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Farmacieunite: "Protesta condivisibile, ma non abbiamo potuto associarci per l'atteggiamento di Federfarma"


26 GEN - "Le ragioni della protesta contro il mancato rispetto, da parte della Regione, degli accordi sottoscritti tra le parti nel 2014 per il servizio di distribuzione per conto (Dpc), sono certamente sottoscrivibili. Alla condivisibile protesta di Federfarma Emilia Romagna, Farmacieunite si sarebbe associata senza alcuna esitazione e con estrema convinzione, se solo fosse stata posta nelle condizioni di farlo. Condizioni che invece - per motivi dovuti in massima parte al miope e controproducente atteggiamento sempre mantenuto da Federfarma nei nostri confronti - sono mancate del tutto: il nostro sindacato, a causa dell'arrogante ostracismo decretato al riguardo da Federfarma (che ha deliberatamente ignorato anche l'accordo di collaborazione stretto a livello nazionale da Assofarm e Farmacieunite), non ha infatti avuto alcuna possibilità di inserirsi nelle negoziazioni che hanno portato al ricordato accordo sulla Dpc". Così Farmacieunite in una circolare inviata alle farmacie sue associate dell'Emilia Romagna in merito alla protesta.
 
"Ciò obbliga il nostro sindacato - che non può certamente reclamare per il mancato rispetto di un patto che di fatto non ha potuto concorrere a stipulare e sottoscrivere - a utilizzare altre modalità di protesta. C'è però dell'altro: non essendo mai stato coinvolto nell'elaborazione dell'azione di protesta nei confronti della Regione, della quale il nostro sindacato ha avuto notizia solo da fonti di stampa, Farmacieunite non ha avuto alcuna possibilità di esaminare e decidere per tempo in ordine alla sua eventuale adesione allo sciopero di domani 26 gennaio, che avrebbe potuto essere assunta solo nel rispetto di tutti i vincoli previsti dal Codice di autoregolamentazione degli scioperi dei servizi pubblici, in particolare quello relativo ai tempi di preavviso, nel caso di specie impossibile rispettare. Aderire allo sciopero in queste circostanze e nelle condizioni date, dunque, avrebbe esposto Farmacieunite al rischio di pesanti sanzioni", prosegue la circolare.
 
"Tutto ciò ricordato, anche per evidenziare ancora una volta l'incomprensibile e quasi infantile ostinazione di Federfarma nell'ignorare il principio di realtà (difetto peraltro assai pericoloso, per un sindacato, che con la realtà deve fare i conti per definizione e per necessità) e la sua pervicacia nel denegare l'esistenza di altre sigle delle farmacie private che, al di là delle loro dimensioni, hanno pieno titolo per rappresentare e tutelare gli interessi dei propri associati, Farmacieunite vuole in ogni caso ribadire la piena condivisione delle ragioni della protesta posta in essere contro la Regione Emilia Romagna.
Meno convincente, semmai, è lo strumento utilizzato, ovvero lo sciopero, utilizzato peraltro con modalità tali da indebolire le stesse dignità ed efficacia dello strumento, che è e deve restare (soprattutto nell'ambito dei servizi pubblici essenziali) l'arma più efficace nell'arsenale di un sindacato e non può dunque essere utilizzato riducendolo a una specie di caricatura: difficile colpire un bersaglio, quando si carica la pistola a salve".
 
"Al di là di questo, però, anche Farmacieunite vuole ovviamente far pervenire un segnale alle autorità regionali e far arrivare un preciso messaggio alla pubblica opinione: per questo, invitiamo tutte le farmacie associate a farsi parte diligente nel rendere visibile la protesta delle farmacie contro una politica regionale che calpesta gli accordi che sottoscrive e che, con l'alibi di risparmi ancora indimostrati, penalizza i cittadini complicando l'accesso alle cure di cui hanno bisogno. Per farlo - conclude - invitiamo le farmacie in indirizzo a esporre al pubblico l’avviso allegato alla presente, accompagnandolo con il massimo impegno nel rappresentare le ragioni della protesta delle farmacie, che coincidono pienamente con le aspettative e gli interessi del cittadino a disporre di un migliore servizio farmaceutico".

26 gennaio 2017
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