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Piemonte. Stretta sulla sanità privata accreditata


“Siamo partiti dal budget 2014 - ha spiegato l'assessore Saitta - di fabbisogni ospedalieri che fornivano i privati, pari a 570 milioni di euro, ed abbiamo operato una contrazione, ma senza mai applicare tagli lineari". Ha firmato il 90% degli operatori del privato. 

06 LUG - Definiti i fabbisogni di prestazioni ospedaliere che la Regione Piemonte pagherà alle strutture sanitarie accreditate private per il prossimo triennio, tenendo conto sia della delibera sul riordino della rete ospedaliera sia di quella sulla rete di assistenza territoriale. L’assessore alla sanità, Antonio Saitta, è soddisfatto: “Si chiude con questo atto il primo intenso anno di lavoro per rimettere in ordine la sanità del Piemonte sia dal punto di vista della programmazione dell’offerta, sia dal punto di vista del controllo dei conti; oggi infatti abbiamo anche approvato la prima metà dei bilanci di previsione 2014 delle aziende sanitarie ospedaliere e la gestione sanitaria accentrata del 2013, tutti atti che portiamo a Roma all’esame del tavolo ex Massicci, come promesso”.

“Siamo partiti dal budget 2014 - ha spiegato - di fabbisogni ospedalieri che fornivano i privati, pari a 570 milioni di euro, ed abbiamo operato una contrazione, ma senza mai applicare tagli lineari. Ringrazio tutti gli operatori privati che hanno firmato, il 90% del totale, con i quali senza pregiudizi intendiamo costruire un percorso di collaborazione nell’interesse dei pazienti e di tutti i lavoratori del settore, entrando nel merito preciso delle nostre necessità, non dell’interesse per quanto legittimo degli imprenditori”.

Saitta ha ricordato come il confronto sia partito con le associazioni di categoria e sia poi stato condotto dal direttore della sanità regionale Fulvio Moirano su tavoli separati: “Ci sono ora 60 giorni in cui si formalizzano i dettagli e gli atti, chi non ha firmato oggi si trova il budget previsto da noi, senza margine di trattativa. Poi cominceranno le procedure per il disaccreditamento di chi non accetta".

“Abbiamo recuperato circa 40 milioni di euro, 20 dei quali li abbiamo già destinati a prestazioni di letti di continuità assistenziale ed assistenza domiciliare, la vera grande esigenza che abbiamo registrato”. Saitta conclude ricordando che questa programmazione dell’offerta di sanità privata accreditata ha consentito di chiudere anche numerosi ricorsi pendenti.

06 luglio 2015
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