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Fertility Day. Anche le famiglie Lgbt vogliono avere figli

di Manlio Converti

01 OTT - Gentile direttore,
troppi morti, poche nascite, troppi disoccupati, troppi gay, troppo caldo, troppo freddo. Gli italiani sanno solo lamentarsi, oggi, nel medioevo dei mass media mondiale, in attesa che qualcuno ci spieghi come far comunicare notizie scientifiche e illuminare le masse, oggi perse dietro follie e mode anche pericolose, come le assurdità contro vaccini e chemioterapia.
 
Abbiamo il dramma del calo delle nascite? Ci sono troppi morti, soprattutto tra i VIP? Queste due notizie sono false. La generazione che sta morendo adesso è quella del cosiddetto Baby-Boom ed ovviamente pesa tantissimo su tutto, incluso i conti sulle pensioni di anzianità e la disoccupazione giovanile.
 
E' colpa delle donne se ci sono meno figli? Sono le donne che devono guardarsi dalle cattive abitudini? Assolutamente no: madri emancipate cresceranno figli migliori e in ogni caso, sono i maschi ad essere infertili al 60-70% . Le donne in tutte le epoche hanno sempre lavorato, tranne quelle privilegiate, mentre gli uomini a fare i lavori domestici si sentono umiliati e insofferenti peggio degli schiavi.
 
I gay si stanno moltiplicando come un'infezione? Anche in questo caso la risposta è negativa. Semplicemente ci sono più persone Lgbt che fanno Coming Out e reclamano diritti sociali e sanitari, incluso quelli alla fertilità.
 
Mentre fa notizia che un piccolo gruppo di lesbiche separatiste si è riunito per dire No alla GPA, pur avendo usufruito dell'appoggio materiale (sperma) e politico (associazioni e cortei) a favore dei diritti alla maternità della donne lesbiche, non fa notizia che si è costituito a Bruxxelles un gruppo internazionale per la regolamentazione ed il Sì alla GPA ed alla genitorialità dei maschi omosessuali, a cui hanno partecipato anche le associazioni italiane.
 
Non fa notizia neanche l'ultima sentenza della Corte di Cassazione che riconosce il diritto alla maternità di due donne, nonostante la loro separazione.
 
Questa sentenza dichiara che "la regola secondo cui è madre colei che ha partorito, a norma del III comma dell’art.269 c.c., non costituisce un principio fondamentale di rango costituzionale, sicché è riconoscibile in Italia l’atto di nascita straniero dal quale risulti che un bambino, nato da un progetto genitoriale di coppia, è figlio di due madri (una che lo ha partorito e l’altra che ha donato l’ovulo), non essendo opponibile un principio di ordine pubblico desumibile dalla suddetta regola".
 
Questa sentenza apre diversi scenari che un avvoccato saprà spiegare meglio di me. Nel merito della GPA, di fatto elimina l'ostacolo giuridico che presume il titolo di madre alla gestante anche quando il figlio non sia biologicamente suo. Nel merito delle adozioni e della Stepchild Adoption facilita il riconoscimento dei bambini adottati all'estero e di quelli avuti in qualunque modo dalle coppie Lgbt. In ogni caso diventa sempre più urgente una legge che permetta, come nei Paesi anglosassoni, la GPA e che garantisca, come in tutti i Paesi occidantali, l'Adozione e quindi la Stepchild Adoption anche alle coppi e famiglie Lgbt.
 
Ci sarà chi si lamenta, pazienza. Abbiamo dovuto sopportare il Family Day e il Fertility Day e ci avete convinti...Anche noi gay, lesbiche e transessuali vogliamo avere una famiglia e dei figli! Vi lamentate lo stesso? Allora avete torto! Decidetevi ad uscire dal Medioevo della comunicazione!
 
Manlio Converti
Psichiatra
Attivista Lgbt

01 ottobre 2016
© Riproduzione riservata

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