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Abruzzo. Alla procura i verbali della Commissione d’inchiesta del Senato


È preoccupante la situazione del servizio sanitario abruzzese. Dal 2004 al 2007 sono stati distratti dal Fsn circa 528 milioni di euro in favore del bilancio ordinario della Regione, ha denunciato il presidente Chiodi nel corso dell’audizione in Commissione d’inchiesta sul Ssn. il sistema è illegale, iniquo, ingiusto e colluso. Da qui  la decisione del presidente Marino di inviare alla procura i verbali delle sedute.

03 FEB - È uno scenario sconfortante quello tracciato da Gianni Chiodi,presidente della Regione Abruzzo e Commissario della sanità, davanti alla Commissione d’inchiesta sull’efficacia e sull’efficienza del Ssn presieduta da Ignazio Marino.
In un’ora e mezza, davanti ai senatori, Chiodi ha descritto la sanità con la quale si è “scontrato” da quando si è insediato ad inizio 2009. Una sanità condizionata per anni da sistema di potere colluso, con centri di potere diffusissimi che hanno generato lobbies potenti che oppongono una forte resistenza al cambiamento. Una sanità privata soggetta a controlli solo formali e con contratti di fornitura sottoscritti in ritardo e oggetto di contenzioso amministrativo quasi sempre vincente per i ricorrenti. Ospedali pubblici simboli di potentati politici localistici. Costi alle stelle. Soldi distratti dal Fsn in favore del bilancio ordinario della regione.
Insomma un bilancio disastroso che ha confermato le preoccupazione della Commissione del Senato al punto che, il presidente Marino ha deciso di passare la palla alla Procura.
“Il presidente Chiodi – ha dichiarato Marino – ha confermato quanto detto in precedenza dal subcommissario Giovanna Baraldi: si tratta di un sistema illegale, iniquo, ingiusto e colluso, che oppone forte resistenza al cambiamento. Proprio per questo ho deciso di inviare i tre verbali delle sedute riguardanti la regione Abruzzo alla procura competente. In questa audizione – ha spiegato Marino – il presidente ha chiarito la sua preoccupazione per i meccanismi di controllo della trasparenza e dell’efficacia della sanità: per questa ragione i nuclei di valutazione verranno accompagnati dai Nas nelle verifiche sul territorio”.
Ma qual è  il quadro tracciato da Chiodi? “Quello abruzzese – ha detto Chiodi – è un sistema con una prolificazione negli anni di strutture accreditate, alcune di eccellenza altre mediocri. In Abruzzo si è costruito un modello di sanità, soprattutto in campo riabilitativo, che escludeva il pubblico con tariffe fuori mercato”.
Anche nel settore pubblico, ha spiegato il Governatore, si sono presentati “elementi di grande criticità, con ospedali che rappresentavano simboli di potentati politici localistici”, che hanno generato una prolificazione dei costi causata dall’aumento di primariati e di unità operative. “Ci siamo trovati di fronte ad un abnorme offerta della sanità regionale – ha spiegato – che ha inciso, alzandoli, sui tassi di ospedalizzazione non appropriati secondo uno schema costruito a tavolino”.
Si trattava dunque di ospedali “non sicuri” e “non in grado di rispondere alle effettive esigenze della domanda”.
Il Governatore ha poi affrontato il nodo dell’assessorato regionale alla Sanità: “Abbiamo avuto la netta sensazione che l’assessorato alla Sanità fosse stato etero-diretto da soggetti esterni e diversi che molto spesso non facevano gli interessi pubblici”; che fosse il risultato di un disegno ben preciso: “non voler costruire una struttura dirigenziale all’altezza”.
Chiodi ha poi fotografato l’attuale situazione della Regione. Ha parlato del lavoro “importante e spesso impopolare” portato avanti: “Siamo una delle poche Regioni ad aver sensibilmente ridotto l’indebitamento sanitario – ha sottolineato – ad aver ridotto il disavanzo delle Asl incidendo nella componente dei beni e servizi”.
E ancora. “Dal 2004 al 2007 - ha spiegato Chiodi - sono stati distratti dal Fondo sanitario nazionale qualcosa come 528 milioni di euro in favore del bilancio ordinario della regione. Di questa circostanza, di concerto con il subcommissario Baraldi, abbiamo intenzione di investire le autorità competenti. Nello specifico, abbiamo accertato che nel 2004 la distrazione è di 93 milioni, nel 2005 di 161, nel 2006 di 197 e nel 2007 la tassazione aggiuntiva legata all’aumento dell’Irpef e dell’Irap che sarebbe dovuta andare esclusivamente per coprire il disavanzo sanitario è stata distratta per scopi del bilancio regionale, con l’inserimento nel bilancio stesso di una voce in entrata di 101 milioni di euro legati alla vendita di immobili regionali”. Inomma. c'è ancora molto da fare.
E.M.

03 febbraio 2011
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