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Piemonte. Al Maria Vittoria di Torino massimo riconoscimento per gestione donne vittime violenza


Alla struttura il premio del ‘Concorso Best Practice 2014, lanciato da O.N.Da, Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna. Dal 2012 ha introdotto al Pronto Soccorso, oltre ai tradizionali codici di triage, uno specifico codice rosa per le donne vittime di aggressioni. 

11 DIC - L’Ospedale Maria Vittoria dell’ASL TO 2 ha ricevuto il massimo riconoscimento del ‘Concorso Best Practice 2014, lanciato da O.N.Da, Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, quale struttura eccellente nella gestione della donna vittima di violenza. In Piemonte sono due gli ospedali, entrambi torinesi, ad aver ricevuto il più alto riconoscimento della targa Best Practice, attribuito a soli altri 5 ospedali in tutta Italia.

Altri 6 ospedali italiani hanno ricevuto una pergamena di menzione speciale e 1 di menzione d’onore. 66 le strutture sanitarie candidate, sulle 126 del Network Bollini Rosa invitate, dislocate in tutto il territorio nazionale, che offrono servizi per la presa in carico della donna vittima di violenza.
Il riconoscimento è stato consegnato oggi, con premiazione sul palco, alla Dott.ssa Teresa Emanuele, Direzione Sanitaria Ospedale Maria Vittoria di Torino, coordinatrice Equipe Antiviolenza ASL TO2 e alle Dott.sse Susanna Biasetti pediatra e Stefania Soncini chirurga, referenti dell’equipe delle rispettive aree, nella cerimonia svoltasi presso la Casa dei Diritti del Comune di Milano, alla presenza delle Autorità cittadine e degli specialisti coinvolti nella tematica.

Per le azioni innovative nell’accoglienza e nella gestione delle donne vittime di violenza, oggetto del Premio, dal Pronto Soccorso alla Rete dei servizi territoriali competenti, l’Ospedale Maria Vittoria di Torino è il primo in Piemonte che dall’anno 2012 ha introdotto al Pronto Soccorso, oltre ai tradizionali codici di triage, uno specifico codice rosa per le donne vittime di aggressioni, che evidenzia immediatamente a tutti gli operatori la necessità di attivare l’Equipe antiviolenza, presente sin dal 2009 all’ASL TO 2.

Coordinata da Teresa Emanuele della Direzione Sanitaria dell’Ospedale Maria Vittoria, l’Equipe è composta dai diversi specialisti -ginecologi, pediatri, chirurghi, medici d’urgenza, internisti, radiologi, psicologi, infermieri e assistenti sociali- che lavorano in sinergia per supportare le vittime, coordinandosi con le forze dell’ordine, le associazioni territoriali che si occupano di supporto e prevenzione e una casa protetta convenzionata con l’ASL per i casi di impossibilità di rientro al domicilio. Dall’anno 2013 il codice rosa in Pronto Soccorso è stato attivato anche nell’altro Pronto Soccorso dell’ASL TO 2, presso l’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino.

“Nel 2014 nel Pronto Soccorso dell’ASL TO 2 sono stati seguiti già oltre 400 casi (216 al Maria Vittoria e 204 al San Giovanni Bosco) e in tutto più di 1000 dall’inizio dell’attività. Il trend in quest’ultimo anno è stato stabile rispetto all’anno precedente, ma abbiamo assistito ad un aumento del numero di giorni di prognosi per le lesioni subite, con casi anche di lesioni molto gravi – commenta Teresa Emanuele – si tratta soprattutto di aggressioni da parte del marito o del convivente e in alcune donne, oltre al classico maltrattamento fisico, abbiamo assistito anche a casi di maltrattamento con privazione del sostegno economico”.

“La maggioranza delle donne assistite risultano italiane, nella fascia di età tra i 21 e i 60 anni, che giungono al Pronto Soccorso dei nostri ospedali in qualsiasi fascia oraria di qualunque giorno della settimana – prosegue Emanuele – un 30% in ambulanza e la maggior parte con mezzo proprio, presentando un quadro di media gravità e una prognosi fino a 10 giorni. Si è delineato però anche un aumento di episodi di violenza su vittime di sesso maschile, il 10% dei casi soccorsi nella nostra ASL. Nello specifico delle situazioni giunte alla nostra osservazione, si è trattato di veri e propri maltrattamenti in famiglia da parte di mogli, figlie, sorelle, in un caso addirittura una coppia di coniugi ultrasettantenni maltrattati dal figlio. Ma non sono molti gli anziani colpiti, la media dei casi si colloca infatti nella fascia di età tra i 40 e i 50 anni”.

La comunicazione con i Pronto Soccorso della ASL TO 2 viene incoraggiata attraverso manifesti affissi in triage, con lo slogan ‘Pronto Soccorso … per te è rosa’ e la spiegazione del percorso dedicato, non solo alle donne ma a chiunque rientri nell’ambito della violenza.

“Mi congratulo con l’Equipe dell’Ospedale Maria Vittoria per l’ambìto riconoscimento conseguito. L’incremento di accessi dall’avvio del codice rosa ad oggi è il segnale che un’accoglienza dedicata e il giusto approccio possono spingere molte donne a trovare la forza per segnalare il loro dramma – commenta il Direttore Generale ASL TO 2, Maurizio Dall’Acqua – uscendo dal circolo della violenza, cosa che avveniva più difficilmente negli anni passati; per questo i nostri operatori sanitari vengono formati costantemente con corsi specifici, in modo da essere addestrati a riconoscere anche i segnali non sempre evidenti e ad affrontare situazioni complesse come la violenza nel periodo della gravidanza o in presenza di minori”.

La violenza di genere è un problema sempre più diffuso, con gravi conseguenze sociali e sulla salute psicofisica di chi viene aggredito. Lo scorso anno si è registrata la più alta percentuale di donne tra le vittime di omicidio nel nostro Paese, circa il 36% del totale (179 donne su 502), il 14% in più rispetto al 2012.

Secondo il rapporto Eures, pubblicato a novembre 2014, le Regioni centrali hanno presentato il maggior numero di femminicidi, anche se il Sud risulta l’area più a rischio; in 7 casi su 10, gli episodi di violenza si sono consumati nel contesto familiare e affettivo della donna per mano del coniuge, partner o ex-partner (66%).  Per questi motivi, O.N.Da ha voluto porre in evidenza e premiare con un apposito riconoscimento le migliori competenze degli ospedali italiani con i Bollini Rosa, nell’ambito della presa in carico della donna vittima di violenza.

11 dicembre 2014
© Riproduzione riservata

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