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Prescrizione farmaci agli infermieri? Allucinante

di Gabriella Bianchini

15 MAR - Gentile direttore,
ho letto con autentico terrore la notizia che si sta pensando di conferire agli infermieri anche il compito della prescrizione dei farmaci. Sono la professoressa Gabriella Bianchini dell’Università La Sapienza di Roma ed ho insegnato per una quindicina di anni prima al corso di Diploma in Scienze Infermieristiche e poi anche al corso di Laurea sempre in Scienze Infermieristiche della mia facoltà.
 
Ho vissuto il passaggio dal corso di Diploma al corso di Laurea. Il passaggio ha comportato non un aumento delle ore per ogni singola disciplina ma una riduzione. Dopo circa 15 anni ho dato le dimissioni da questo tipo di insegnamento disgustata dal fatto che gli studenti venivano promossi anche quando confessavano di non sapere nulla. In ogni caso le nozioni in possesso degli studenti ‘bravi’ erano nozioni che definire ‘elementari’ significa magnificare le cose.

La prescrizione di farmaci costituisce l'ultimo e il più delicato atto della professione medica: presuppone in ogni caso l'aver fatto una diagnosi, compito precipuo esclusivamente del medico. Ora come può un infermiere che non sa fare una diagnosi (se sapesse farle sarebbe un medico) prescrivere un farmaco?
 
Un farmaco può essere estremamente pericolo o addirittura mortale per tutta una serie di motivi:
1) perché esistono interazioni tra farmaci che chi prescrive deve conoscere;
2) perchè è sbagliato perché è sbagliata la diagnosi ( e come potrebbe un infermiere fare una diagnosi? Indovinandola? non conosco altro modo)
3) perché il paziente ha controindicazioni precise all'uso di un farmaco;
4) perché  può nascondere la diagnosi vera e ritardare il riconoscimento di questa;
5) perché può  provocare in ogni caso effetti collaterali gravi. Anche questi saranno individuati dagli infermieri?
 
Poiché in questo paese non c'è mai limite al peggio penso che si voglia concedere agli infermieri tale potere per abituarci un domani, magari non troppo lontano, a fare direttamente a meno del medico in alcune situazioni.
 
Panorama allucinante. Penso che chi può dovrebbe provocare un dibattito su questo argomento.

Gabriella Bianchini
Nefrologa,
ex professore aggregato di Nefrologia presso l'Università La Sapienza di Roma, attualmente in quiescenza

15 marzo 2018
© Riproduzione riservata

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