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Ricerca. Il Ceinge compie dieci anni. A Napoli una tre giorni sul futuro del biotech 

di Ettore Mautone

Per celebrare il suo decennale il Centro di Ricerca per le Biotecnologie Avanzate, dell’Università Federico II di Napoli ha ideato e promosso tre giornate di studio con un parterre di oltre 30 studiosi internazionali del settore delle scienze biomediche, che si raduneranno da Lunedì a Mercoledì 30 Aprile nel capoluogo campano

28 APR - Da piccolo laboratorio universitario a Centro di ricerca di eccellenza di fama internazionale con oltre 20 gruppi di ricerca, 250 ricercatori e un incubatore di imprese. È questa la sintesi della crescita esponenziale del Ceinge, il Centro di Ricerca per le Biotecnologie Avanzate, nato nel 1984 in seno all’Università Federico II di Napoli e divenuto oggi una florida società consortile integralmente pubblica (e senza fini di lucro) costituita da Regione Campania, Provincia di Napoli, Comune di Napoli, Camera di Commercio di Napoli e dall’Università Federico II di Napoli (socio fondatore).

E proprio in questi giorni il Ceinge festeggia il decennale della partenza del grande Centro di ricerca coincisa nell’Aprile 2004 con l’inaugurazione della sua prima sede autonoma, un edificio di oltre 8mila mq, situato a Napoli in Via Gaetano Salvatore (mai dimenticato luminare della biomedicina) proprio accanto al nuovo Policlinico universitario della Federico II. Una sede che oggi ospita 16 diversi laboratori ed alcune piccole e medie imprese attive in campo scientifico e biomedico, come Okairos, solo per citarne una, azienda leader nella produzione di vaccini di ultima generazione, che ha ceduto lo scorso anno la sua società Okairos Ag alla Glaxo per ben 250 milioni di euro.

Per celebrare il decennale il Ceinge ha ideato e promosso tre giornate di studio con un parterre di oltre 30 studiosi internazionali del settore delle scienze biomediche, che si raduneranno da Lunedì 28 Aprile a Mercoledì 30 Aprile presso l’Hotel Excelsior di Napoli.

Le tre giornate napoletane saranno aperte oggi alle ore 15 dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini e dai vertici istituzionali della società consortile Ceinge: Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, Antonio Pentangelo, Presidente della Provincia di Napoli, Luigi de Magistris, Sindaco del Comune di Napoli, Maurizio Maddaloni, Presidente della Camera di Commercio di Napoli, Massimo Marrelli, Rettore dell’Università Federico II di Napoli e Franco Salvatore, presidente del Ceinge.

Nel pomeriggio di lunedì spazio ad una tavola rotonda con i Rettori delle Università italiane dedicata al tema “Alta Formazione e ricerca nel settore delle Scienze biomediche”, coordinata dal Presidente della Crui, Stefano Paleari ed arricchita dagli interventi del presidente del Cnr, Luigi Nicolais, del coordinatore del Comitato internazionale di valutazione del CEINGE, Francisco Ramirez e di Guido Trombetti, assessore all’Università e alla Ricerca della Regione Campania.

“Le tre giornate napoletane - spiega Franco Salvatore, presidente del Ceinge - non sono soltanto una celebrazione ma soprattutto un importante confronto”.

Nella giornata di martedì 29 aprile tra alcuni dei più importanti scienziati mondiali (tra cui il premio Nobel Aaron Ciechanover, il direttore del Tigem, Andrea Ballabio, l’oncologo di fama mondiale, Carlo Croce, il direttore dell’Istituto di Genetica e Biofisica del Cnr, Antonio Simeone, il matematico tecnologo Mauro Ferrari, fondatore delle nanobiotecnologie a livello mondiale, e gli studiosi internazionali Roderic Guigò, Martin Walsh, Francisco Ramirez e Jean-Jacques Cassiman) sulle nuove frontiere delle scoperte della biomedicina per la salute dei cittadini.

“Siederanno al tavolo della discussione – continua Salvatore - alcuni dei più brillanti ricercatori del Ceinge per illustrare le grandi eccellenze nella ricerca e nella diagnostica raggiunto in questi anni e che ci hanno portato ad essere, per unanime consenso della comunità scientifica, un punto di riferimento internazionale per la biologia molecolare e le biotecnologie avanzate applicate alla salute, tanto da attrarre oggi molti pazienti di diversi Paesi del mondo per le nostre attività di studio e di diagnostica sulle malattie rare e genetiche”.

E mercoledì 30 aprile si chiude all’Università Federico II con il conferimento del PhD honoris causa in Scienze biotecnologiche a Mauro Ferrari. Allo scienziato friulano che dirige lo Houston Methodist Research Institut, con oltre 1500 studiosi va il primo dottorato di ricerca honoris causa italiano in Scienze Biotecnologiche Un matematico che con i suoi studi sulle nanotecnologie applicate alla medicina sta rivoluzionando l’approccio alle cure oncologiche.

 
Ettore Mautone

28 aprile 2014
© Riproduzione riservata

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