializzazione sia elevato ad uno specifico contratto di formazione lavoro inserito quale sezione all’interno del Contratto nazionale della dirigenza medica e sanitaria. La proposta prevede che agli specializzandi siano riconosciuti i medesimi doveri e diritti di chi è già dipendente con analogo trattamento normativo, economico e previdenziale.

Ritengo, inoltre, che visto che la sanità privata o convenzionata si avvale gratuitamente di questa straordinaria risorsa professionale, la cui formazione è a carico dello Stato, debba contribuire con una quota parte ai costi sostenuti dal SSN e dalle Università.

In questo periodo di crisi, con la difficoltà di abbattere le liste d’attesa, attivare la possibilità di impiegare i giovani medici che si stanno specializzando aiuterebbe enormemente ad offrire servizi migliori ai pazienti. Per questo, abbiamo depositato degli emendamenti all’ultimo decreto PNRR che prevedono la possibilità per i giovani medici di potersi specializzare nelle strutture che li hanno assoldati con contratti a tempo determinato (che alla fine si dovrebbero trasformare in contratti a tempo indeterminato). Un modo per incrementare ulteriormente l’entità elle assunzioni dei medici in formazione nel SSN.

Assumere gli specializzandi nelle Aziende sanitarie a 24 anni e non dopo i 30/35 con tutti i diritti ma anche i doveri e le prospettive professionali nonché una retribuzione adeguata consente di fidelizzare queste risorse professionali al nostro SSN e si evita o almeno si attenua il desiderio di fuga all’estero, come, invece, accade oggi.

Così si supererebbe in una parte importante e strategica la carenza di medici specialisti nel SSN negli organici ad ogni livello, compreso il settore dell’emergenza e dell’urgenza e si avvierebbe un reale processo di superamento delle liste di attese.

Naturalmente, come ormai tutti i sindacati della dirigenza condividono questa riforma ha come riferimento applicativo sia i medici ma anche tutte le altre professioni della dirigenza sanitaria. Gli specializzandi veterinari, farmacisti, biologi, chimici, fisici, psicologi hanno diritto allo stesso trattamento economico, normativo e previdenziale dei colleghi medici chirurghi.

Rendiamo finalmente gli specializzandi una risorsa umana e professionale immediatamente fruibile per le aziende.

Ilenia Malavasi

Deputata Pd commissione affari sociali



05 aprile 2024
© Riproduzione riservata

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