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L’occasione di costruire un “sistema che salva le vite”

di Federico Semeraro

07 GEN - Gentile Direttore,
i giorni a cavallo tra il Capodanno e la Befana sono sempre buoni per esprimere desideri e progettare impegni per il nuovo anno. Il 2020 è alle spalle con nuvole ancora minacciose all’orizzonte. Il coronavirus non conosce il calendario e si sta preparando beffardo dopo le vacanze natalizie a farsi risentire spavaldo e violento. Nonostante questo, è necessario darsi delle prospettive costruttive per i prossimi mesi.

I vaccini lentamente, speriamo non troppo, contribuiranno con il loro potente effetto al calo dei contagi e dei morti.

Questa pandemia ha scoperchiato in modo violento e prepotente il vaso di Pandora dell’investimento economico limitato fatto sulla sanità. Ha sottolineato quanto il non investimento nei sistemi sanitari sia stato un terribile errore di generazioni di politici. È venuta l’ora di riparare a tutti quegli errori fatti nel passato. Gli investimenti per il futuro saranno strategici e potranno drammaticamente impattare sulla sopravvivenza.

L’arresto cardiaco è la terza causa di morte nei paesi occidentali. Diversi paesi europei hanno implementato soluzioni che hanno migliorato la sopravvivenza di questi pazienti. Il mantra è sempre lo stesso e sono anni che viene declinato a livello europeo e italiano. Un investimento di “sistema” oggi è necessario ed è urgente. La scuola e la sanità possono contribuire insieme alla cultura del soccorso delle prossime generazioni. La campagna “ Kids Save Lives” supportata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce a tutti le nazioni di introdurre l’insegnamento della rianimazione cardiopolmonare nelle scuole. Le campagne di sensibilizzazione sono parte fondamentale di questo movimento culturale che deve ricominciare per non interrompere il legame di solidarietà tra popolazione e le vittime di arresto cardiaco.

Misurare e raccogliere dati è il secondo pilastro fondamentale sul quale la politica deve fare un grandissimo investimento. In Europa e in Italia non esiste un Registro degli Arresti Cardiaci che consenta in modo sistematico e omogeneo di confrontare i dati sull’incidenza e sulla sopravvivenza dei pazienti colpiti da arresto cardiaco. La tecnologia oramai ci accompagna quotidianamente insieme a tutte le polemiche sulla condivisione dei dati personali e ai problemi di privacy. La tecnologia e le applicazioni dedicate all’attivazione dei soccorritori occasionali oramai hanno dimostrato essere strumenti potenti per poter aumentare la sopravvivenza dei pazienti in arresto cardiaco. Lo sviluppo di un sistema di “monitoraggio” direttamente a casa delle persone attraverso strumenti innovativi di misurazione dei parametri vitali consentirà di intercettare il deterioramento dei pazienti fragili.

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale per riconoscere alterazioni nei parametri vitali e aiutare i sistemi di emergenza nel riconoscimento dei pazienti critici è un altra sfida per il futuro. Non è fantascienza ma innovazione tecnologica e ricerca applicata ai problemi reali.

L’informazione e la formazione della popolazione al primo soccorso e alla rianimazione cardiopolmonare devono entrare nell’agenda politica nel periodo post pandemico insieme alla ricerca e alla costruzione di percorsi innovativi.

Abbiamo l’occasione unica di poter costruire un “ sistema che salva le vite” in Europa e in Italia nella prospettiva di poter potenziare il nostro sistema sanitario nazionale. Il 14 giugno 2022 saranno dieci anni dall’istituzione della settimana europea di sensibilizzazione sull'arresto cardiaco da parte del Parlamento europeo.

In quel documento si invitavano i paesi membri ad una serie di implementazioni strategiche per aumentare la sopravvivenza in Europa. Un invito alla politica italiana e a quella di europea. “Un po’ di prospettiva... ecco, gradirei della prospettiva... fresca, chiara e ben condita” citando Anton Ego, questo vorrei per il 2021 per poter festeggiarne con orgoglio nel 2022 i risultati al Parlamento Europeo.

Federico Semeraro
Chair-Elect European Resuscitation Council


07 gennaio 2021
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