Anaao Sicilia: “Assalto barbarico al pronto soccorso di Palermo”
09 NOV - L’Anaao Assomed regione Sicilia venuta a conoscenza dell'ennesimo episodio di violenza verso una struttura di pronto soccorso avvenuto ieri sera all’Ospedale Civico di Palermo esprime “la massima solidarietà e tutta la gratitudine al personale coinvolto per avere continuato a prestare assistenza con professionalità a chi in quel momento si trovava in una condizione di salute da codice rosso”.
“In questo particolare momento storico - scrive l’Anaao in una nota - si sta vivendo, in tutta Italia, una crisi dovuta alla carenza di personale nelle aree di emergenza urgenza e se manca il personale non ci sarà più accesso alle cure. La regione Sicilia ha la possibilità di intervenire per salvare quello che possiamo definire il capitale umano in Sanità. È urgente e necessario approvare al più presto le dotazioni organiche per fare ripartire una organizzazione che si trova allo stremo delle forze. Bisogna in tutti i modi intervenire per combattere il disagio lavorativo, che non è mai stato così diffuso come oggi. Tutto il personale è stanco e sfiduciato”.
Per l’Anaao Sicilia “affrontare una furia barbarica come quella che si è verificata ieri non è più sopportabile! Anaao Assomed da anni solleva il problema delle carenze di organico nei pronti Soccorso. Chiediamo di adeguare al più presto gli organici in base ai carichi di lavoro. È giusto aver riconosciuto un incentivo, anche se minimo, ai medici di Pronto Soccorso come riconoscimento del disagio lavorativo affrontato ma non basta. Bisogna creare dei percorsi dedicati per i pazienti con patologie non gravi. Bisogna implementare le azioni per ridurre i tempi di attesa del ricovero. Riorganizzare il territorio, sfruttando l'opportunità del PNRR. Assumere i medici specializzandi degli ultimi due anni di specializzazione applicando il Decreto Calabria. Segnaliamo inoltre che attualmente, in molti Pronto Soccorso dell'Isola, la grave carenza di “urgentisti” è coperta da medici di altre specialità. Questo determina un ulteriore allungamento delle liste di attesa nei reparti specialistici e obbliga i medici ad effettuare un lavoro che non è il loro, per il quale non hanno una formazione specialistica”.
“Chiediamo alla Regione - conclude l’Anaao Sicilia - di ascoltare le proposte fatte e di intervenire nei tempi più urgenti e porre tutti i provvedimenti affinché queste situazioni non si verifichino mai più”.
09 novembre 2021
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