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Lazio. La sfida di Zingaretti. Ecco la road map per la sanità: stop ai tagli lineari e attivo dal 2015

di Gennaro Barbieri

Presentati gli assi portanti dei Programmi operativi 2013-2015 che saranno sottoposti a verifica ministeriale. L'obiettivo è raggiungere nel 2015 un avanzo di 8 milioni. Previsti tagli ai posti letto basati su nuovi criteri di appropriatezza e lotta alla precarietà. Scongiurato sciopero lavoratori Fatebenefratelli.

05 DIC - Azzeramento del disavanzo nel 2015, riequilibrio dell’offerta tra Roma e le altre province, implementazione della sanità territoriale, riordino della rete ospedaliera sulla base di criteri di appropriatezza e sblocco del turn over per gli organici. Questi i punti salienti dei nuovi Programmi operativi 2013-2015 per la sanità laziale che il prossimo 12 dicembre saranno sottoposti all’esame del tavolo ministeriale.

“Abbiamo elaborato un programma ambizioso ma concreto che ci consentirà di uscire dalla fase di commissariamento – ha annunciato il governatore, Nicola Zingaretti – I Programmi operativi rappresentano un giro di boa storico che ci permetterà di pensare a nuovi investimenti e di riconsiderare la fiscalità”.

Il nuovo approccio è incentrato innanzitutto sul superamento del sistema delle macroaree, nell’ottica di un riequilibrio degli squilibri geografici tra centro e periferia dovuto alla desertificazione dei servizi nelle province. La dotazione dei posti letto verrà quindi calcolata effettuando una precisa distinzione tra Roma e le altre realtà. I parametri nazionali prevedono l’obbligatorietà di 3 posti letto ogni mille abitanti e per centrare questo obiettivo verrà accantonata la filosofia dei tagli lineari e si punterà invece su criteri selettivi. La riduzione sarà modulata tenendo presente il numero dei posti che ogni struttura ha dichiarato al Ministero e risparmierà totalmente la medicina d’urgenza, terapia intensiva, la psichiatria, le malattie infettive e la medicina penitenziaria. “Toccheremo soltanto le sacche di inefficienza – ha garantito Zingaretti – in quanto ci concentreremo esclusivamente sui posti letto per nulla o scarsamente utilizzati negli ultimi due anni. In questo modo saremo in grado di salvare alcune strutture delle province”.

In termini assoluti, su una dotazione di 17.882 posti letto, pari a 3,13 per mille, i Programmi operativi prevedono una scrematura di ulteriori 892 unità, 628 per acuti e 264 di day hospital, per arrivare a un totale di 16.990 e rientrare così nei parametri fissati dalla legge nazionale. La ricognizione tecnica ha indicato i settori che presentano un’offerta eccesiva e su essi si concentrerà il lavoro: 527 unità per l’area chirurgica, 211 per quella materno infantile, 211 per quella medica. I tagli includeranno anche 264 posti di day hospital. I posti letto dell’area critica (unità di trattamento neurovascolare) saranno invece incrementati di 109 unità.

Un restyling che nei piani dell’amministrazione permetterà ai conti della sanità laziale di raggiungere nel 2015 un attivo di 8 milioni di euro o comunque di mantenere almeno il pareggio. “Dopo otto anni di agonia – ha previsto Zingaretti – usciremo da un tunnel che dura dal 1° marzo 2007. Un traguardo che ci fornirà modalità radicalmente diverse di gestione e ci regalerà finalmente una programmazione del tutto autonoma”.

Altro aspetto nodale contenuto nei Programmi operativi è quello legato alla precarizzazione del lavoro. “Oggi abbiamo firmato – ha annunciato il governatore – la proroga a tutto il 2014 del contratto di lavoro per i 2700 precari impegnati nella sanità laziale. E confermiamo l’intenzione di portare al prossimo tavolo nazionale un piano per avviare la stabilizzazione dei precari”. Cruciale anche il rapporto con le parti sociali. “Abbiamo istituito un tavolo congiunto con i sindacati che si occuperà di effettuare un monitoraggio costante e capillare degli organici in modo da garantire un’attenta comprensione delle dinamiche relative al precariato e alla marginalizzazione delle nuove generazioni. L’obiettivo è aggredire il blocco del turn over”.

Novità importante anche sul fronte del Fatebenefratelli, la struttura capitolina colpita da una dura crisi che rischia di mettere a repentaglio numerosi posti di lavoro. Lo sciopero indetto dai sindacati per domani è stato sospeso e la proprietà ha ritirato il piano industriale presentato lo scorso 5 settembre. Un nuovo tavolo è stato fissato per il prossimo 16 dicembre. “Sarà un incontro aperto anche agli istituti di credito e alle parti sociali – ha anticipato Zingaretti –Sono fiducioso che in quella sede verrà trovata una soluzione per uscire dalla crisi”.

Prosegue poi il piano per la nascita delle Case della Salute in funzione di una valorizzazione della sanità territoriale. L’idea è quella di trasformare un modello troppo ospedale-centrico, in cui la spesa sanitaria è dedicata per il 52% all’attività ospedaliera e per il 48% a territorio e prevenzione. In questo senso uno sforzo importante sarà dedicato al lavoro sulla sicurezza alimentare e alla riorganizzazione della rete dei laboratori e delle officine trasfusionali che saranno sottoposte a un processo di centralizzazione. “Ieri abbiamo effettuato i sopralluoghi per le prime quattro Case della Salute, una e Roma e tre nelle altre province, e contiamo di produrre un percorso operativo entro fine anno – ha concluso Zingaretti – Una novità importante è in arrivo anche per le Residenze assistenziali territoriali: nel 2014 saranno attivi 600 nuovi posti letto”. 
 
Gennaro Barbieri

05 dicembre 2013
© Riproduzione riservata

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