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Coronavirus. Servono test sierologici a tappeto, i laboratori privati sono pronti

di Mauro Potestio

02 APR - Gentile Direttore,
le Strutture di Specialistica Ambulatoriale Private, purtroppo, non hanno potuto essere utilizzate in tutto quello che il SSN ha messo in atto per combattere l’epidemia da Coronavirus, che ha colpito, anche se con intensità differente, tutte le Regioni Italiane. Le Strutture Ospedaliere Private hanno dato un grosso contributo al SSN nell’affrontare questa situazione di pesante emergenza, dimostrando come il privato è una utilissima parte dell’assistenza sanitaria italiana. In questo periodo le Strutture di Specialistica Ambulatoriale si sono limitate ad eseguire, come ha loro imposto il Ministero della Salute, solo le prestazioni urgenti, non differibili, fornendo così un servizio indispensabile a tutti quei pazienti affetti da altre patologie che avevano necessità di accertamenti diagnostici non differibili.
 
I dati di questi giorni sull’andamento della diffusione dei nuovi contagi da Coronavirus, sul numero dei guariti, sulla diminuzione dell’incremento sia dei ricoveri in reparti ospedalieri che in reparti di terapie intensive, hanno fatto nascere la speranza che la situazione complessiva stia diventando meno grave, soprattutto nelle Regioni maggiormente colpite, e che, quindi, è necessario iniziare a pensare ai provvedimenti che dovranno esser presi per accompagnare, in condizioni di massima sicurezza, i cittadini a riprendere una vita normale.
E’, a mio avviso, utile sottolineare che non è possibile, oggi, quantificare quanto questi tempi saranno ancora lunghi.
 
In questi ultimi giorni sia il Mondo Scientifico che buona parte delle Istituzioni stanno evidenziando il ruolo estremamente importante, per accompagnare i cittadini al ritorno, con la massima sicurezza, ad una vita sociale normale, dei test sierologici per determinare la presenza o l’assenza di anticorpi e, in caso di presenza, il tipo e la quantificazione.
 
Questi test che possono essere effettuati in numero decisamente maggiore dei tamponi e che possono dare i risultati in poche ore ci possono consentire di venire in possesso di certezze:
 
- da un punto di vista epidemiologico si potrà arrivare ad ipotizzare la percentuale di popolazione contagiata dal virus. Questi dati saranno molto importanti in quanto, se evidenzieranno, per esempio, che in una Regione la percentuale di contagiati è del 60% mentre in un’ altra la percentuale è solo del 10%, possono indirizzarci a considerare che la prima Regione sta uscendo dall’epidemia mentre la seconda è decisamente più esposta a un incremento dei casi.
 
Per quanto riguarda i singoli esami le possibilità sono :
- che il test sia negativo (il soggetto non ha anticorpi): in questo caso il soggetto non è immunizzato e quindi potrà riprendere una vita sociale normale in un lasso di tempo più lungo in base all’andamento complessivo della epidemia;
 
- il test evidenzia la presenza di anticorpi ne identifica il tipo e la quantità: in questo caso il test può dirci che il soggetto è stato contattato dal virus e che ora è nelle condizioni di non poter infettare gli altri e di non poter essere reinfettato. E’ facilmente comprensibile che questo soggetto potrà riprendere da subito una vita sociale e lavorativa normale.
 
E’ indispensabile che ogni cittadino che si è sottoposto al test porti con sé o il risultato del test o un certificato del proprio Medico curante che attesti che, in seguito all’esito del test, possa circolare liberamente: è ovvio che dovrà esibire questa documentazione in caso di controlli delle Forze dell’Ordine, che dovranno proseguire.
 
Credo che alla luce di quanto sopra esposto, che riassume quanto detto nei giorni scorsi da molti scienziati, possa far comprendere a tutti l’importanza di eseguire un numero necessario di questi test per ritornare gradualmente e nella massima sicurezza possibile ad una vita sociale normale.
 
Attendiamo le indicazioni del Ministero della Salute, augurandoci che vengano emanate con urgenza! Tutte le Strutture di Specialistica Ambulatoriale (in Italia sono circa 1.500 ed hanno una diffusione capillare sul territorio) sono disponibili a collaborare per raggiungere il più rapidamente possibile i risultati che tutti ci attendiamo dalla esecuzione di questi test.
 
Dr. Mauro Potestio
Presidente FederANISAP (Federazione Nazionale delle Associazioni Regionali o Interregionali delle Istituzioni Sanitarie Private)


02 aprile 2020
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